Roberto Alessi, RSU Cobas Scuola Palermo: I sindacati della scuola? Faccia tosta
Data: Domenica, 16 maggio 2010 ore 08:49:49 CEST Argomento: Comunicati
Leggo sul sito nazionale della FLC-CGIL
(http://www.flcgil.it/notizie/news/2010/maggio/palermo_tagli_agli_organici_assemblea_unitaria_provinciale_aperta_alla_cittadinanza)
che lunedì prossimo, 17 maggio 2010, si terrà a Palermo "un'assemblea
provinciale - aperta al personale della scuola, agli studenti, alle
associazioni, alle forze politiche, alle amministrazioni locali, alla
cittadinanza - indetta da tutte le organizzazione sindacali del
comparto scuola (CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA)" (il grassetto è mio).
Faccio subito notare che, per quanto la CGIL ne sia molto infastidita,
tra le organizzazioni sindacali del comparto scuola ci sono anche i
COBAS che, per quanto non godano dell'attenzione della stampa e contino
sicuramente meno iscritti della CGIL, sono ben presenti nelle scuole
con le proprie RSU elette dai lavoratori, tra cui, evidentemente,
riscuotono anche un certo consenso: ne è un chiaro indizio la buona
adesione allo sciopero indetto dai Cobas ad Ottobre, sicuramente non
inferiore a quella registrata per lo sciopero indetto dalla CGIL a
dicembre. Detto ciò, l'assemblea di lunedì prossimo dovrebbe
costituire, secondo le dichiarate intenzioni dei promotori, lo spazio
in cui "discutere di come affrontare, tutti insieme questa situazione",
cioè, "la drammatica situazione in cui versa la scuola pubblica
italiana, a causa dei pesanti tagli operati dal Governo nazionale
attraverso la legge 133/2008". Tra gli strumenti per "affrontare questa
situazione", la FLC-CGIL sicuramente non considera efficace lo sciopero
degli scrutini del 14 e 15 giugno, indetto dai COBAS (che, anzi,
considerano proprio una cosa sconveniente, al punto che hanno già dato
precise istruzioni alle proprie sedi locali di boicottarlo. Sulle dotte
argomentazioni addotte per questa coraggiosa scelta, si è già
efficacemente espresso Piero Bernocchi e, quindi, vi rimando al suo
comunicato, che consiglio caldamente di leggere:
http://www.cobas-scuola.it/index.php/scuola/NOTIZIE2/LA-FLC-CGIL-CONTRO-LO-SCIOPERO-DEGLI-SCRUTINI-LA-RISPOSTA-COBAS).
Voglio qui soffermarmi su quanto hanno fatto, sin qui, le
organizzazioni sindacali insieme a cui la FLC ha indetto l'assemblea di
lunedì prossimo per contrastare i "pesanti tagli operati dal Governo
nazionale" nei due anni che sono passati dal momento che sono stati
previsti dalla legge 133/08.
A tale scopo, ripeterò considerazioni e citazioni già fatte in altre
occasioni: come si dice, repetita iuvant, soprattutto in Italia, dove
la sindrome della memoria cortissima è un'affezione molto diffusa.
Già l'11 dicembre del 2008, dopo una timida pantomima di conflitto,
culminata nello sciopero del 30 ottobre 2008, tornando ai più miti
consigli della consueta e fruttuosissima "cultura negoziale", Bonanni e
Scrima, rispettivamente Segretario generale della CISL e Segretario
nazionale della CISL SCUOLA, compiacendosi degli impegni presi dal
Governo, affidavano ad un comunicato ufficiale le seguenti trionfanti
dichiarazioni: "Rivendichiamo infine come risultato importante
l'impegno a costituire un 'tavolo di confronto' permanente con le
Organizzazioni Sindacali, nel quale ci attiveremo da subito perché la
tutela delle condizioni di lavoro del personale precario e le sue
prospettive di continuità lavorativa trovino assoluta priorità". Lo
stesso giorno, Francesco Scrima, con un pizzico di prudenza in più,
dichiarava: "Il Governo si è assunto oggi impegni importanti, e
vigileremo affinché li rispetti. Non c'è motivo di lasciarsi andare a
valutazioni entusiastiche, ma sarebbe stupido sottovalutare
l'importanza dei risultati ottenuti, in condizioni la cui difficoltà
non può sfuggire a nessuno.
