TuttoscuolaNEWS n. 184
Data: Lunedì, 07 febbraio 2005 ore 12:16:00 CET
Argomento: Comunicati


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N. 184, 7 febbraio 2005


SOMMARIO

1. Adottiamo una scuola in Indonesia/1: l'apprezzamento di Ciampi
2. Adottiamo una  scuola  in  Indonesia/2:  resoconto  sull'avvio  del
progetto
3. Il sud perde uno dei pochi primati, quello dei laureati
4. Un giovane su tre si accontenta della licenza media

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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n. 88/184:

- Bastera' la proroga per mettere a norma  di  sicurezza  gli  edifici
scolastici?
- Edilizia scolastica: no  ai  finanziamenti  statali  per  le  scuole
paritarie
- Secondo ciclo/1. Scontro tra schieramenti trasversali
- Secondo ciclo/2. Riforma Moratti e riforma Berlinguer:  un  problema
in comune
- Secondo ciclo/3. Meno licei, piu' formazione tecnico-professionale
- Secondo ciclo/4. La riforma della discordia
- Secondo ciclo/5. Ipotesi di istruzione e formazione professionale
- Il diritto-dovere verso l'approvazione definitiva

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1. Adottiamo una scuola in Indonesia/1: l'apprezzamento di Ciampi

Il Presidente della Repubblica Carlo  Azeglio  Ciampi  "ha  apprezzato
molto" l'iniziativa "Adottiamo una scuola in Indonesia",  promossa  da
Tuttoscuola   con  la  Comunita'  di  Sant'Egidio  per  sensibilizzare
studenti, insegnanti e genitori italiani di fronte alla  tragedia  del
maremoto che ha  colpito  il  Sud-Est  asiatico  e  per  offrire  loro
modalita' efficaci per rendere tangibile  e  diretta  la  solidarieta'
verso i coetanei dei Paesi dell'Indonesia.
L'apprezzamento    e'  pervenuto  a  Tuttoscuola  con  una  lettera  (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_184-1.jpg    )  del  Quirinale.  Il
Presidente Ciampi ritiene  che  "siano  iniziative  come  questa  che,
insieme all'impegno della famiglia e della scuola, debbano  formare  i
giovani   ad  assolvere  responsabilmente  il  loro  ruolo  di  futuri
cittadini,    educandoli   al  confronto,  alla  solidarieta'  e  alla
fratellanza". Lo ringraziamo per non aver  fatto  mancare  il  proprio
autorevole incoraggiamento.
L'iniziativa, che  ha  ricevuto  anche  il  "vivo  apprezzamento"  del
Dipartimento   per  l'Istruzione  del  MIUR,  ha  raccolto  in  queste
settimane l'attenzione di tantissime persone. Circa quaranta scuole da
tutta    Italia   (in  allegato  l'elenco  in  continuo  aggiornamento
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_184-7.doc), di ogni ordine e grado,
hanno gia'  contattato  la  Comunita'  di  Sant'Egidio  desiderose  di
offrire la propria solidarieta'.
Per citarne alcune, l'Istituto Scolastico Comprensivo "Leopardi"  di
Grottammare in provincia di Ascoli  Piceno  ha  raccolto  505  euro  a
favore  del  progetto,  mentre  l'Istituto  scolastico  "Parini"  di
Catania e' gia' arrivato a 1.000 euro. "I nostri alunni - ha affermato
il   preside  Giuseppe  Aderno'  -  hanno  accolto  con  entusiasmo  e
generosita' l'invito di Tuttoscuola a donare un  euro  per  aiutare  i
ragazzi sfortunati del Sud-est asiatico. L'azione di solidarieta'  ora
continua e ci impegna a portare a termine l'impresa. Ecco  perche'  si
chiede    la    cooperazione    anche    di    altre   scuole"   (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_184-2.doc ).

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PREPARAZIONE AL CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI

Le riforme a portata di mano, le norme da conoscere, coordinate e
illustrate in "LA SCUOLA ITALIANA 2004: MAPPA DEI PROFILI NORMATIVI",
manuale edito da Tuttoscuola.
Con un utilissimo indice analitico (oltre 400 voci).
A cura di Giuseppe Fiori, Direttore generale USR della Puglia.

