Le linee guida per istituti tecnici e professionali: resoconto incontro al Miur. Modena: protesta contro tagli e per istruzione
Data: Martedì, 18 maggio 2010 ore 12:24:28 CEST Argomento: Rassegna stampa
Nel corso dell’incontro del 14 maggio scorso tra le OO.SS. di categoria
ed il Miur sono state affrontate diverse questioni, dall’Educazione
degli Adulti allo stato dell’arte delle Linee guida per gli istituti
tecnici e professionali.
La riunione aveva carattere informativo ed il Ministero si è impegnato
ad approfondire in incontri successivi le specificità riguardanti in
particolare le Linee guida degli Istituti professionali.
La dott.ssa Nardiello ha sostenuto che l’incontro di venerdì era stato
preceduto da due incontri interni al MIUR tra i gruppi messi al lavoro
rispettivamente sugli istituti tecnici e professionali nel quadro di un
lungo lavoro ispirato alle indicazioni dell’Unione Europea su
formazione e istruzione professionale (Vocational Education and
Training = VET) che ha portato alla individuazione di 6 aree tematiche
per le linee guida.
Si tratta di un lavoro che è ancora agli inizi, dal momento che per la
definizione dei titoli ci sarà tempo fino al 2012.
La dott.sa Nardiello si è poi soffermata sulla differenza tra le
Indicazioni nazionali per licei e le Linee guida per istituti tecnici e
professionali, sostenendo che queste ultime rispondono ai criteri
adottati in Europa e che la diversa impostazione non sta a significare
una maggior attenzione per i primi e una trascuratezza per i secondi,
ma afferisce alla diversa natura delle rispettive normative, oltre che
a quella dei percorsi scolastici e dei profili di uscita degli
studenti.
Per gli istituti tecnici e professionali si insiste sulle competenze,
mentre per i licei si rimane su un piano più tradizionale di saperi e
conoscenze.
Ma le competenze non si insegnano, si acquisiscono.
Di qui la necessità di procedere ad una ulteriore fase di elaborazione,
che sarà accompagnata da misure per informare le scuole e i docenti e
da attività ricerca/azione.
In questo momento il lavoro ministeriale starebbe procedendo con una
attenzione particolare all’asse scientifico-tecnologico (in particolare
per ciò che riguarda il significato della introduzione delle scienze
integrate), che riguarda aspetti più metodologici che disciplinari ed
alla correlazione, soprattutto nel biennio, tra licei e istituti
tecnici relativamente alle discipline di Italiano, Matematica, Lingue
straniere e Storia.
Mentre per le Linee guida per gli Istituti tecnici il termine ultimo
per acquisire osservazioni è fine maggio, per i professionali il
termine scade il 2 giugno prossimo. Per questi ultimi si prevede un
coinvolgimento delle Regioni, con le quali è previsto un apposito
incontro il prossimo 27 maggio.
Per quanto attiene alla certificazione dell’obbligo, la dott.ssa
Nardiello ha affermato di aver recepito molte delle osservazioni
ricevute: il nuovo testo verrà presentato alle OO.SS nei prossimi
giorni, ma è stato confermato che esso dovrà essere adottato dalle
scuole il prossimo anno scolastico, ma se le scuole vogliono, lo
possono adottare sin dall’anno in corso..
Istituti Professionali
Il riferimento per le Linee guida degli Istituti professionali è il
Decreto legislativo 226/05: per la fase transitoria, si prevede che per
il rilascio delle qualifiche triennali da parte delle Regioni sia
sufficiente una delibera di Giunta, mentre a regime occorreranno leggi
regionali.
Con l’Accordo perfezionato in sede di Conferenza Unificata nei giorni
scorsi, il quadro va a delinearsi in modo più preciso, ancorché al
momento rimane incerto. Per questo è previsto un incontro con le
Regioni il prossimo 27 maggio.
In ogni caso, se per un verso i Livelli Essenziali delle Prestazioni
(LEP), la cui definizione rimane di competenza statale, vanno riletti,
è stato ribadito che gli istituti professionali che vorranno rilasciare
le qualifiche, sia triennali che quadriennali, svolgendo funzione
sussidiaria, dovranno accreditarsi alla stessa stregua degli Enti di
Formazione professionale. Da questa possibilità sono comunque esclusi
gli istituti tecnici.
Alla istruzione professionale statale rimane, in via esclusiva, la
competenza sui percorsi quinquennali e rilascio dei relativi titoli.
Sui contenuti dell’Accordo con le Regioni e le sue conseguenze (tema
piuttosto complesso) si rinvia ad uno specifico incontro con le OO.SS.,
previsto successivamente a quello tra Miur e regioni.