Se alle parole seguiranno i fatti, avremo reso meno pesante la
situazione delle nostre scuole nel prossimo anno scolastico. I
risultati non vengono da soli o per caso: è stato un lavoro intenso e
su molti fronti quello che abbiamo condotto anche dopo il 30 ottobre,
giorno dello sciopero e della grande manifestazione nazionale". Siccome
per ottenere i suddetti impegni la Cisl aveva dovuto marcare la
distanza dalla Cgil, il 12 dicembre, in un comunicato
significativamente intitolato "LA CULTURA DEL NEGOZIATO, IL MERITO DEI
RISULTATI", Scrima sentiva il bisogno di puntualizzare: "Le ragioni
della scuola hanno trovato ieri, a Palazzo Chigi, un primo,
significativo riconoscimento. Il verbale dell'incontro accoglie alcune
importanti richieste che il Sindacato aveva avanzato e modifica alcuni
profili della manovra che si era abbattuta sul nostro sistema di
istruzione e sui suoi operatori. [...] Al di là dei pur apprezzabili
esiti dell'incontro di ieri, va registrata positivamente la riapertura
di un metodo di confronto finalizzato alla ricerca di intese possibili
tra posizioni diverse. Per la CISL e la CISL Scuola questo è il compito
prioritario di un Sindacato che si confronta, contrasta, ma fa anche
accordi per 'portare a casa' - alle condizioni date e nel contesto
sociale, politico ed economico di riferimento - risultati utili ai
lavoratori che rappresenta e tutela.
Il lavoro intenso che CISL e CISL Scuola hanno sviluppato in questi
mesi per aprire varchi e cercare soluzioni, è proprio frutto di questa
cultura, di questo metodo e di questo ruolo di cui, senza enfasi, ma
con sicura consapevolezza, siamo stati interpreti e protagonisti".
Passiamo alla UIL. Rileggiamo un significativo stralcio del comunicato
stampa della Uil scuola, sempre dell'11 Dicembre 2008: "Di Menna: Un
incontro positivo.
Le nostre richieste, erano chiare e concrete e sono state recepite dal
Governo.
Una valutazione positiva è quella espressa dal segretario generale
della Uil Scuola, Massimo Di Menna, al termine dell’incontro di oggi a
Palazzo Chigi tra Governo e sindacati scuola.
Ciò che abbiamo detto da Piazza del Popolo a Roma – ha detto Di Menna,
ricordando la manifestazione e la grande adesione allo sciopero del
personale della scuola dello scorso 30 ottobre - è stato in gran parte
recepito dal Governo. Chi ha scioperato, rinunciando allo stipendio di
una giornata di lavoro, oggi può dire di averlo fatto proficuamente".
E lo Snals? Ecco uno stralcio del comunicato stampa dell'11 dicembre
2008: SCUOLA: GIUDIZIO POSITIVO DELLO SNALS-CONFSAL SULL’INCONTRO A
PALAZZO CHIGI
Roma, 11 dicembre - Le modifiche illustrate, secondo lo SNALS-CONFSAL,
superano o comunque attenuano la maggior parte degli elementi che
avevano portato allo sciopero generale del 30 ottobre.
Il giudizio positivo, negli oggettivi limiti della situazione economica
attuale, è basato sugli impegni assunti dal Governo in relazione a:
[...]
* garanzie sul sostegno agli alunni diversamente abili e sulla non
applicazione dell’incremento del numero massimo di alunni per classe
per l’anno scolastico 2009/2010;
[...]
* una particolare attenzione al tema del precariato per cui è prevista
la ricerca di tutte le soluzioni possibili per una stabilizzazione a
tutela del personale e della continuità delle attività didattiche [...]"
