UNO STRANO CASO DI GIUSTIZIA ITALIANA
Data: Sabato, 15 maggio 2010 ore 11:30:31 CEST
Argomento: Opinioni


LA VICENDA
La vicenda riguarda i dirigenti scolastici in servizio nell’isola dal 2007 a seguito di inserimento in posizione utile in una graduatoria permanente che  a distanza di anni scoprono di non aver titolo a occupare il loro posto e nonostante un contratto sottoscritto a tempo indeterminato dovrebbero ripetere la procedura.
I 426 dirigenti inseriti nella graduatoria trasformata da una legge in permanente e ad esaurimento ( L finanziaria 2007) sono stati informati dal Direttore dell’ Ufficio Scolastico Regionale di questa evenienza in data 28/12/2009 con avviso sul sito e con raccomandata indirizzata sia al personale che aveva superato le prove sia al personale che non le aveva.

L’ANTEFATTO
Nel 2004 con DDG 24 Novembre viene bandito un corso-concorso per il reclutamento di 1500 dirigenti scolastici , il concorso per la prima volta in conseguenze di normative si espleta su base regionale, quindi i concorrenti 1500 circa hanno scelto di svolgere le prove in Sicilia, dove erano stati messi a concorso 200 posti per i settori primario  e secondario .
Di questi concorrenti solo 416 arrivino a far parte della graduatoria permanente finale. Tra gli oltre mille escusi , due aggressive professoresse decidono di ricorrere al TAR Palermo che con decisione 1830 del 2007 ritiene inammissibile il loro ricorso perché il medesimo TAR aveva disposto la ricorrezione degli elaborarti delle ricorrenti ad opera di altra commissione e basandosi sul principio del beneficio che le ricorrenti potevano ricevere  dall’annullamento di tutti gli atti come dal ricorso per motivi aggiunti lo rigettano.
Le due professoresse non sono soddisfatte e puntano a distruggere l’intera procedura concorsuale ricorrendo avverso la sentenza del <TAR presso il CGA, ultimo grado di giudizio in Sicilia, non integrando il contraddittorio il CGA pronuncia due sentenze 477/2009 e 478/2009 mese di maggio.
L’Amministrazione prende atto e dispone la rinnovazione della procedura per le ricorrenti nominando una commissione ad Hoc e ricorreggendo le prove delle ricorrenti opportunamente rese anonime inserendole tra  altre prove, l’esito è per la terza volta negativo, le ricorrenti non ancora soddisfatte fanno ricorso per il giudizio di ottemperanza ed è l’ che viene consumata la più grande ingiustizia di tutti i tempi, il decisore infatti stabilisce che non solo non esistono controinteressati ma che l’amministrazione ha agito ai sensi di un DPCM non atto a garantire commissioni dal numero perfetto.
Il Direttore è quindi costretto a rinnovare tutta la procedura, ma i dirigenti in servizio si oppongono avendo svolto tutte le fasi concorsuali in perfetta buona fede e avendo partecipato a vari incontri in cui era stato in principio di diritto affermato che la loro posizione non poteva subire alcun danno perché erano fatti salvi gli atti dell’amministrazione e perché non essendo controparte e non avendo quindi partecipato al processo non potevano subire le conseguenze che sarebbero dovute semmai essere a vantaggio delle ricorrenti ma non certo a danno di persone estranee, sta di fatto che il TAR Palermo accoglie la richiesta di sospensiva del dirigenti in servizio in attesa del giudizio di opposizione di terzo attivato dagli stessi, le due professoresse non sono ancora soddisfatte ricorrono avverso la sospensiva sempre al l’unica sezione del CGA Sicilia. Il CGA accoglie la richiesta e riforma l’ordinanza e pronunciandosi sul merito dello stesso.
altre due vicende: CAMPANIA e PUGLIA
I ricorrenti che non avevano superato le prove scritte non soddisfatti dell’esito del loro ricorso rigettato dal TAR si rivolgono al Consiglio di Stato che precisa che il DPCM 341/2001, ha riorganizzato il sistema di formazione delle commissioni dei concorsi e che il nuovo assetto deve necessariamente produrre l’effetto che il collegio sia formato da due  commissari e nel caso di più sottocommissioni  fossero anch’esse composte da due commissari vista la unicità del Presidente con funzioni di garante super partes.

