I PRECARI DELLA SCUOLA EPRIMONO SOLIDARIETA' AL PRESIDENTE FINI
Data: Martedì, 27 aprile 2010 ore 12:06:10 CEST
Argomento: Rassegna stampa


FORUM PRECARI SCUOLA
SOLIDARIETA' AL PRESIDENTE FINI PER UN SISTEMA DI ISTRUZIONE NAZIONALE
Gentile On. Gianfranco Fini,
giovedì scorso, 22 aprile, abbiamo seguito con attenzione i lavori, il dibattito e le vicende del direttivo del Pdl di cui lei è stato cofondatore.
Noi tutti - indipendentemente dai nostri variegati orientamenti politici - vogliamo manifestare apprezzamento per il coraggio civile che ha dimostrato nel parlar chiaro ed esplicito, pur partendo da una posizione di scontata minoranza e in presenza di una preconcetta chiusura anche al solo ascolto.

Gentile On. Gianfranco Fini,

giovedì scorso, 22 aprile, abbiamo seguito con attenzione i lavori, il dibattito e le vicende del direttivo del Pdl di cui lei è stato cofondatore.
Noi tutti - indipendentemente dai nostri variegati orientamenti politici - vogliamo manifestare apprezzamento per il coraggio civile che ha dimostrato nel parlar chiaro ed esplicito, pur partendo da una posizione di scontata minoranza e in presenza di una preconcetta chiusura anche al solo ascolto. Condividiamo in pieno la sua idea di democrazia come confronto e pluralismo, il suo senso delle istituzioni, la sua contrarietà al razzismo ed ai localismi egoistici espressi dalla Lega.
Vogliamo anche esprimerle la nostra piena solidarietà in relazione all’assurda e improponibile ipotesi formulata di dimissioni da Presidente della Camera. Sultanati e padronati non sono più attuali, non ci interessano. Vogliamo rimanere in uno Stato realmente democratico, in cui a tutti sia possibile esprimere liberamente il proprio dissenso, anche aspro e profondo, senza incorrere in censure, inquisizioni e richieste di dimissioni.
Relativamente al settore educazione, condividiamo pienamente la dichiarazione che la scuola è prerogativa nazionale. Di conseguenza non sono proponibili, non hanno senso e non possono aver seguito le richieste o le pretese della Lega, pur se recepite da qualche esponente del Pdl, di albi regionali di insegnanti autoctoni, regione per regione, e la conseguente chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici: ciò concretizzerebbe la fine della scuola pubblica. Le nuove assunzioni, anche in caso di riforma del reclutamento, vanno effettuate da una graduatoria pubblica equa, trasparente e che rispetti i diritti acquisiti.
Infine, dobbiamo ricordare che gli ulteriori e massicci i tagli occupazionali programmati dal Miur comporteranno il licenziamento di decine di migliaia di docenti e ata precari soprattutto delle regioni meridionali, già pesantemente colpite dalla crisi e che Lei (nel suo intervento) ha dichiarato di voler difendere.
Ci auguriamo pertanto che Lei possa e voglia procedere in difesa dei valori della democrazia, nella consapevolezza che tali valori sono lo specchio ed il fondamento di ogni società civile. Di essa, in quanto responsabili dell'educazione e dell'istruzione delle future generazioni, riteniamo di far parte in tutto il territorio del Paese.

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