La riforma della scuola? «Solo tagli per compiacere la Lega Nord»
Data: Lunedì, 03 maggio 2010 ore 19:51:05 CEST
Argomento: Redazione


La Sicilia.it Si è tenuto a Catania, organizzato dai presidi dell'Andis, il convegno sulla nuova scuola secondaria superiore.
Dopo l'introduzione di Maria Trovato, dirigente dell'ITC di Trecastagni e presidente regionale dell'Andis, la relazione del preside Santo Mancuso che ha sottolineato la singolare mancanza di un liceo ad indirizzo musicale e coreutico in provincia di Catania, malgrado la notevole tradizione catanese in questo campo.
Per l'Usp la dott. Rosita D'Orsi che ha presentato i dati e le ricerche svolte nel campo della dispersione scolastica dai quali risulta che il primo anno della secondaria di secondo grado rappresenta un macroscopico punto di crisi nel quale si condensano problemi di varia natura che comportano un blocco negli studi per quasi il 20 per cento dei ragazzi.
Particolarmente seguite sono state le presentazioni del segmento licei, tecnici e professionali, rispettivamente curate dai presidi Giovanni Torrisi del Boggio Lera, Ugo Pirrone del Ferraris, Lorenzo Zingale del Wojtyla.
Ognuno, per la sua parte, ha messo in evidenza più ombre che luci, e tutti hanno condiviso che la matrice di questo 'riordino' è costituita dalla volontà di economizzare la spesa nel settore istruzione e, quindi, il vero artefice è da individuare nel ministro Tremonti e nelle indicazioni dettate dalla Lega Nord.
Anche la semplificazione che viene fuori dalla nuova impostazione, così come il ruolo dei dipartimenti disciplinari, sono tutte cose che sul piano del buon senso scaturivano da quanto sperimentato nelle singole scuole.
Ha destato stupore l'affermazione di alcuni relatori che hanno riferito che agli incontri nazionali preparatori della 'riforma' hanno dovuto registrare la volontà di non ascoltare i dirigenti.
Si è trattato di una grande operazione di risparmio, che doveva condurre a forti ridimensionamenti negli organici, con poca disponibilità a discutere su obiettivi per una migliore qualità dell'offerta formativa.
Così rimane incomprensibile la decurtazione delle ore di laboratorio nei tecnici e nei professionali, laddove ad esempio si dimezzano le ore di cucina per i futuri chef a discapito delle competenze.
Si sono rivelate preziose le relazioni dei dirigenti della formazione professionale, Cauchi del Cnos, e Prestifilippo dell'Anfe.
Per la prima volta un seminario di studi ha visto insieme dirigenti dell'istruzione e della formazione professionali, questi ultimi hanno messo in evidenza la necessità del riconoscimento giuridico del servizio dei docenti nei corsi regionali di formazione.
L'ass. Sebastiano Arcidiacono ha sostenuto che occorre una comune volontà di investire sulla scuola nell'interesse del Paese, contrastando talune derive che tendono a penalizzare il Sud, e dare impulso al tempo pieno.

Mario Castro
La Sicilia del 3 maggio 2010






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