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2. Adottiamo una  scuola  in  Indonesia/2:  resoconto  sull'avvio  del
progetto

Come si sta muovendo la Comunita' di  Sant'Egidio  per  realizzare  il
progetto?
I membri delle  Comunita'  in  Indonesia  sono  tutti  indonesiani,  e
lavorano come volontari da anni per rispondere  alle  situazioni  piu'
difficili del loro paese. Conoscono la lingua, la cultura e  quindi  i
reali bisogni.
Fin dai primi giorni dopo il maremoto, si sono diretti in due aree  in
particolare, una e' l'area di Aceh, colpita direttamente dal maremoto,
l'altra    e'  quella  di  Medan,  dove  si  e'  riversato  un  numero
considerevole di profughi.
Nella zona di Aceh la ricostruzione e' estremamente  lenta.  I  membri
delle Comunita'  di  Sant'Egidio  sono  entrati  in  contatto  con  il
villaggio di Lamkot, dove la situazione era drammatica gia' prima  del
maremoto. L'80% dei bambini non frequentava la scuola. Gia' prima  del
maremoto non esisteva una scuola materna.  Lo  tsunami  ha  gravemente
danneggiato l'unica scuola della  zona.  Mancano  da  anni  maestri  e
professori, di quelli che c'erano molti sono morti nel maremoto.
Ad un mese di distanza la situazione e' ancora di grande emergenza. Ci
sono  macerie  ovunque,  le  vie  di  trasporto  sono  in  gran  parte
inagibili. In alcune zone, fino a  pochi  giorni  fa,  c'erano  ancora
gruppi di cadaveri insepolti.
"Una delle opzioni possibili - dicono gli operatori di  Sant'Egidio  a
Trastevere, a pochi passi dalla sede del Miur  -  potrebbe  essere  di
sostenere la ricostruzione di questa scuola, forse si potrebbe pensare
di realizzare un giardino d'infanzia, un centro di studio  o  comunque
formare maestri e professori. Per il momento, pero', e' ancora  presto
per parlare di ricostruzione, con  l'aiuto  degli  operatori  in  loco
stiamo individuando i primi progetti da sostenere".
Ecco a  seguire  il  resoconto  completo  che  ci  hanno  inviato  gli
operatori    della    comunita'    (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_184-3.doc    )    sull'avvio
dell'iniziativa "Adottiamo una scuola in Indonesia".
Per chi volesse unirsi ai tanti che hanno gia' manifestato la  propria
solidarieta', sono disponibili tutte le informazioni e i  contatti  su
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L'informazione di Tuttoscuola non e' solo questa newsletter,
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- ogni giorno il notiziario quotidiano di Tuttoscuola.com
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3. Il sud perde uno dei pochi primati, quello dei laureati

