TuttoscuolaNEWS n. 183
Data: Luned́, 31 gennaio 2005 ore 13:33:47 CET Argomento: Comunicati
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N. 183, 31 gennaio 2005
SOMMARIO
1. Secondo ciclo/1. La danza delle ore 2. Secondo ciclo. 10 anni e larghe intese per uscire dall'impasse 3. Piu' laureati stranieri che italiani
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n. 87/183:
- Secondo ciclo/2. Dentro i nuovi quadri orario: confronti nei tecnologici - Secondo ciclo/3. Confronti tra i vecchi tecnici e i nuovi tecnologici - Secondo ciclo/4. Sindacati sul sentiero di guerra - Secondo ciclo/5. Educazione fisica dimezzata - Bertagna e MIUR: irriducibile differenza (di veduta) - Decreto attuativo formazione docenti: slalom tra le polemiche - L'Italia a due velocita' nelle nascite cambiera' gli assetti scolastici
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1. Secondo ciclo/1. La danza delle ore
Con l'ingresso in extremis dei Trasporti, gli indirizzi del Liceo tecnologico sono diventati 8. Almeno sulla carta, tenendo conto anche di una serie di opzioni interne, tutta l'attuale istruzione tecnica industriale si puo' riconoscere in uno degli indirizzi previsti nella bozza di decreto sul secondo ciclo predisposta dall'Ufficio legislativo del Ministero. Lo stesso si puo' dire del Liceo economico, che si suddivide in pratica in quattro indirizzi (sarebbero due, ma l'indirizzo aziendale si subarticola in tre diversi percorsi). L'etichetta, almeno quella, e' salva per tutti. Ma non cosi' le materie simbolo della componente piu' specificamente tecnico-professionale degli istituti tecnici (idem per gli istituti d'arte), che devono lasciare spazio ad insegnamenti piu' consoni all'idea di "licealita'" (secondo alcuni, neo o tardo gentiliana) che ha finito per prevalere tra gli esperti del Ministero, primo fra tutti la filosofia, alla quale vengono riservate due ore settimanali negli ultimi tre anni. Due in piu' rispetto agli "avveniristici" (per gli indirizzi tecnici) programmi Brocca, che la limitavano al quarto e quinto anno, e che pero' nell'istruzione tecnica, soprattutto industriale, non avevano incontrato successo. Alla filosofia si aggiungono le ore destinate all'insegnamento della seconda lingua straniera, mentre nell'orario dell'anno finale tre ore settimanali devono essere dedicate all'approfondimento di insegnamenti collegati alle successive scelte universitarie. Insomma, malgrado il monte ore sia arrivato a 33 ore settimanali (3-5 piu' di quelle ipotizzate in partenza) le materie tecniche e i laboratori appaiono sacrificati.
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"I PERCORSI DELLA STORIA IN EMILIA ROMAGNA"
Bologna 13 Aprile 2005, seminario ad invito promosso dalle Citta' d'Arte dell'Emilia Romagna per i decisori dei viaggi di istruzione ed i Presidi delle scuole medie superiori del Lazio, Lombardia e Triveneto. Per informazioni e adesioni:
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2. Secondo ciclo. 10 anni e larghe intese per uscire dall'impasse
Come si uscira' dalla situazione di grande tensione e incertezza determinatasi nelle scuole coinvolte nell'operazione "secondo ciclo"? E fino a che punto il dibattito tra le forze politiche, all'interno e all'esterno della maggioranza, e quello in corso nel mondo della scuola, alimentato dai sindacati, potranno modificare le decisioni che il governo e' chiamato a prendere in attuazione della legge 53/2003? E' difficile fare previsioni. Ma una cosa ci sembra di dover dire, anzi ripetere: una riforma di questa portata, come insegnano le esperienze di altri Paesi che hanno realizzato riforme generali (Spagna, Francia, Regno Unito, Svezia), ha bisogno di almeno 10-12 anni per andare a regime, e di un consenso sociale sufficientemente ampio, oltre che di regole istituzionali chiare. Occorrerebbe che anche in Italia si tentasse di avere condizioni simili, azzerando il confuso confronto-scontro in atto e ripartendo con una piu' lineare e condivisa successione delle fasi di attuazione della legge, che potrebbe essere cosi' configurata: 1. Ridisegno generale del secondo ciclo, da realizzare sulla base di una intesa strategica tra lo Stato, le Regioni e il mondo del lavoro, volta ad assicurare la competitivita' e la pari dignita' (e consistenza) dei due sistemi. L'intesa dovrebbe prevedere la cogestione istituzionale per la durata di almeno 10 anni della fase di transizione al nuovo assetto del secondo ciclo. 2. Definizione dei percorsi di entrambi i sistemi, per assicurare la trasparenza dell'offerta e la soddisfazione della domanda sociale di istruzione e formazione in tutte le sue articolazioni. 3. Definizione dei piani di studio dei licei e dei livelli essenziali di prestazione per il sistema di istruzione e formazione, individuando un "nocciolo duro" (anche i francesi sono alla ricerca di un "socle dur") di conoscenze e abilita' condivise dagli studenti dei due sistemi, almeno per quanto riguarda il biennio iniziale. 4. Individuazione degli obiettivi di apprendimento disciplinari ("OSA"). Questa operazione dovrebbe porsi logicamente (ma non necessariamente anche cronologicamente) a conclusione del processo di implementazione della normativa che riguarda il secondo ciclo. 5. Adozione contestuale del regolamento contenente i nuovi piani di studio dei licei e dei piani di studio del "sistema di istruzione e formazione", anche per consentire i passaggi tra i due sistemi. 6. Accordi con i sindacati sulla posizione giuridica dei dirigenti scolastici e dei docenti che insegneranno nei percorsi del sistema di istruzione e formazione professionale (classi di concorso, mobilita' verso e dai licei, contratto nazionale unico). 7. Piano di formazione in servizio dei dirigenti e dei docenti sui nuovi contenuti e metodi. 8. Predisposizione tempestiva dei nuovi libri di testo e di ambienti didattici (laboratori ecc.) idonei sia per i licei che per il sistema di istruzione e formazione.