Passano 9 mesi e finalmente, il 9 settembre 2009, il Governo partorisce
il topolino: l'elemosina dei "contratti di disponibilità", una
"soluzione" che non risolve nessuno dei problemi sul tavolo dei
brillantissimi negoziati dei tostissimi sindacati concertativi, ormai
sempre più gialli, mentre la "stabilizzazione a tutela del personale" è
una lontanissima chimera. Per capire la serietà della "soluzione" (che,
comunque la si consideri, è una goccia nell'oceano, per di più una
tantum), basterà ricordare che in Sicilia i contratti sono appena
partiti, a più di 9 mesi da quel 9 settembre e ad anno scolastico
praticamente concluso...
Naturalmente i soliti sindacati "maggiormente rappresentativi",
salutano festosamente il topolino del Governo come un gigante. Andiamo
a vedere.
Dal comunicato ufficiale dello SNALS del 9 Settembre 2009: “La
decisione del Governo di inserire nel decreto Ronchi la convenzione tra
MIUR, ministero del Lavoro e INPS per estendere ai precari della
scuola, docenti e personale amministrativo, con nomina annuale, forme
di sostegno al reddito ci trova pienamente soddisfatti. Si traduce così
in norma quanto proposto dallo SNALS-Confsal già dalla primavera
scorsa”, ha dichiarato il segretario generale Marco Paolo Nigi.[...]
“Esprimiamo un vivo apprezzamento al ministro Gelmini - ha concluso
Nigi - per aver portato a felice conclusione un provvedimento
legislativo che rappresenta certamente uno strumento utile per
tranquillizzare gli animi e garantire un sereno avvio dell’anno
scolastico (Il grassetto è mio)”.
Francesco Scrima, Segr. Cisl scuola, 9.9.2009, con la consueta faccia
tosta:
"La CISL Scuola ritiene molto positivo che oggi - nel Consiglio dei
Ministri - ci sia stato il varo delle misure straordinarie per i
precari, in questi giorni ripetutamente sollecitate: è un primo
importante passo per tutelare concretamente, sul piano giuridico ed
economico, migliaia di lavoratori precari, assicurando la continuità
del loro rapporto con la scuola. [...] Un risultato importante [che
attesta] anche la validità di un metodo, quello del confronto e della
concertazione, che la CISL da sempre sostiene e pratica, tenendo
assieme la capacità di mobilitarsi e quella di assumersi, al momento
opportuno, la responsabilità delle necessarie intese".
Dal comunicato ufficiale Uil scuola del 9 Settembre:
"Di Menna: Bene l’approvazione del decreto
Ora la priorità è far presto perché dal 1° settembre migliaia di
persone sono già senza lavoro e senza stipendio. La via è quella giusta
- sottolinea il segretario generale della Uil Scuola.
Il via libera del Consiglio dei Ministri ad una norma sui precari della
scuola rimasti senza incarico, è un fatto positivo. [...]Questa
soluzione che si sta prospettando è particolarmente innovativa perché -
spiega Di Menna – si sostiene il reddito puntando sulla permanenza
lavorativa e sulla qualificazione del servizio. Si tratta – continua Di
Menna – di provvedimenti riferiti a quanti non hanno avuto l’incarico
rinnovato e sposta, in modo mirato, risorse finanziarie, per
qualificare l’offerta formativa e sostenere il reddito. Ovviamente non
affrontano la complessa problematica del precariato[...]".
Tutte minchiate, mi si perdoni il latinismo. Ma questi campioni di
impudenza non hanno alcuna remora: tanto, chi si va a rileggere i loro
comunicati ufficiali? Quel che è stupefacente, però, è che in Sicilia,
il 12 settembre, solo tre giorni dopo i trionfanti comunicati dei loro
segretari nazionali, gli stessi sindacati, per cavalcare e insieme
"neutralizzare" le proteste dei precari già in atto, mobilitano la
categoria per una manifestazione regionale(indetta il 4 settembre e non
revocata), con una piattaforma che, tra l'altro, recita: "I
provvedimenti del Governo che Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals
Confal denunciano e contrastano da oltre un anno (sic), hanno prodotto
drammatiche conseguenze per la scuola, la qualità del servizio, il
personale scolastico tutto. La Sicilia non è in grado di sopportare
tagli così pesanti.