Una volta il centro-sud aveva un  primato  in  termini  di  formazione
universitaria. C'erano in  proporzione  piu'  laureati  nelle  regioni
centrali e nel mezzogiorno di quanti ce ne fossero al nord. Ora non e'
piu' cosi'.
Il censimento 2001 riserva infatti una grossa sorpresa sulle  tendenze
delle nuove generazioni.  La  laurea  sembra  non  essere  piu'  negli
obiettivi prioritari dei giovani meridionali,  come  per  decenni  era
stata invece per le generazioni passate. Vediamo perche'.
Nella fascia di eta' dai  30  anni  in  su  (piu'  di  38  milioni  di
persone), risulta dai dati Istat elaborati da Tuttoscuola che quasi  8
italiani su 100  possiedono  la  laurea  (7,91%),  con  situazioni  di
maggior incidenza nelle regioni del centro-sud  dove,  ad  esempio,  i
laziali hanno l'11,5%  di  laureati  (Roma  il  13,45%),  i  calabresi
l'8,52%,    i    campani    l'8,40%,   i   siciliani   il  7,95%  (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_184-4.doc ).
In mezzo a loro, a rompere questo primato tutto meridionale, i  liguri
con l'8,45% di laureati.
Dati che confermano come le generazioni meno  giovani  o  anziane  del
centro sud abbiano investito nella formazione universitaria piu' della
gente del nord.
Ma se si pone attenzione alle ultime generazioni sotto i 30 anni (eta'
tra 20 e 29 anni, pari a 7,7 milioni di giovani), la tendenza  risulta
capovolta: in testa con la piu' alta percentuale di laureati  ci  sono
ora i liguri, gli emiliani, i lombardi, mentre i calabresi, i  campani
e i siciliani sono precitati agli ultimi posti. Anche i laziali  hanno
perso la leadership, retrocedendo al quarto posto.
Interessanti i dati per provincia  che  Tuttoscuola  e'  in  grado  di
fornire. La provincia con la piu' alta percentuale di laureati sotto i
30 anni? Quella di Bologna, dove un giovane su 10 e' laureato.
Roma e' passata dal 1° al 7°  posto,  dopo  appunto  Bologna,  Genova,
Milano, Parma, Trieste e Piacenza.
Agli   ultimi  posti  quattro  province  siciliane  (Palermo,  Ragusa,
Caltanissetta, Agrigento) e tre  sarde  (Cagliari,  Nuoro,  Oristano),
dove e' laureato solo il 3-4% degli under 30.
Si puo' pensare che diversi giovani del  centro  sud  siano  emigrati,
dopo la laurea, al nord, ma resta comunque il fatto  che  i  territori
meridionali si avvarranno solamente dei laureati rimasti.
Si puo' sperare anche in un recupero dei fuori corso, ma  questo  vale
anche per le regioni non del sud.
Il dato  e'  comunque  una  spia  del  profondo  disagio  culturale  e
occupazionale delle aree meridionali.

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4. Un giovane su tre si accontenta della licenza media

I dati sul grado di istruzione degli italiani rilevati dal  censimento
2001 (www.istat.it)  riservano  altre  sorprese  oltre  a  quelle  dei
laureati, come capita, ad esempio, tra i 7,7  milioni  di  giovani  di
eta' compresa tra i 20 e i 29 anni.
Quasi un terzo di loro (31,71%) si e' accontentato della licenza media
e non ha proseguito gli studi (e, se lo ha fatto, si e'  fermato  poco
dopo). Un dato peraltro in miglioramento rispetto alla fascia di  eta'
tra i 30 e 39 anni, tra  i  quali  si  e'  fermato  alla  terza  media
addirittura il 41,03% delle persone.
Tornando ai 20-29enni di oggi (o meglio, del 2001),  sono  ancora  una
volta le regioni meridionali a detenere questo non invidiabile primato
di scolarizzazione  ai  minimi  livelli:  i  giovani  under  30  della
Sardegna con la sola licenza media sono al 38,73%, quelli della Puglia
al 36,35%, quelli della Sicilia al 35,91% e quelli della  Campania  al
34,66% ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_184-5.doc ).
Stupisce pero' che sotto la media nazionale si trovino anche i giovani
valdostani, gli altoatesini e i lombardi.
Gli umbri, i laziali e gli abruzzesi sono in una condizione  migliore,
compresa tra il 22,8% e il 25,9% di  giovani  under  30  con  la  sola
licenza media.
La provincia dove ci si ferma prima a scuola? Oristano,  dove  il  41%
dei ragazzi tra i 20 e i 29 anni non e' andato oltre la  terza  media.
Poco meglio si e' fatto a Nuoro (40,86%) e a Bolzano (39,65%  si  sono
fermati alla terza media  in  quella  fascia  di  eta').  Le  aree  di
eccellenza da questo punto di vista le troviamo invece nella provincia
di l'Aquila, seguita da Terni, Perugia e Roma, dove  non  superano  il
22-24%    i  giovani  che  dispongono  della  solo  terza  media.  Una
percentuale comunque non altezza  della  "societa'  della  conoscenza"
verso la quale si vorrebbe tendere.
Considerato che ora il diritto-dovere all'istruzione e' stato  portato
a   dodici  anni  complessivi,  c'e'  da  augurarsi  che  al  prossimo
censimento il grado di istruzione dei  nostri  giovani  risulti  molto
piu' elevato.



