L’ammissione agli esami di stato: eccessi inutili
Data: Sabato, 22 maggio 2010 ore 14:10:40 CEST Argomento: Redazione
Il Miur ha emanato l’ordinanza con le istruzioni operative e le
modalità per lo svolgimento degli esami di stato nella secondaria
superiore, e nella quale è possibile constatare che non ci sono
mutamenti di rilievo o che già non si sapessero. Per l’ammissione
all’esame da quest’anno sarà necessario avere la sufficienza in tutte
le discipline, senza più quindi la media del sei: tutti otto ma un solo
cinque, magari in comportamento, e non è più consentito al giovane
l’esame. Una scelta, questa dell’era Gelmini, più che draconiana
antistorica e incomprensibile perché mai tanto inutile eccesso è stato
registrato nella nostra istruzione, visto che, perfino ai tempi di
Gentile, l’ammissione era condizionata dalla solo media e addirittura,
all’epoca, del più accessibile cinque; ma sempre di media si è
parlato fra tutte le materie e non già dell’idea che una sola
insufficienza possa bloccare la carriera di un giovane maturando. Per i
candidati esterni, già promossi in quinta, sarà invece di dovere
sottoporsi ad un esame preliminare di ammissione che per certi versi
rende giustizia agli interni, stoicamente in classe fino all’ultimo
giorno benché magari consapevoli della non ammissione. Capitava spesso
infatti che qualche ragazzo dell’ultimo anno, vedendo certa la
bocciatura, si ritirasse entro marzo e presentasse domanda di esame di
stato in un altro Istituto dove poteva sostenere esami a pieno titolo
come tutti gli altri che erano rimasti fino all’ultimo giorno in attesa
del giudizio finale. E se da questo versante si ripara una falla
discriminatoria, un’altra invece risuona e viene aperta per chi non si
avvale dell’insegnamento della religione cattolica il cui docente di
attività alternative, a differenza di quello di religione, non
parteciperà allo scrutinio per deliberarne l’ammissione. Su
quest’ultimo punto è chiara la faziosità della ministra e il manifesto
intendimento di costringere gli alunni alla scelta della materia
confessionale. Già infatti è difficile che le scuole provvedano alla
nomina di un insegnate che sostituisca quello di religione, per cui i
ragazzi, oltre a perdere un’ora di lezione, sono costretti a girovagare
per i corridoi o a stare in qualche luogo in compagnia magari del
bidello, ora si aggiunge quest’altro marchingegno cosicché non potranno
contare nemmeno in un voto e in un giudizio alla pari coi compagni.
Brutto affare per la tanto sbandierata libertà di culto, propugnata
perfino nella nostra Costituzione, e le pari opportunità che dovrebbero
interessare tutti i cittadini. Si pensi per esempio se si dovessero
mettere ai voti due giudizi di ammissione all’interno del consiglio di
classe riguardati un ragazzo che può contare sul docente di religione e
l’altro no. All’atto della conta, il voto del professore di religione
potrebbe fare la differenza, per cui l’uno sarebbe promosso e l’altro
respinto perché ha avuto la colpa di non avvalersi di
quell’insegnamento, a parte il fatto che anche le altre fedi, o perfino
l’ateismo, hanno uguale dignità nei confronti dello Stato che dovrebbe
giustamente provvedere con eguali mezzi per tutti. Altra novità
riguarda il punteggio e in modo particolare la lode da aggiungere al
100/100. Non basta più da quest’anno il massimo dei voti e l’unanimità
della commissione, occorre anche l’otto in tutte le discipline all’atto
della ammissione e pure l’unanimità del consiglio di classe che ha
svolto lo scrutinio relativamente all’assegnazione del credito e pure
ancora l’unanimità di tutta la commissione sulla valutazione di ogni
singola prova d’esame. Il giudizio reso a maggioranza dunque, anche
relativamente alla lode, non ha più valore, forse perché il
ministero non si fida della capacità discrezionale dei singoli
professori. Una novità, aspettata invero, riguarda il coinvolgimento
dell’Invalsi (l’Istituto di valutazione cha fa capo al Miur). Saranno
presi degli alunni campione la cui terza prova sarà inviata all’Invalsi
per le verifiche relativamente ai contenuti descritti, mentre i
presidenti dovranno pure predisporre delle schede in cui illustreranno
i criteri scelti. Per quanto riguarda il calendario, i ragazzi
inizieranno con la prima prova scritta il 22 giugno e la seconda il
giorno seguente. Il 25 la terza prova scritta e quindi, sulla base di
quanto stabilisce la commissione, iniziano gli orali. Da notare
infine la denuncia che fa la senatrice Mariangela Bastico del Pd
nei confronti della ministra Gelmini che ha disconosciuto il credito
(prima di 25 punti poi decurtato a 10 e ora tolto del tutto, e ottenuto
dalla valutazione dell’esame di maturità fino alla lode e dal
rendimento degli ultimi 3 anni) da aggiungere ai punteggi ottenuti
nelle prove valutative di ingresso all’università a numero
chiuso. Un modo come un altro per dire che il giudizio espresso
dalla scuola non è credibile, affidando alla sola università,
attraverso test spesso poco attendibili, la selezione dei giovani per
accedere all’Università.
PASQUALE ALMIRANTE
|
|