Le osservazioni della FLC
Come FLC abbiamo fatto presente la grande difficoltà in cui si trovano
le scuole, sia nell’informazione da dare a studenti e famiglie sia
nella riorganizzazione del proprio lavoro.
Quest’anno è stato davvero impossibile fare un orientamento serio, dato
che ad oggi ancora la situazione è quanto meno incerta e confusa.
Tutte le famiglie andrebbero riconvocate, appena il quadro dell’offerta
reale da parte delle scuole sarà chiaro: quest’anno, infatti, la scelta
espressa è stata tutt’altro che consapevole!
La problematicità è sicuramente accentuata, oltre che dalla natura
politico-economica delle misure, anche dalla fretta di voler dare luogo
a misure che non sono ancora complete.
Senza propendere per scelte di rigidità, abbiamo sottolineato come la
diversa logica sottesa alle Indicazioni per i licei e le Linee guida
per gli istituti tecnici e professionali finisca implicitamente per
creare equivoci e avallare il perdurare di una concezione gerarchica
fra le diverse tipologie di offerta formativa della scuola secondaria
superiore, che ovviamente privilegia i licei, in una concezione
quantomeno gentiliana, che va invece superata.
Riservandoci di esprimere valutazioni nello specifico, in occasione dei
prossimi incontri, abbiamo, inoltre, sottolineato alcune
problematicità, su cui abbiamo chiesto un intervento chiarificatore del
Miur:
• la questione delle atipicità: nulla è stato detto
per le discipline specifiche degli Istituti d’Arte che confluiranno
negli istituti professionali. Così come sono nella più totale
confusione le maxisperimentazioni sulla questione delle ore da ridurre
nelle classi successive alle prime.
• Potrebbe apparire quasi una “provocazione” parlare
di competenze, mentre si taglia e pesantemente su organici e
laboratori: le competenze esigono la laboratorialità, la
laboratorialità esige un organico diverso dalla rigida frontalità.
• Sulle risorse, abbiamo chiesto che venga dato conto
delle scuole che hanno risorse e non le spendono, perché non si può
continuare in un rimpallo mentre la stragrande maggioranza delle scuole
sono in una situazione finanziaria insostenibile né accettiamo che si
usi questa argomentazione come alibi per non affrontare e risolvere i
problemi gravi che, su questo terreno, vivono le scuole.
• Abbiamo infine richiesto che sulle questioni che
attengono alle competenze anche regionali si convochino incontri a tre,
sindacati, MIUR e regioni, anche per evitare il rimpallo delle
responsabilità su scelte così rilevanti.
Nel concludere l’incontro, la dott.ssa Nardiello ha rivendicato il
rispetto delle indicazioni europee per quanto attiene alle Linee guida
per gli Istituti Tecnici e professionali, in particolare
sull’impostazione che privilegia le competenze. Così come per il
biennio, ha ricordato che i 2/3 circa del curricolo è unitario.
Sulle atipicità il lavoro, si è prolungato per via dell’esistenza di
percorsi molto differenziati e non conosciuti dal Miur, che ha
richiesto un rapporto individuale con ciascuna di queste realtà. Ma a
giorni il lavoro dovrebbe concludersi, fermo restando che la competenza
a decidere è del Miur e non delle singole scuole.
Per quanto riguarda il tema delle risorse, correggendo il taglio
dell’intervento iniziale, ha sostenuto che si tratta di risorse per lo
più vincolate e che comunque il Miur sta facendo una attenta
ricognizione.
Ha infine ribadito che ci saranno incontri successivi, anche sulle
ulteriori opzioni e sul triennio sia degli istituti tecnici che sui
professionali.
Roma, 18 maggio 2010
Modena, la scuola protesta contro i
tagli e per il diritto all'istruzione
Iniziativa unitaria a Modena giovedì 20 maggio per protestare contro la
riduzione dell'offerta formativa, i tagli al personale e l'esiguità
delle risorse per il normale
funzionamento didattico e amministrativo delle scuole.
In Emilia Romagna, il prossimo anno scolastico vedrà la riduzione di
651 posti per il personale ATA e di 1.193 docenti. Questa la situazione
a Modena relativamente agli organici degli insegnanti: meno 128 docenti
alla scuola superiore; meno 47 docenti alla scuola media; meno 38
docenti alla primaria.
“Uniti per il diritto all'istruzione”, con questo slogan i sindacati
danno appuntamento alle ore 10.30 in Piazza Matteotti a Modena da cui
partirà un corteo. Dalle ore 11.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.30
assemblea del personale delle scuole presso l'aula magna del Liceo
Classico “Muratori”.
Roma, 18 maggio 2010
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