Ipsia Verona chiede 100 euro a corso di recupero
Data: Giovedì, 29 aprile 2010 ore 09:03:26 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Denuncia Rete studenti medi:dovrebbero essere gratuiti per legge
Malgrado gli inviti del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, rivolti ai dirigenti delle scuole di contenere le richieste di sostegno economico alle famiglie, continuano a pervenire notizie di istituti in difficoltà finanziare costretti a fare il contrario: come al professionale Enrico Fermi di Verona, dove secondo la 'Rete degli studenti medi' è stata pubblicata una circolare interna attraverso cui il preside sancirebbe che gli studenti a cui verrà assegnato il debito formativo al termine dell'anno scolastico potranno accedere alle lezioni di recupero organizzate dall'istituto pagando 100 euro per la frequenza di ogni corso. (Apcom)

Redazione

Malgrado gli inviti del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, rivolti ai dirigenti delle scuole di contenere le richieste di sostegno economico alle famiglie, continuano a pervenire notizie di istituti in difficoltà finanziare costretti a fare il contrario: come al professionale Enrico Fermi di Verona, dove secondo la 'Rete degli studenti medi' è stata pubblicata una circolare interna attraverso cui il preside sancirebbe che gli studenti a cui verrà assegnato il debito formativo al termine dell'anno scolastico potranno accedere alle lezioni di recupero organizzate dall'istituto pagando 100 euro per la frequenza di ogni corso. "La circolare 225 - denuncia oggi Sofia Sabatino, portavoce nazionale dell'associazione studentesca - stabilisce che chi finirà l'anno scolastico con qualche debito dovrà pagare ogni corso di recupero estivo (15 ore) 100 euro". Uno studente che si troverà il giudizio 'congelato' in tre materie dovrà quindi versare all'istituto 300 euro: "è una decisione assolutamente contro il nostro diritto allo studio - ribatte Sabatino - ad avere un'istruzione pubblica e mezzi accessibili per recuperare le nostre lacune scolastiche". Secondo la rappresentante delle Rete degli studenti, invece, "i corsi di recupero devono essere gratuiti per legge: è una situazione - continua Sabatino - che noi avevamo già previsto" a seguito della "riforma Gelmini, i tagli alla scuola e la politica del governo sulla scuola". Gli studenti temono che il caso di Verona non sia isolato. E ciò è preoccupante, perché "se le scuole sono costrette a chiedere alle famiglie un sostegno economico per continuare a sopravvivere - sostiene la portavoce - ci chiediamo come facciano gli studenti che non si possono permettere di pagare". Anche perché "100 euro a corso però sono davvero tanti e ci batteremo per risolvere un caso, figlio della pessima politica governativa. Le nostre scuole - continua la leader della Rete degli studenti - non hanno fondi nemmeno per la carta igienica, figuriamoci per tutto il resto: corsi di recupero, laboratori, corsi di approfondimento, viaggi d'istruzione".






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