Quando Lanacaprina si sposò con Bizantino nacque Rompimento
Data: Domenica, 16 maggio 2010 ore 13:39:55 CEST Argomento: Opinioni
Se a sinistra s’ode uno squillo a destra risponde uno
squillo, se a destra una campana risuona a sinistra una tromba
riecheggia. Ma perché questi suoni? Presto detto. A causa di un
levantino sposalizio, di similare mai avvenuto in epoca storica,
che si sta consumando tra presidi vincitori del concorso, ma annullati
dal Cga, e partecipanti allo stesso esame, ma bocciati; e siccome un
nome bisogna pur darlo, diciamo che tra Lanacaprina e Bizantino il
rapporto fu così intrinseco e stretto che nacque, anche a seguito di
lunghe notti di fuoco delegittimante, Rompimento che è questo clamore
tra i due schieramenti.
Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org
L’uno infatti insegue l’altro e ciascuno, per dimostrare la propria
valentia, commenta sentenze astruse, poco chiare e che soprattutto
interessano a pochissimi insegnanti, anzi solamente ai diretti
interessati. E questo imbarazzante menage sta creando stress, acredine,
diffidenze, astio e pure rotture a chi, come il sottoscritto, li deve
pubblicare per dare spazio a tutti, affinché non si dica che da
questi parti la libertà di espressione è censurata, benché in effetti
lo sia ma solo per i provocatori di professione.
Mi chiedo, e ci chiediamo in tanti, a cosa serva questo florilegio
dotto di sentenze e interpretazioni delle stesse, se non ai due
sponsali per eccitarsi a dovere al fine di mettere al mondo, magari con
parto cesareo, un Rompimento che è oggettivamente fastidioso? Ai
docenti, più che queste schermaglie, interessano dirigenti preparati,
sapienti, saggi, attenti, premurosi e che abbiano a cuore il destino
della loro scuola martirizzata da un ministero che con strumentalità
sadica vuole a tutti costi dimostrare che tagli e vessazioni servono
per riformare la scuola e darle la serietà perduta durante altre lunghe
notti di bagordi risalenti al “68.
La faccenda del concorsaccio fra non molto dovrebbe finalmente
concludersi e sembra proprio nel modo più coerente alla sentenza del
Cga Sicilia: la ripetizione delle prove per tutti coloro che vi
parteciparono, ricorrenti e no, promossi e no. Credo quindi che
impelagarsi ancora in dotte disquisizioni sui meccanismi delle sentenze
in giro per il paese serva a poco, anzi ha solo l’obiettivo di mettere
in crisi chi, come lo scrivente, deve ascoltare tutte le campane e
tutte le trombe, origliando perfino le copule dei cui esiti non ha
nessun interesse. Buttiamo Rompimento con l’acqua sporca e quando
sapremo novità di rilievo, utili ai nostri lettori e al bene della
scuola, siamo pronti a dare tutto lo spazio di cui c’è bisogno per
chiarire le idee al mondo intero, almeno le idee platoniche che sono le
più eroticamente accettabili per mettere al mondo Sapienza e
Dottrina.
Pasquale Almirante
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