7000 lavoratori precari, e le loro famiglie restano senza lavoro e
senza reddito. In tutta la Sicilia il dramma è esploso e le forme di
protesta vanno intensificandosi con preoccupanti prospettive sui rischi
di degenerazione. La drammaticità della realtà scolastica siciliana ci
consegna per l’anno scolastico 2009/2010 classi sempre più affollate,
spesso irregolarmente costituite, in evidente violazione sia dei
parametri previsti dalle stesse norme ministeriale che delle norme di
sicurezza.
La situazione è tale da pregiudicare irrimediabilmente livelli decenti
di reale fruizione del diritto allo studio, proprio in una realtà
sociale che “registra” il più alto tasso di dispersione scolastica e di
abbandoni ed in una Regione in forte ritardo di sviluppo.
Le prime risposte (accordo Ministero – Regione Sicilia e l’annunciata
ipotesi circa i “contratti di disponibilità”), pur volendo affrontare
il problema, sono ancora parziali e largamente insufficienti.
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali indicono una
manifestazione regionale per lunedì 14 settembre 2009, a Palermo, con
concentramento a Piazza Marina alle ore 10,00 e corteo che si
concluderà alla Presidenza della Regione, per:
1. la modifica dei provvedimenti del Governo sui tagli previsti dalla
legge 133/08 che hanno messo la scuola statale in condizioni di enorme
disagio sia a livello funzionale che didattico;
2. un piano di interventi per garantire tutele economiche e giuridiche
al personale precario rimasto senza contratto per il prossimo anno
scolastico dentro la certezza di qualificazione del servizio.
3. un piano pluriennale di stabilizzazione del personale docente e ATA.
Coraggiosi, no?
Sono passati altri 9 mesi, un intero altro anno scolastico. Dei solenni
impegni presi dal Governo (ricordate, per es., le "garanzie sul
sostegno agli alunni diversamente abili e la "particolare attenzione al
tema del precariato per cui è prevista la ricerca di tutte le soluzioni
possibili per una stabilizzazione a tutela del personale e della
continuità delle attività didattiche"?), che avevano fatto urlare di
gioia i vari Scrima, Di Menna e Nigi, naturalmente non se n'è fatto
nulla. Nel frattempo, le "drammatiche conseguenze per la scuola" hanno
continuato a dispiegarsi implacabilmente e il movimento dei precari in
lotta ha continuato a protestare, in splendido isolamento e nel
silenzio assordante dei media, supportato solo dai COBAS e con la CGIL,
nel pieno della sua tormentata stagione congressuale, in un'ambigua
posizione, per così dire, "attendista". CISL, UIL, SNALS, GILDA,
impegnate a rinverdire i fasti della "cultura negoziale" di scrimiana
memoria, hanno sostanzialmente ignorato gli appelli dei precari a
condividere con loro efficaci azioni di lotta; la CGIL, in attesa che
si concludesse la sua stagione congressuale, ha continuato a
galleggiare, tra proclami a salve e sostanziale immobilismo.
Finalmente, i COBAS, dopo pressanti e ripetuti appelli del movimento
dei precari, ignorati da "tutte le organizzazione sindacali del
comparto scuola", indicono lo sciopero degli scrutini. La CGIL,
terminato il congresso (che vede prevalere il terrore di restare fuori
dai giochi di "tavoli" e tavolini, e quindi un "rinnovato" spirito
unitario con CISL e UIL), scioglie le riserve, si schiera contro lo
sciopero degli scrutini e, con i compagni di merende di "tutte le
organizzazione sindacali del comparto scuola" (cioè, con i sindacalisti
"di professione"), dopo solo due anni dall'approvazione della legge
133, confidando sulla memoria corta dei più, indice assemblee-farsa in
cui "discutere di come affrontare, tutti insieme questa situazione".
Complimenti per la trasmissione.
Roberto Alessi, RSU Cobas Scuola Palermo
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