Pantaleo (Flc): battere il disegno del governo contro il lavoro, la conoscenza e i giovani
Data: Sabato, 08 maggio 2010 ore 20:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC Cgil, parlando delle
ricette per uscire dalla crisi ha detto che di fronte alla
riproposizione del modello ideologico neoliberista non è possibile
mediare: in uno scontro del genere "o si vince o si perde". "Il governo
non concede nessuna possibilità di mediazione", ha detto Pantaleo, per
questo è necessario che si costruisca un ampio movimento e ampie
alleanze, "in questa situazione la Cgil non può farcela da sola".
La politica del governo sta piegando lo stato sociale e l'istruzione
agli interessi delle aziende, sta mercificando i beni comuni e
trasformando i diritti in arbitrato. Un esempio significativo è offerto
dai comportamenti del ministro Gelmini, definita "incompetente e
arrogante", che, non contenta di aver distrutto la scuola pubblica,
dichiara di volere ridimensionare il sindacato.
La concezione ideologica di Gelmini è evidente dalle sue dichiarazioni
sull'astensione obbligatoria di maternità, definita un privilegio e non
un diritto; dal tentativo di imporre un tetto del 30% alla presenza
degli alunni stranieri. La negazione della mensa ai bambini è la
conseguenza di questo clima ideologico, "di un'idea inaccettabile di
società".
L'attacco ai diritti, da trasformare in arbitrato, è fortissimo in
tutto il mondo del lavoro e in particolare nel settore pubblico, dove
il ministro Brunetta attacca persino il diritto del malato a curarsi.
Il disegno inemendabile del governo colpisce il lavoro e lo frammenta,
alimentando corporativismi, trasformando il lavoro cognitivo in merce.
Nel piano per il lavoro proposto da Epifani per uscire dalla crisi e
ridare futuro al Paese c'è il patto generazionale con i giovani per dar
loro una prospettiva che non sia solo precarietà. La lotta alla
precarietà è un grande impegno confederale. Anche nei settori della
conoscenza la debolezza del lavoro è un dramma, per questo, dice
Pantaleo, bisogna estendere gli ammortizzatori sociali anche ai settori
della conoscenza per accompagnare i processi di stabilizzazione.
Nella strategia per uscire dalla crisi c'è l'investimento in conoscenza
per cambiare i connotati al sistema economico, lavorando
sull'innovazione e non sui costi. Anche la lotta alla precarietà è una
priorità per costruire un patto generazionale. Ribadendo il valore
dell'unità sindacale, Pantaleo ha ricordato che la rottura non è stata
colpa della Cgil: il 30 ottobre 2008 dopo la più grande manifestazione
unitaria della scuola, Cisl e Uil firmarono un accordo separato sul
pubblico impiego. Successivamente la Cgil è sempre stata sola nelle
piazze e negli scioperi.
Apprezzando le aperture della Cisl, ha detto che difendere le elezioni
delle Rsu nella scuola e in tutto il pubblico impiego significa poterle
estendere anche al privato. Un terreno di ripresa dell'azione unitaria
è la lotta, da subito, contro i tagli nella conoscenza a cominciare
dalla scuola.
Parlando della prossima stagione contrattuale, Pantaleo ha detto che le
piattaforme presentate dalla FLC Cgil puntano su due fondamenti: il
recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni (la FLC Cgil non ha
firmato i secondi bienni degli scorsi contratti perché recuperavano
metà dell'inflazione reale) e i diritti. Sugli accordi contrattuali
Pantaleo ha ribadito quanto già emerso al congresso nazionale della
categoria: essi vanno validati dal referendum tra i lavoratori.
Sulla democrazia interna della Cgil ha sostenuto l'unità nel
pluralismo, nel libero confronto delle idee e nella solidarietà quando
si assumono decisioni a maggioranza. Nella Cgil non deve esserci
fedeltà al gruppo dirigente, né trasformismo, né ambizioni verso le
poltrone, ma lealtà e libertà di pensare ognuno con la propria testa.
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