UNO SCONTICINO AI TAGLI AL PERSONALE
Data: Martedì, 13 aprile 2010 ore 15:15:11 CEST Argomento: Rassegna stampa
Alla
firma del ministro il decreto sul contingente per l'anno 2010/2011.
Studenti in crescita Circa 3.600
posti dei 25.600 eliminati in organico di fatto. La riduzione di
3600 posti non sugli organici di diritto consentirà di continuare ad
assumere in futuro anche a tempo indeterminato sui posti in oggetto.
Uno sconticino, insomma, rispetto ai
rigori della manovra sulla scuola decisa con il decreto legge 112/2008,
frutto di una lunga trattativa con le forze sindacali. (da
ItaliaOggi)
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Anche quest'anno, l'operazione tagliaorganici sarà fatta su due fronti
diversi: dei 25.600 posti da cancellare dal ruolo degli insegnanti del
prossimo anno (15 mila invece per il personale ausiliario, tecnico e
amministrativo), 22 mila spariranno dagli organici di diritto e 3.560
saranno eliminati invece da quelli di fatto. Soluzione che «potrà
garantire una maggiore stabilità delle platee scolastiche e del
personale docente interessato, anche a tutela della continuità
didattica e della qualità del servizio e, al tempo stesso, a orientare
meglio e attenuare il rigore dell'intervento riduttivo». È quanto
prevede il decreto organici 2010, alla firma del ministro
dell'istruzione, Mariastella Gelmini, di concerto con il collega
dell'economia, Giulio Tremonti. Di fatto, la riduzione di 3600 posti
non sugli organici di diritto consentirà di continuare ad assumere in
futuro anche a tempo indeterminato sui posti in oggetto. Uno
sconticino, insomma, rispetto ai rigori della manovra sulla scuola
decisa con il decreto legge 112/2008, frutto di una lunga trattativa
con le forze sindacali.
E che però non lascia soddisfatti: «Anche se nell'immediato attenua
l'impatto dell'intervento, non risolve il problema di una contrazione
di posti che risulta eccessiva, inaccettabile e insostenibile per tutti
gli ordini di scuola», attacca Francesco Scrima, segretario Cisl
scuola. «Sarà una carneficina, con effetti disastrosi per il personale
e per la qualità dell'istruzione», rincara Mimmo Pantaleo, segretario
Flc-Cgil. Mentre i Cobas radicalizzano lo scontro con il governo e
proclamano lo sciopero degli scrutini: «Una analoga mattanza di posti
di lavoro nel settore industriale», sottolinea il portavoce nazionale
Cobas, Piero Bernocchi, scatenerebbe il finimondo».
La decisione sul come ripartire tra i vari ordini di scuola dei tagli
in organico di fatto da fare a decorrere da settembre, è rimessa ai
direttori regionali, in base alle situazioni territoriali. Il taglio
complessivo più consistente vede al primo posto la Basilicata e la
Sardegna, con una riduzione del 5,18%, seguite da Sicilia e Molise. La
riduzione a livello nazionale sarà di 6.700 posti alle elementari, 3660
alla medie e oltre 13.740 alle superiori, tra licei, tecnici e
professionali. Questi ultimi due vedranno anche per le seconde, terze e
quarte classi una contrazione oraria delle discipline, a ordinamento di
studio vigente, in media del 20%. Dalle tabelle allegate al decreto,
emerge che il dato previsionale sul numero degli alunni per il prossimo
anno è positivo: se i prof, causa manovra finanziaria, devono scendere,
gli alunni salgono leggermente, passando da 6,797 milioni a 6,805.
Infanzia esclusa.
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