ASS. CATTOLICHE: SCUOLA, SIANO SOCIALI NON SOLO ISTITUZIONALI
Data: Sabato, 17 aprile 2010 ore 08:34:02 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Per quanto riguarda il sistema nazionale di istruzione  ''e' necessario che le risorse recuperate dalla razionalizzazione del sistema scolastico siano reinvestite nel settore per attuare l'autonomia delle scuole e accrescerne la qualita', per valorizzare secondo il merito la professionalita' dei docenti, per garantire la liberta' di scelta delle famiglie e la piena parita' fra istituti statali e non statali''. Tutto cio', a partire dalla consapevolezza che ''una vera ed efficace razionalizzazione del sistema nazionale di istruzione non puo' non tenere conto dell'enorme risparmio che le scuole paritarie garantiscono allo Stato''.

(ASCA) - Le ''riforme sociali'' sono ''indispensabili per garantire un futuro alla societa' italiana, altrimenti destinata ad un declino inarrestabile''.

E' quanto scrivono le associazioni cattoliche del settore scuola - Agesc, Fism, Fidae, Opere Formative, Msc - insieme alla ciellina Compagnia delle Opere in una nota congiunta in cui definiscono le riforme ''necessarie per un salto di qualita' del nostro Paese''. Riforme, per i firmatari della nota, non solo ''relative al sistema di equilibrio fra i poteri dello Stato, fra esecutivo, legislativo e giudiziario, o al sistema economico e imprenditoriale''. Servono le ''riforme sociali'', per evitare il declino: di qui la necessita' di ''invertire il calo demografico del Paese, favorire le condizioni di vita delle famiglie che creano una societa' stabile e ricca, sostenere lo sforzo educativo delle famiglie e delle scuole, garantendo la loro liberta' e la loro qualita'''.

Nel dettaglio, le associazioni chiedono ''interventi per favorire la liberta' di fare figli con sostegni alla natalita' (se non vogliamo un Paese invecchiato), per sostenere la formazione di nuove famiglie e la loro stabilita' anche con un fisco a misura di famiglia (se non si vuole una societa' sempre piu' disgregata ed egoista), per garantire liberta' di educazione e qualita' dell'insegnamento (se non vogliamo veder crescere insuccessi e insoddisfazione dei giovani nella scuola)''.

Per quanto riguarda il sistema nazionale di istruzione - si legge ancora nella nota - ''e' necessario che le risorse recuperate dalla razionalizzazione del sistema scolastico siano reinvestite nel settore per attuare l'autonomia delle scuole e accrescerne la qualita', per valorizzare secondo il merito la professionalita' dei docenti, per garantire la liberta' di scelta delle famiglie e la piena parita' fra istituti statali e non statali''. Tutto cio', a partire dalla consapevolezza che ''una vera ed efficace razionalizzazione del sistema nazionale di istruzione non puo' non tenere conto dell'enorme risparmio che le scuole paritarie garantiscono allo Stato''.

L'auspicio, dunque, e' che ''in questi tre anni si proceda senza ulteriori esitazioni verso l'adozione di adeguati provvedimenti legislativi, come ad esempio l'introduzione di sostanziose detrazioni fiscali sulle rette di iscrizione e frequenza alle scuole non statali, borse di studio...''.

Cio', per i firmatari del documento, ''consentirebbe di favorire ed incrementare, da una parte, la liberta' di scelta educativa per le famiglie e gli studenti e, dall'altra, di liberare ulteriori risorse finanziarie utili all'intero settore''. ''Ogni ritardo pesa sul futuro dei nostri giovani e sul presente delle famiglie italiane'', la conclusione della nota.








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