INFO COBAS
Data: Giovedì, 15 aprile 2010 ore 14:42:01 CEST
Argomento: Comunicati


1 - CONTRO IL MASSACRO DELLA SCUOLA PUBBLICA I COBAS CONVOCANO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
2 - ECCO I RISULTATI DELLA SCUOLA A QUIZ
3 - SOLIDARIETÀ CON EMERGENCY. BASTA CON LA GUERRA IN AFGHANISTAN. RITIRARE LE TRUPPE ITALIANE

1 - CONTRO IL MASSACRO DELLA SCUOLA PUBBLICA I COBAS CONVOCANO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
 
L’ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Il governo e Gelmini hanno confermato quanto i COBAS denunciavano da mesi: nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli ATA. Una analoga mattanza di posti di lavoro nel settore industriale, ad esempio il licenziamento da settembre di 41 mila operai per una ipotetica chiusura di tutti gli stabilimenti Fiat in Italia e di tutti i petrolchimici, scatenerebbe, e giustamente, il finimondo.
Persino i sindacati passivi e la sedicente “opposizione” di centrosinistra sarebbero costretti a reagire: mentre la annunciata eliminazione di 41 mila docenti ed ATA lascia tutti costoro, figuranti solo nel teatrino del più vacuo antiberlusconismo, silenziosi e complici. Dopo i massicci tagli già operati quest’anno e la catastrofica “riforma delle superiori”, la distruzione della scuola pubblica va fermata, i 41 mila tagli vanno cancellati!! La lotta deve culminare in una fine di anno scolastico fortemente “movimentata”.
Per questo l’Assemblea Nazionale dei COBAS, conclusa lo scorso 11 aprile a Salerno, ha convocato (oltre a manifestazioni cittadine, presìdi permanenti davanti agli Uffici Scolastici provinciali e regionali, picchetti davanti alle scuole), raccogliendo l’appello lanciato dal movimento dei precari in lotta, due giorni di sciopero nazionale durante lo svolgimento degli scrutini, con un calendario differenziato a livello regionale, a causa dei diversi tempi di conclusione dell’anno scolastico.
Docenti ed ATA sciopereranno per l’intera giornata, non svolgendo gli scrutini né alcuna altra attività, nei seguenti giorni:
7-8 giugno nelle regioni Emilia-Romagna, Calabria e nella Provincia di Trento;
10-11 giugno nelle regioni Marche, Puglia e Veneto;
11-12 giugno nelle regioni Sardegna e Umbria;
14-15 giugno in tutte le altre regioni e nella Provincia di Bolzano.
L’intensificazione della lotta passa dunque anche attraverso il recupero di un’arma che ci è stata sottratta grazie al mega-inciucio tra sindacati concertativi (Cgil e Cisl in primis) e governi che produsse la anticostituzionale legge 146/90 antisciopero, denominata “anti-Cobas”.
Lo sciopero è convocato per
•        la cancellazione dei 41 mila tagli, l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e,
•        massicci investimenti nella scuola pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti allo stremo per carenza di risorse,
•        il ritiro della “riforma” delle superiori e delle proposte di legge Aprea e Cota,
•        la restituzione a tutti/e dei diritti sindacali a partire dal diritto di assemblea.
Ricordiamo che:
a) gli scioperi anche durante gli scrutini sono permessi dalla legge 146 fino a due giorni (esclusi quelli delle classi “terminali”);
b) è illegale svolgere scrutini prima della fine dell’anno scolastico - e i COBAS denunceranno i capi di istituto che lo facessero - così come spostare i calendari degli scrutini per evitare lo sciopero;
c) i docenti in sciopero non possono essere sostituiti;
d) chiediamo ad ogni docente ed ATA un solo giorno di sciopero, quello che  blocca il maggior numero di scrutini;
e) organizzeremo “casse di resistenza” per dividere l’onore della trattenuta che sarà dell’intera giornata.
Infine: cosa succederà dopo i due giorni di sciopero verrà deciso insieme al movimento dei precari e ai docenti ed ATA che parteciperanno alla lotta, tenendo conto che la prosecuzione dello sciopero comporta una responsabilità individuale che verrà commisurata con il livello di partecipazione e di incidenza dello sciopero.
 

