La libreria di AKIS - Angelo Scandurra
Data: Luned́, 24 maggio 2010 ore 11:48:11 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Ma è l'idea della letteratura, il suo canone, a dargli le indicazioni che ci soddisfano. Sono queste, credo, che segue Scandurra. Ammaliato dalle regole

in cui traduce le sue emozioni e dall'idea che le regge: la prosa come opera chiusa, infine. Mi sembra che egli insegua questa superba chimera.  Emozione e significato si danno per quello che sono. Nascono esseri di letteratura. Ciascuno causa di se stesso. Destino che l'autore del Cimitero marino riconosceva a tutto ciò che riesce. In questo libro un mixtum tratta di Idee regolate da Idee. Una stregoneria. Ma non si tratta nemmeno

di un "discours de prose" se questo, come lo definiva Valéry, è un discorso che messo in altri termini adempie lo stesso officio. Qui, invece, ogni parola

tende all'insostituibile." Manlio Sgalambro

Angelo Scandurra (1948) vive a Valverde (CT). Promotore del "Gruppo Teatro Nuovo" e direttore della  rivista "Il Girasole", nel 1986 ha fondato "Il Girasole Edizioni", che accoglie testi di poesia, narrativa e saggistica. Animatore culturale, dal 2003 è Direttore  Artistico sezione Arte di Etnafest, rassegna internazionale di Arte, Cinema e Musica. Fra le sue opere il saggio storico Valverde. Un comune dalla leggenda alla  storia (Iscre, Catania 1977); l'opera narrativa Appunti per un colloquio forzato (La Vita Felice, Milano 2000), dalla quale è stato tratto il testo teatrale Per un colloquio

forzato. Per la poesia: Fuori dalle mura (Sciascia, Caltanissetta 1983 - finalista Premio Viareggio), L'impossibile confine (Piero Manni, Lecce 1989,

Premio Cilento-Pinto. Finalista Premio Viareggio-Rèpaci), Trigonometria di ragni (Scheiwiller, Milano 1993), Criteri di fuga (Passigli, Firenze 1998), Ti bersaglio e il silenzio (Passigli, Firenze 2003). Una scelta delle sue poesie è stata pubblicata in Svezia, in Spagna e negli Stati Uniti.

La percezione

Succede. Per stesura di vuoti. Nella disinvoltura del vento. Per mancate carezze. Nel mare che si affossa per accogliere. Nell’etica dello spazio come fantasticheria valutante. Il discrimine è nello spessore della credibilità, con il suono occupato dalla paura. Inquadrare il mercificato intento senza vanificarne la tensione. Quasi una solidarietà di patrimoni. Un riscatto dalla pensabilità.

da AKIS







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