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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.88/184:


Bastera' la proroga per mettere  a  norma  di  sicurezza  gli  edifici
scolastici?

Il Parlamento ha consentito la proroga di almeno un anno per la  messa
a norma di sicurezza gli edifici scolastici. Ma bastera'? Sembra  poco
credibile, stando almeno ai dati del Miur. Rispetto agli  anni  scorsi
(.) (si parla di: agibilita' statica, certificazione Friuli, Avellino.
Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )


Edilizia  scolastica:  no  ai  finanziamenti  statali  per  le  scuole
paritarie

Il Consiglio di Stato nell'annullare l'ordinanza del  Tar  Calabria  a
favore    di   scuole  paritarie  che  richiedevano  di  accedere  ai
finanziamenti statali per l'edilizia, ha evidenziato una questione  di
principio molto delicata. Sotto l'aspetto della legittimita'  (.)  (si
parla    di:    Anci,    legge    62/2000.    Per    leggerlo:
http://www.tuttoscuola.com/focus )


Secondo ciclo/1. Scontro tra schieramenti trasversali

Il dibattito sulla riforma del secondo ciclo  e'  in  pieno  corso,  e
riserva qualche sorpresa.  Al  centro  del  dibattito  sta  sempre  il
destino dell'istruzione tecnica. La sorpresa e' costituita  dal  fatto
che  (.)  (si  parla  di:  laboratori,  An,  Ds  Cgil.  Per  leggerlo:
http://www.tuttoscuola.com/focus )


Secondo ciclo/2. Riforma Moratti e riforma Berlinguer: un problema  in
comune

La soluzione piu' corrispondente allo spirito della legge 53,  sarebbe
stata quella di costruire i due sottosistemi, a partire  dai  licei  e
dagli istituti tecnici e professionali. Ma questa  soluzione  (.)  (si
parla di: Berlinguer, liceo tecnologico ed  economico.  Per  leggerlo:
http://www.tuttoscuola.com/focus )


Secondo ciclo/3. Meno licei, piu' formazione tecnico-professionale

L'impostazione volta  a  "salvare"  il  maggior  numero  possibile  di
"istituti" anche a costo di snaturarne l'identita',  finisce  per  non
risolvere i problemi e per scontentare tutti. Meglio sarebbe  (.)  (si
parla    di:   liceo   artistico,  biennio  iniziale.  Per  leggerlo:
http://www.tuttoscuola.com/focus )


Secondo ciclo/4. La riforma della discordia

Il professor Bertagna, consulente "principe" del ministro Moratti,  ha
scritto che con la  legge  n.  53  il  diritto-dovere  a  12  anni  di
istruzione e formazione per tutti colloca  (.)  (si  parla  di:  corsi
triennali sperimentali regionali, certificazioni delle competenze. Per
leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )


Secondo ciclo/5. Ipotesi di istruzione e formazione professionale

Il ministro Moratti ha sottolineato l'assenza di ogni riferimento agli
istituti tecnici nel  Titolo  V  della  Costituzione.  Da  cio'  nasce
l'incertezza su dove collocarli (.) (si parla di: percorsi  triennali,
formazione    professionale.    Per    leggerlo:
http://www.tuttoscuola.com/focus )


Il diritto-dovere verso l'approvazione definitiva

L'iter consultivo del decreto legislativo sul nuovo obbligo scolastico
si e' concluso. Ma i parlamentari sanno che la sanzione comporta,  nei
casi di accertata colpa delle famiglie una sanzione variabile tra i 20
e i 30 euro? (.) (si parla di: Conferenza unificata, alternanza scuola
lavoro. Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )


E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

- esperti nazionali distaccati
- borse di studio per orfani e figli vittime terrorismo
- Giornata del Ricordo
- scadenze amministrative
- domande di mobilita'


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