Ancora sulla proposta Goisis di regionalizzare i servizi e l’amministrazione della scuola
Data: Sabato, 22 maggio 2010 ore 12:46:13 CEST
Argomento: Opinioni


Nel 1999 è stata votata la famigerata legge 124 che ha fissato un caposaldo importante: accentrare allo Stato la gestione del personale ATA, in quanto c'erano forti disparità di trattamento giuridico economico fra colleghi di diverse regioni e fra i corrispondenti colleghi dello Stato. E' stato anche messo al centro del sistema il diritto allo studio mentre l'assistenza fu "devoluta" agli enti locali. In alcune regioni l'attuazione pur con qualche difficoltà è avvenuta, mentre in altre ha fatto scoppiare una vera e propria guerra fra poveri di cui ne han fatto le spese gli Assistenti Tecnici precari della provincia di Palermo. Tutto è nato perchè non è stato riconosciuto il diritto di opzione per l'ente locale che era già garantito dalla legge 124/1999. La proposta Goisis che ho commentato giorni fa, tende a regionalizzare in toto i servizi e l'amministrazione della scuola, lasciando allo Stato le "linee generali" sull'istruzione. E' come svuotare una scatola del suo contenuto e lasciare solo fuori l'etichetta e l'involucro. Ma ciò accentuerà fortemente il  divario fra regioni, creerà nuove guerre fra poveri, disparità sociali. Stravolgendo sempre più il diritto allo studio. Basti pensare in cui versano le condizioni economiche delle regioni del Sud. sono fortemente scettico sulla gestione del personale scolastico da parte delle regioni, delle procedure di reclutamento e sulla trasparenza. Potrebbero crearsi nuove clientele, gli albi sono più un impiccio che un'agevolazione nell'inserimento nel mondo del lavoro. dovrebbero abolirli tutti in Italia. Basti pensare cosa è successo con le Parafarmacie, una guerra tra farmacisti. E' assurdo che un laureato o un diplomato debba trovare mille intralci per trovare un lavoro. I contratti regionali? Con le difficoltà finanziarie delle regioni, di cui ho premesso sono fortemente scettico che ci saranno integrazioni alle magre retribuzioni che lo Stato elargisce ai suoi dipendenti. Quando sono state attuate le regioni ed il personale a suo tempo fu "devoluto" nacquero guerre fra poveri, qualcuno ricorderà. Purtroppo in Italia il diritto non è una certezza basti pensare la mancata attuazione di molti principi costituzionali che nel tempo sono stati stravolti, fra cui anche il diritto al lavoro ed allo studio, che vogliono smantellare definitivamente a tutto vantaggio delle strutture private, come purtroppo successo nella sanità con ospedali cadenti e scarsi di mezzi e personale. Sanità, Istruzione, Previdenza e Sicurezza in genere, devono restare in mano Statale, che a mio parere è il garante supremo del diritto (fino a quando esisterà). Ne verrebbero meno i diritti dei cittadini stessi. La mobilità fra regioni? Sarà fortemente ostacolata e forse inesistente a causa delle varie "contrattazioni regionali" (chissà cosa ci scriveranno o imporranno ai sindacati). E' un'esasperazione di regionalismo in dispregio dell'unità d'Italia che ci accingiamo a festeggiare. Una negazione del Risorgimento. Le regioni se vogliono possono integrare i servizi statali con servizi integrativi e complementari. In un'Europa che si unisce dovremmo  europeizzare la scuola e renderla più competitiva sia nei contenuti che nell'organizzazione e nella gestione in una visione molto più ampia e completa. La scuola è già autonoma ha personalità giuridica e produce effetti nel mondo del diritto. Per questo definisco la regionalizzazione della scuola un'inutile sacrificio per la cittadinanza e gli allievi stessi.
Giuseppe Li Vigni







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