Avellino, istituto con soli 14 alunni: media 0,7 studenti a classe e solo 7 prof. : interrogazione Pd.
Data: Martedì, 13 aprile 2010 ore 08:06:59 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Una scuola superiore parificata, con cinque classi e quattro indirizzi, a cui sono iscritti in tutto appena 14 alunni si può configurare come un valido strumento di formazione o piuttosto si tratta di un organismo non idoneo a ricevere finanziamenti pubblici? A chiederlo al ministro dell’Istruzione, attraverso un’interrogazione parlamentare nella quale propone un’ispezione per verifica anche altre anomalie, è l’on. Pd  Gianni Farina (Apcom) 

Il quesito parlamentare riguarda la scuola parificata ‘Diomede Carafa’ di Ariano Irpino, in provincia di Avellino: “i corsi – si legge nell’interrogazione a risposta scritta, di cui Farina è primo firmatario e presentata il 17 marzo durante la seduta n. 300 – sono organizzati dalla prima alla quinta classe e pertanto si potrebbe desumere che ogni classe è frequentata in media da 2,8 studenti”.
“Se i 2,8 studenti per classe – continua l’interrogazione – fossero suddivisi tra gli indirizzi tecnico-commerciale, liceo scientifico, dirigenti di comunità e operatore di magazzino merci, se ne potrebbe dedurre altresì che in ogni classe potrebbero essere presenti in media 0,7 studenti”.
Diverse anomalie sono riscontrate dell’esponente politico dell’opposizione anche sul fronte dell’organico dei docenti: “risulterebbe – ha scritto nell’interrogazione – che ogni dipendente della scuola debba essere a carico di 1,75 studenti, ma se l’insegnamento è differenziato a seconda dell’indirizzo e della classe frequentata da ogni studente, gli insegnanti presenti dovrebbero essere venti (20) e non si capisce come in sette (7) possano svolgere il loro compito”.
L'on. Farina dichiara, inoltre, di essere rimasto a dir poco sorpreso per i troppi strafalcioni ed errori "di battitura, di grammatica, di sintassi e di contenuto" presenti nel piano dell'offerta formativa dell'istituto paritario Carafa: a questo proposito vengono citati alcuni esempi, come la "coltivazione del tabacco e dell'olio" (l'olio non si coltiva) oppure frasi sconnesse come quella che "nel periodo estivo la sua altitudine diventa un piccolo centro di soggiorno". E ancora: "18 mila quintali di latte trasformati nelle aziende o ceduto ai caseifici locali" e "il centro di Ariano Irpino sorge su tre colli sostenuti da robuste mura". Secondo i promotori dell'interrogazione tutto "ciò denota ad avviso dell'interrogante in maniera palese una scarsa professionalità dell'istituto, nonché carenze culturali e didattiche". Scorrendo il Piano dell'offerta formativa, oggi però non più consultabile on line, gli autori del quesito parlamentare hanno inoltre rilevato riferimenti ad organi collegiali privi di veridicità: "la priorità nel settore degli investimenti è determinata dai Consigli di Classe e d'Istituto che stabiliscono quali sono i settori da privilegiare". Un'affermazione che dimostrerebbe, "a giudizio dell'interrogante, un'ignoranza estrema delle competenze degli organi scolastici in quanto i consigli di classe non hanno nessun potere nel determinare gli investimenti ed è impossibile eleggere un consiglio di classe in cui a conti fatti, ogni classe dovrebbe essere frequentata da 0,7 studenti". Ma non è tutto: "nel paese - riporta sempre l'interrogazione rivolta al ministro Gelmini - si vocifera che gli insegnanti non siano pagati, ma svolgano la loro opera soltanto per acquisire punteggi e che gli allievi paghino una retta di 1.500 euro per frequentare un anno scolastico". Molte le domande che pongono i parlamentari al ministro Gelmini: premesso tutto ciò chiedono, in particolare, come mai ha "un bilancio economico in attivo incassando dalle rette soltanto 21.000 euro all'anno e dovendo pagare l'affitto dei locali, l'energia elettrica, il riscaldamento, l'acqua, la tariffa per la raccolta dei rifiuti, il materiale didattico, nonché gli stipendi del personale dipendente". Ma anche "se la titolare sia laureata e se sì, in quale disciplina, e se abbia i requisiti per essere chiamata preside o dirigente scolastico, e se nell'istituto esista un dirigente scolastico con tutti i titoli previsti; se intenda inviare in loco ispettori del ministero ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di competenza; se intenda revocare il riconoscimento di istituto paritario al Diomede Carafa, che è frequentato soltanto da quattordici (14) studenti".







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