La notte bianca della scuola a Catania del 10 aprile.
Data: Domenica, 11 aprile 2010 ore 21:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il 10 Aprile, con la "notte bianca in difesa della scuola pubblica statale", centinaia di docenti, genitori e personale della scuola hanno avviato a Catania un nuovo percorso di confronto e mobilitazione sull'emergenza ‘scuola pubblica’. Dopo aver raggiunto, da piazza Duomo, il Boggio Lera è iniziata la discussione all’interno dei cinque gruppi di lavoro previsti. Queste le principali riflessioni condivise per garantire un reale diritto allo studio.


Il 10 Aprile, con la "notte bianca in difesa della scuola pubblica statale", centinaia di docenti, genitori e personale della scuola hanno avviato a Catania un nuovo percorso di confronto e mobilitazione sull'emergenza ‘scuola pubblica’. Dopo aver raggiunto, da piazza Duomo, il Boggio Lera è iniziata la discussione all’interno dei cinque gruppi di lavoro previsti. Queste le principali riflessioni condivise per garantire un reale diritto allo studio. Innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni, istituendo, nelle scuole superiori, un biennio unitario; diminuire il numero di alunni per classe; modificare il tempo scuola per realizzare rapporti più coerenti con il territorio; mantenere il carattere nazionale dell’istruzione, respingendo ogni proposta di regionalizzazione. Al centro del dibattito i pesantissimi tagli degli investimenti e l’esasperazione del problema del precariato. Chi sono i precari della scuola? Sono insegnanti e personale ATA qualificati, spesso con più di un' abilitazione,  e che hanno, dunque, gli stessi requisiti del personale di ruolo ma che ricevono un trattamento assolutamente diseguale: i precari hanno incarichi a tempo determinato o vengono assunti per supplenze brevi, conseguentemente, da giugno a settembre sono senza occupazione.
Con l'attuale governo la situazione è precipitata.  In Sicilia e nel  Mezzogiorno, inoltre,  il dramma è significativamente maggiore rispetto alle altre regioni d'Italia, poiché i tagli sono stati elevatissimi. I precari con le loro famiglie vivono oggi una situazione insostenibile.
Altrettanto insostenibile la situazione relativa alla sicurezza degli edifici scolastici, un esempio lampante di gestione illegale dei beni pubblici. Nella maggioranza dei casi, le norme di sicurezza vengono eluse e anche la dirigenza scolastica, quando emerge un problema, non viene messa nelle condizioni, da parte degli organi di vigilanza, di risolverlo, principalmente per mancanza di risorse finanziarie. Rivendicare il rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza implica non soltanto l'incolumità di quanti vivono e lavorano nelle scuole, ma si intreccia strettamente alla qualità della didattica, del processo di apprendimento e alla qualità della stessa convivenza civile.
Convinti che chi taglia la scuola cancella il futuro, i presenti, compresi ricercatori e docenti universitari alle prese con analoghi problemi, si impegneranno in una capillare campagna di informazione sulle tragiche conseguenze del brutale taglio delle risorse per ottenere il ritiro della controriforma Gelmini. Nell’immediato, non essendo ancora stati decisi nuovi programmi scolastici, non verranno adottati nuovi libri di testo. Verranno, inoltre, proposti altri eventi culturali (al termine dei gruppi di lavoro c’è stata l’esibizione del coro “Frredom” e il reading di poesie e brani letterari, con l’amichevole presenza di Fiorenzo Fiorito, Alberto Orofino e Aldo Toscano) e per il 17 aprile si svolgerà, così come nel resto del Paese, il No Gelmini day. Successivamente verrà organizzato un seminario pubblico sulla “scuola che vogliamo”, mentre è stato unanimemente condivisa l’idea di creare una  rete regionale e nazionale dei coordinamenti, dei movimenti e di tutte le associazioni nate per contrastare l’applicazione della controriforma. Sul tema dello sciopero degli scrutini finali  è stato promosso l’avvio di un “censimento” all’interno delle singole realtà scolastiche, che possa rendere realistica una previsione sulle percentuali di adesione nel territorio di Catania e che permetta di misurare la condivisione e l’eventuale incisività di tale forma di lotta.
Un deciso rifiuto, infine, è emerso rispetto al decreto Brunetta. Coordinamento catanese per la Difesa
della Scuola Pubblica Statale

www.provveditoratoccupato.tk
lavoratoriscuolact@virgilio.it


 
 Comitato Catanese in difesa della scuola pubblica statale







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