Torna la divisa a scuola a Treviso in classe con la felpa
Data: Mercoledì, 14 aprile 2010 ore 13:55:38 CEST Argomento: Eventi
In
auge la vecchia proposta Gelmini. Torna la divisa a scuola: a Treviso sui banchi di scuola felpe
azzurre per i ragazzi, rosse per le femmine, in nome dell’uguaglianza e
contro griffe, ombelichi scoperti o pantaloni a vita bassa. A
Pordenone, a settembre una scuola media si è dotata di una unisex felpa
blu e polo bianche, vietando abiti più o meno succinti. Ritorna così in
auge “il grembiule”, una vecchia proposta del ministro dell’Istruzione
Maria Stella Gelmini, con l’approvazione di Berlusconi, che nel
luglio del 2008 rilanciò l’idea della divisa, accolta per prima da una
scuola di Segrate.
Torna la divisa a scuola: a Treviso sui banchi di scuola felpe azzurre
per i ragazzi, rosse per le femmine, in nome dell’uguaglianza e contro
griffe, ombelichi scoperti o pantaloni a vita bassa. A Pordenone, a
settembre una scuola media si è dotata di una unisex felpa blu e polo
bianche, vietando abiti più o meno succinti. Ritorna così in auge “il
grembiule”, una vecchia proposta del ministro dell’Istruzione Maria
Stella Gelmini, con l’approvazione di Berlusconi, che nel luglio del
2008 rilanciò l’idea della divisa, accolta per prima da una scuola di
Segrate. Nel trevignano - riporta la tribuna di Treviso - oltre 350
alunni delle due sedi di San Fior e Godega dell’Istituto comprensivo
hanno scelto una felpa è azzurra con polo grigia per i maschi e rossa
con polo blu per le femmine. Dopo un periodo sperimentale, avviato nel
gennaio scorso, la divisa è ora diventata regolamentare.
«Il figlio dell’industriale e il figlio dell’operaio indossano lo
stesso vestito prescritto dalla scuola - si legge nel documento
dell’istituto comprensivo di San Fior in cui si presenta l’iniziativa -
E per lo meno a scuola non si assisterebbe più alla competizione fra
alunni che hanno la maglietta griffata e i compagni che portano i
vestiti dalla bancarelle. Non va sottovalutato che spesso i nostri
ragazzi, stereotipati dai modelli dei media riproponendo scollature e
ombelico in vista, reiterano uno stile tutt’altro che sobrio e consono
all’ambiente educativo».
«Gli scopi principali della divisa sono di rafforzare il senso di
appartenenza a un gruppo e livellare la condizione sociale degli
studenti - si aggiunge nel documento della scuola - La divisa fornisce
una forma di uguaglianza durante l’attività scolastica sia tra studenti
sia nei confronti degli insegnanti, talvolta i primi a discriminare di
fronte all’apparenza».
Le divise sono acquistate con un contributo di 4 mila euro della Banca
della Marca e con parte dei soldi che i genitori hanno versato a inizio
anno. La scuola fornisce una felpa e una polo a ogni studente, i
necessari ricambi costano alle famiglie 12 euro per ciascuna felpa, da
6 a 7 euro per la polo. Non ci sono negozi convenzionati, è lo stesso
istituto comprensivo a dare i vestiti.
A settembre era stata la scuola media “Centro Storico” di Pordenone a
scegliere la divisa per i 400 studenti - una felpa blu, con logo
colorato della scuola disegnato sul dorso, e due polo, rigorosamente
bianche, una a manica corta e una lunga. Anche qui le divise sono state
acquistate con i soldi delle famiglie col contributo di uno sponsor.
A rilanciare “il grembiule” fu lo stesso ministro dell’Istruzione Maria
Stella Gelmini, nel luglio del 2008, approvando l’iniziativa che di
alcuni presidi - la competenza per la reintroduzione della divisa è in
capo ai dirigenti scolastici. «Il ritorno alla divisa – spiegò allora
in occasione della sua visita all’Istituto di scienze umane di Firenze
il 23 luglio - rappresenta un fatto positivo: è un elemento di ordine,
disciplina, decoro, che suscita un senso di appartenenza verso
l’istituto. La corsa alle griffe comincia molto presto, ed il grembiule
costituisce un elemento di uguaglianza».
Una proposta approvata dallo stesso premier Silvio Berlusconi così come
la reintroduzione del voto in condotta in nome di una “maggiore
compostezza”. E per confezionare le divise il ministro lanciò l’idea di
farle disegnare dai ragazzi delle scuole di design e farli realizzare
dalla Cooperativa Alice delle detenute di San Vittore, a Milano.
Proposta subito dopo accolta a Segrate, nell’istituto comprensivo
statale A. Schweitzer, dove all’inaugurazione dell’anno scolastico
2008-2009 la Gelmini fu accolta da 42 bambini di una delle prime
elementari in divisa rossa e blu, confezionate dalle detenute.
Menu entusiasti gli studenti che nell’autunno caldo dell’Onda
lanciarono nei cortei le “grembiuline”, studentesse ironicamente
vestite con la divisa scolastica a simbolo della contestata riforma
Gelmini.
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