Un bollino per la scuola di qualità ecco come nasce la classe perfetta
Data: Lunedì, 12 aprile 2010 ore 12:13:45 CEST
Argomento: Rassegna stampa


È in arrivo il bollino di qualità per le scuole. A promuoverlo è il ministero dell’Istruzione. Il riconoscimento che assegna il marchio di qualità ed eccellenza agli istituti si chiama Saperi. Un acronimo delle sei aree cruciali per un buon sistema educativo: servizi, apprendimenti,pari opportunità, etica,ricerca e integrazione. (Repubblica: di Salvo Intravaia)
Redazione
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Il bollino guiderà famiglie e studenti alla ricerca delle migliori scuole italiane. Negli istituti che otterranno, o hanno ottenuto, la certificazione tutto funziona, o dovrebbe funzionare, alla perfezione. Con insegnanti, e personale al servizio di genitori e alunni. E con un´unica mission: formare alunni preparati e rendere ai cittadini il servizio migliore.
La certificazione d´eccellenza è alle prime battute. Ma gli istituti in lizza per ottenere il bollino di qualità sono già un centinaio: da Roma a Foggia, passando per Genova e Napoli. Saperi nasce in Piemonte nel 2005 ma, spiegano gli ideatori, «è un marchio collettivo nazionale». L´obiettivo è «diffondere nelle scuole la cultura della qualità per migliorare i processi di apprendimento, valorizzare ciò che di buono esiste negli istituti e il confronto tra loro». Le scuole che vogliono essere certificate devono compilare un questionario. Dopo un controllo dei requisiti da parte di una giuria di esperti, è un Comitato interistituzionale a formulare il parere definitivo.
Tra i fattori di qualità minimi ci sono servizi scolastici impeccabili, cortesia del personale e una efficace comunicazione su tutto, dalle iscrizioni agli orari. I laboratori, ça va sans dire, devono essere sempre funzionanti, e gli spazi comuni devono garantire una permanenza confortevole ad alunni, docenti e genitori. Le poche risorse disponibili vanno spese, raccomandano gli esperti, con la massima oculatezza acquistando solo i prodotti che servono davvero e al prezzo più conveniente. Anche il numero e le dimensioni di aule, palestre, biblioteche e servizi igienici sono determinanti nel decidere se una scuola vale davvero oppure no. In mancanza di fondi, la capacità di reperire risorse all´esterno è sinonimo di buona amministrazione. Le scuole d´eccellenza, poi, devono garantire la massima trasparenza: negli incarichi al personale così come nella correzione dei compiti. I programmi di ogni disciplina devono essere chiari e pubblici, così come i criteri di valutazione. I genitori possono visionare i compiti corretti, e ricevere informazioni dettagliate su quelli non consegnati, le assenze non giustificate e le carenze nell´apprendimento dei propri figli. I compiti da fare a casa devono essere "equilibrati": né pochi, né troppi. E a chi non può frequentare le lezioni deve essere data la possibilità di seguirle via internet. Le scuole di qualità si distinguono per gli incentivi, con sussidi per i meno abbienti, ma anche per la prevenzione della dispersione scolastica. La qualità, ovviamente, riguarda anche gli insegnamenti, e non solo per la quantità delle nozioni: durante le lezioni concetti come deontologia, impatto ambientale e conservazione delle risorse energetiche devono essere al centro dell´attenzione. Così come legalità, equità, trasparenza e rispetto per la diversità. Nella scuola perfetta il personale va valorizzato, con incentivi e corsi di aggiornamento. Tutto con un occhio rivolto all´esterno, perché la scuola è chiamata a tenere i contatti con il territorio. Meglio ancora se finanzia anche qualche locale attività sociale.
«Con Saperi abbiamo voluto fornire alle scuole uno strumento per interpretare e certificare i risultati, oltre che in termini organizzativi, anche in chiave didattica - spiega Francesco de Sanctis, direttore dell´Ufficio scolastico regionale del Piemonte, coordinatore del Comitato interistituzionale che assegna la certificazione - . E la nostra esperienza si sta diffondendo in tutto il territorio nazionale».







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