DEDUZIONI / RIFLESSIONI
Siamo quasi convinti che il federalismo non abbia bisogno di essere introdotto dal Parlamento con lunghe ed estenuanti riforme costituzionali, basta il CGA Sicilia; infatti il CGA Sicilia ha da solo sancito il divario e la disparità di trattamento tra persone della stessa Nazione, ha da solo senza l’aiuto dei sindacati creato una nuova categoria di lavoratori : DIRIGENTI PRECARI !
Nemmeno la fantasia del più grande romanziere avrebbe mai partorito un nonsense di questa portata : dirigente, top manager precario ci vuole una forte dose di ironia per andare avanti! Riusciamo a pensare cosa stanno subendo le ricorrenti della Campania e della Puglia che se avessero prodotto ricorso in Sicilia sarebbero  state vincenti invece in Italia sono state soccombenti?
E allora vi chiedo : quante Italia esistono? Due, tre una nessuna o centomila? Di certo per ora ne esistono due :

  • quella in cui la Giustizia è dispensata da Consiglio di Giustizia Amministrativa e
  •  quella in cui la giustizia è dispensata dal CONSIGLIO di STATO

Se così è cosa festeggiamo quest’anno ? eventi diversi in Sicilia e in Italia? Perché  il Presidente della Repubblica viene  in visita sui luoghi dello sbarco dei MILLE?
E’ evidente che il CGA ha inopportunamente deliberato senza prima verificare la giurisprudenza  esistente in materia o forse ha voluto innovare una nuova teoria del giudizio amministrativo per cui i danni vengano a ricadere anche sulle persone che non sono state chiamate in causa . prefiguro già gli scenari del giudizio amministrativo di ogni coorte italiana che farà ricadere su terzi inconsapevoli le decisioni più bislacche si potrebbe condannare una intera comunità montana perché la strada crollando ha divelto i pali della corrente elettrica, o non so immaginate tanto ormai l’erga omnes prenderà piede …
Chiedo alle persona togate e non togate di dare a 426 dirigenti dello Stato una risposta, noi  confidiamo nella giustizia ed è per questo che abbiamo prodotto ricorso per opposizione del terzo, vogliamo riconosciuto il diritto a un equo processo diritto alla difesa diritto costituzionale non ancora abrogato dal nostro Parlamento, ma è OPPOTUNO SAPPIATE CHE  in Sicilia c’è un solo collegio presieduto da un solo giudice sempre lo stesso che ha emesso le sentenze 477 e 478, i giudizi di ottemperanza 1064 /2010 e 1065/2010 e la sentenza del 27 aprile che riforma la sospensiva … lasciamo ogni speranza NOI DIRIGENTI SICILIANI,prima di entrare al Palazzo di Giustizia Amministrativa Siciliana!

Se si osserva  la linea diacronica dei fatti e si verifica la compatibilità temporale tra TAR Puglia, Campania e Sicilia  e CDS e CGA

 

SENT.TAR

SENT.CDS

SENT.CGA

SENT. OTT.

