Con ddl annunciato Gelmini prevarrà dialetto su bilinguismo Ue
Data: Mercoledì, 21 aprile 2010 ore 11:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
"Con questo sistema si creeranno - dice ad Apcom la leader
di Cip - graduatorie non più imperniate su competenze ed esperienze ma
sulle provenienze, non più sullo spessore culturale ma sulla
ristrettezza e la pochezza dell'identità regionale. O, peggio ancora,
provinciale. E giù giù, fino alla frazione, alla contrada, al bar o
alla taverna". Per i candidati all'insegnamento, in diversi casi in
lista da attesa da anche vent'anni, con il modello auspicato dal
ministro Gelmini "il dialetto diverrà prevalente rispetto al
bilinguismo europeo, come la provenienza etnica e religiosa, come la
casta o il censo."
(Apcom) - I precari della
scuola respingono con forza il progetto, paventato dal ministro
dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, di introdurre a partire dal 2011
delle graduatorie regionali degli aspiranti docenti: lo considerano
iniquo, ma anche una vera e propria "trappola del tutti contro tutti".
A farsi promotore della contrarietà per l'annunciato provvedimento,da
tempo rivendicato dalla Lega e che approderà presto in parlamento
attraverso un ddl ad hoc, è Maristella Curreli, presidente dei Comitati
insegnanti precari. "Con questo sistema si creeranno - dice ad Apcom la
leader di Cip - graduatorie non più imperniate su competenze ed
esperienze ma sulle provenienze, non più sullo spessore culturale ma
sulla ristrettezza e la pochezza dell'identità regionale. O, peggio
ancora, provinciale. E giù giù, fino alla frazione, alla contrada, al
bar o alla taverna". Per i candidati all'insegnamento, in diversi casi
in lista da attesa da anche vent'anni, come la stessa Curreli, con il
modello auspicato dal ministro Gelmini "il dialetto diverrà prevalente
rispetto al bilinguismo europeo, come la provenienza etnica e
religiosa, come la casta o il censo. E il tutto - continua la
rappresentante dei precari - in piena coerenza con la sottocultura
dell'egoismo e dell'emarginazione contrapposta alla solidarietà e
all'intercultura dell'integrazione e dell'internazionalizzazione". I
precari si sentono abbandonati: se il ddl annunciato dal ministro si
trasformerà in legge, in decine di migliaia, soprattutto con origini
del sud, rischierebbero di ritrovarsi in graduatoria scavalcati da
colleghi molto più giovani ma che hanno il 'merito' di essere residenti
nella regione dove operano.
|
|