Studenti o prof: per chi sono le Indicazioni della Gelmini?
Data: Giovedì, 22 aprile 2010 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Redazione


 

Da una analisi puntuale delle “nuove” Indicazioni per i Licei emerge con evidenza: 1) L’assenza di Profili specifici dell’istruzione liceale, costituiti da un nucleo di competenze comuni, quali esiti di apprendimento trasversali per i diversi ambiti disciplinari. Esistono invece presunti Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA), rigorosamente distinti per materia ed individuati a partire dallo statuto interno della disciplina (con relativo invito ad operare, a posteriori, i necessari “collegamenti”…); 2) la mancanza di esplicita formulazione di competenze e assoluta centralità delle conoscenze o contenuti disciplinari, essenzializzati (ovvero selezionati e ricondotti ad alcuni nuclei) ed espressi o per autori o per temi ed argomenti; 3) l’articolazione e segmentazione (tra biennio e 5° anno) dei contenuti, secondo una logica sequenziale da “programma”, nella prospettiva dell’insegnamento e non dell’apprendimento; 4) la conseguente mancanza di veri e propri OSA e la confusione di questi con indicazioni operative per gli insegnanti (obiettivi didattici e indicazioni di metodo).

 

La non esplicitazione delle competenze rimanda al presupposto - per altro tematizzato anche in alcuni interventi comparsi sulla presente testata - della loro connotazione in termini di “competenze disciplinari”, del fatto che in fondo esse conseguono ad una buona acquisizione dei saperi e che quindi siano già inevitabilmente implicate in questi ultimi. L’articolazione sequenziale dei contenuti rimanda poi all’altro presupposto, insuperato, di carattere idealistico, che identifica il processo di formazione/educazione del discente con il processo di assimilazione della “cultura”, secondo l’ordine della sua codifica storica, che poi è l’ordine dei vecchi programmi e delle diverse “storie” della letteratura, della filosofia, dell’arte, ecc.

 

Oppure, per l’ambito scientifico, secondo il modello lineare-cumulativo. E da ultimo, la prospettiva di centratura sull’insegnamento è documentata dal carattere double face delle Indicazioni: possono essere tranquillamente lette sia come obiettivi che lo studente deve raggiungere, sia come obiettivi dell’insegnante. Con una marcata tendenza del testo a scivolare in questa seconda prospettiva ed a confondere o frammischiare obiettivi (didattici) con suggerimenti operativi e di metodo per l’insegnante. Qualche esempio?

da ilsussidiario.net







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