Piero Bernocchi  portavoce nazionale COBAS
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2 - ECCO I RISULTATI DELLA SCUOLA A QUIZ
 
Gli ultimi anni di politica scolastica hanno visto la massiccia introduzione della valutazione "testicolare".Governi di centrodestra e di centrosinistra infatuati dei sistemi a quiz, nati e proliferati nelle scuole anglo-sassoni, hanno bombardato le scuole con i test dell'Invalsi e con quelli del Pisa-Ocse, imponendo tra molti docenti sprovveduti o acquiscienti un modello didattico finalizzato alla radicale modifica di affermati e validi paradigmi pedagogici, alla ulteriore ghettizzazione delle scuole situate in contesti socio-economici poveri, alla distruzione di un sistema scolastico unico, solidale, democratico. Tutto ciò risulta ancora più grave a fronte delle condizioni delle scuole in cui tale sistema è adottato da tempo, come testimonia l'articolo di Anna Lombardi (che trovate in allegato) pubblicato sul numero del 9 aprile 2010 dal Venerdì di Repubblica. Evidentemente chi promuove tali politiche scolastiche ha ben chiaro il risultato che si attende e lo persegue scientificamente.
 
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3 - SOLIDARIETÀ CON EMERGENCY. BASTA CON LA GUERRA IN AFGHANISTAN. RITIRARE LE TRUPPE ITALIANE
 
Il 10 aprile militari del governo fantoccio dell’Afghanistan e delle truppe di occupazione di quel martoriato paese hanno attaccato l’ospedale di Emergency a Lashkar-gah e sequestrato nove membri di Emergency, sei afgani e tre italiani (Dell’Aira, Garatti e Pagani).
Come ha affermato con la massima chiarezza Gino Strada, “si tratta di una sporca manovra per estromettere Emergency dal Sud dell’Afghanistan; è iniziata una guerra preventiva per togliere di mezzo un testimone scomodo prima di dare il via ad una offensiva militare in quella regione” e l’obiettivo sarebbe raggiunto se Emergency sarà costretta a chiudere l’ospedale.
Grottesca la motivazione del sequestro: il personale del Centro chirurgico avrebbe avuto intenzione di preparare un attentato contro il governatore della provincia di Helmand. Al sequestro dei 9 operatori di Emergency hanno preso parte, come testimonia chiaramente un video della Associated Press che sbugiarda la smentita dei vertici militari dell’Isaf, militari britannici del contingente Nato.
Il governo italiano, dopo aver attaccato Emergency con le parole del sottosegretario agli Esteri Mantica e lo stesso ministro Frattini, che hanno preso per buona la ridicola motivazione del sequestro, non ha compiuto alcun serio atto contro il rapimento dei nove e in particolare dei tre cittadini italiani, nonostante il grande – e sconcio – impegno militare dell’Italia nella guerra in Afghanistan dovrebbe favorire il governo nella protezione adeguata dei suoi cittadini.
Esprimiamo la massima solidarietà ad Emergency, chiediamo l’immediata liberazione dei nove sequestrati e la riapertura dell’ospedale, ribadendo le richieste fondamentali del popolo nowar italiano e internazionale: basta con la guerra in Afghanistan, ritiro di tutte le truppe occupanti, a partire, per ciò che ci riguarda direttamente, da quelle italiane.
In contemporanea alla manifestazione di Piazza Navona sabato si svolgerà a Roma un importante corteo in difesa della scuola pubblica, convocato molto tempo prima del sequestro degli operatori di Emergency, che non era possibile né annullare né rinviare, che partirà dal Colosseo alle 15 e arriverà a Campo de’ Fiori. Al termine di questa iniziativa, una delegazione dei COBAS si recherà a piazza Navona per partecipare all’iniziativa ed esprimere direttamente la solidarietà con Emergency.
 

Piero Bernocchi  portavoce nazionale COBAS
 
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www.cobas-scuola.it              www.cespbo.it
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