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3. Piu' laureati stranieri che italiani
L'uomo della strada forse valuta il grado di cultura degli stranieri dalla loro capacita' di capire o comunicare nella nostra lingua; puo' quindi capitare che dal livello di comprensione e uso della lingua italiana si deduca il grado di istruzione dello straniero. Non vi sono elementi che comprovino questa superficiale valutazione, ma i dati che emergono dal censimento 2001, cosi' come pubblicati nei giorni dall'Istat, capovolgono radicalmente il confronto tra italiani e stranieri con dati che, se confermati nel dettaglio, risultano favorevoli a questi ultimi. Il censimento sui gradi di istruzione ha un capitolo dedicato agli stranieri per una quantita' censita di poco piu' di un milione di persone di nazionalita' non italiana. Evidentemente il dato non e' aggiornato ad oggi ne' puo' comprendere i clandestini o gli stranieri con permesso di soggiorno, ma fornisce uno spaccato molto interessante dei livelli d istruzione conseguiti che, se confrontati con quelli degli italiani tra i 20 e i 64 anni (poco piu' di 34 milioni), mette in evidenza una percentuale maggiore di laureati tra gli stranieri e una minore incidenza di persone con il titolo della scuola dell'obbligo. Il 13,3% degli stranieri e' in possesso di laurea e un altro 4% di diploma universitario o superiore, mentre tra gli italiani solo l'8,9% e' laureato e l'1,5% con diploma universitario ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_183-3.doc ). Se si pone attenzione alla scuola dell'obbligo, tra gli italiani piu' della meta' (53,3%) possiede solamente la licenza media o elementare, mentre tra gli stranieri meno della meta' (49,4%) e' ferma al grado minimo di istruzione. L'esito del censimento va preso con riserva e ha bisogno di conferme in forma piu' contestualizzata, ma indubbiamente fa riflettere.
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PREPARAZIONE AL CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI
Le riforme a portata di mano, le norme da conoscere, coordinate e illustrate in "LA SCUOLA ITALIANA 2004: MAPPA DEI PROFILI NORMATIVI", manuale edito da Tuttoscuola. Con un utilissimo indice analitico (oltre 400 voci). A cura di Giuseppe Fiori, Direttore generale USR della Puglia.
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Adottiamo una scuola in Indonesia
Le scuole italiane possono fare molto per gli studenti sfortunati colpiti dallo tsunami, e molte hanno cominciato a farlo sostenendo il progetto "Adottiamo una scuola in Indonesia", proposto da Tuttoscuola con la Comunita' di Sant'Egidio. Un'iniziativa che ha subito incontrato il "vivo apprezzamento", tra gli altri, del Miur, che ha inserito un'apposita news nel sito istruzione.it. L'iniziativa propone modalita' per un sostegno diretto da parte degli studenti e delle scuole italiane ai "colleghi" di una o piu' delle aree colpite dal sisma, attraverso l'opera della Comunita' di Sant'Egidio. I dettagli su come partecipare e chi contattare su http://www.tuttoscuola.com
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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.87/183:
Secondo ciclo/2. Dentro i nuovi quadri orario: confronti nei tecnologici Secondo ciclo/3. Confronti tra i vecchi tecnici e i nuovi tecnologici Secondo ciclo/4. Sindacati sul sentiero di guerra Secondo ciclo/5. Educazione fisica dimezzata Bertagna e MIUR: irriducibile differenza (di veduta) Decreto attuativo formazione docenti: slalom tra le polemiche L'Italia a due velocita' nelle nascite cambiera' gli assetti scolastici
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
- proroga rilevazioni integrative primaria e secondaria I grado - istanze abbreviazione corso di studi per merito - istanze tardive iscrizioni esami di Stato - borse di studio INPDAP - partenarianti scolastici Comenius 1 - esperti nazionali distaccati - borse di studio per orfani e figli vittime terrorismo - scadenze amministrative
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