SOSP.TAR

SENT.CGA

CAMPANIA

5386/2007
respinto

6228/2008
respinto

 

 

 

 

SICILIA

1830/2007
1829/2007
respinto

 

477/2009
478/2009
accolti

1064/ 2009
1065/2009
accolti

81/2010

400 e 405 27/04/2010 accolto

PUGLIA

3300/2006
3184/2006
respinto

7964 /2009
7965/2009
respinto

 

 

 

 

 
È palese come l’agire dei due gradi di giudizio, TAR Puglia e Campania e CDS,  in Italia dia certezza del diritto perché si esprimono in modo compatibile  in ogni caso è sempre stato integrato il contraddittorio, mentre in Sicilia il CGA ha ribaltato le sentenze del TAR, asservendosi alle mire di vendetta delle ricorrenti, escludendo in ogni modo la partecipazione delle persone sulle quali ricadevano gli effetti della sentenza,che hanno chiesto di intervenire anche nel giudizio di ottemperanza, il CGA ha  realizzato  una celebrazione monca!  
L’amministrazione ,confidando su i pronunciamenti in suo favore del CDS non poteva presagire gli scenari che si sono dispiegati  in Sicilia e, a maggio con le sentenze 477/2009 e 478/2009, non era chiaro l’intento “devastante”, come lo stesso CGA lo ha definito delle sentenze di ottemperanza del novembre 2009, considerato che faceva salvi gli ulteriori atti dell’amministrazione.
Il consiglio di stato si era espresso molti mesi prima del CGA (dicembre 2008-maggio 2009 )sul caso Campania ribadendo che la normativa che regola i concorsi per dirigenti scolastici  è diversa rispetto agli altri concorsi perché appannaggio del presidente del consiglio che la ha determinato attraverso il DPCM 341/2001 a firma del Presidente Berlusconi, e, se noi comuni mortali non siamo tenuti a sapere e a ricercare tra le sentenze del CDS, i l CGA è obbligato a farlo, al CGA  non può essere concesso una ignoranza così clamorosa, non poteva  non documentarsi sulle pregresse decisioni emesse dall’organo equipollente  a livello nazionale: non sarà che il CGA  si ritiene invece una monarchia giurisdizionale o meglio  un’anarchia decisionale?  
Agli onesti lettori lascio tutte le controdeduzioni che spero aiutino le persone semplici come me a capire dove cercare la giustizia vera quella che non si ferma davanti a nulla e che umilmente sa tornare indietro quando palesemente viola i diritti di innocenti persone; infine vi invito a riflettere sul dubbio più grande che mi tiene il fiato in gola, come mai se l’amministrazione non  ha svolto con efficienza ed efficacia il suo compito non viene intimata a risarcire i danni arrecati e a ripristinare lo status ante quem; perché i commissari, il presidente della commissione, il Direttore regionale e il direttore generale del MIUR sono ancora ai loro posti di comando?
Il CGA ha palesemente distrutto il DPCM perché il Presidente del Consiglio non interviene a difesa del suo atto del 2001, dileggiato dal CGA?
Perché dovremmo in una società che si definisce libera essere “costretti “ a rifare un concorso già fatto?
Dov’è il nostro diritto di scelta?
A chi giova rifare tutto? Prima di decidere la rinnovazione per tutti il CGA deve accertarsi che tutti siano ai blocchi di partenza come lo erano nel 2004,  nello stesso stato di serenità di allora con tanta grinta e voglia di dare il proprio contributo per migliorare la scuola, cosa che abbiamo fatto egregiamente, uno per tutti cito  che uno dei vincitori del 2004 è stato insignito dal Presidente della Repubblica del titolo di miglior dirigente scolastico di Sicilia !
Oggi non abbiamo più la nostra serenità siamo  dirigenti precari, in attesa di una sentenza, rifare un concorso  creerebbe ulteriori ingiustizie, per noi vincitori e per tutti i non vincitori del resto d’Italia.
È probabile che  il 50% di quelli oggi in servizio non si ripresenterebbe, se riavesse indietro la sua ex sede ormai occupate da altre persone o forse perché l’esperienza dell’ultimo anno ci ha aperto gli occhi sulla realtà della scuola e sulla visione  che di essa ha la giustizia e quindi la società che dalla gogna mediatica non ci ha preservati!

Mione Enza,







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