Maturità, spunta la doppia tassa. Le scuole: ''Costrette dai conti''
Data: Domenica, 11 aprile 2010 ore 08:23:22 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Esame di maturità? Sì ma solo a pagamento. Le scuole arrancano tartassate dalle ristrettezze economiche e molte, per prendere una boccata d’ossigeno, si sono inventate una nuova soluzione: una doppia tassa di iscrizione all’esame di maturità. Succede anche a Bologna e provincia dove, oltre al versamento obbligatorio di 12,09 euro da far pervenire all’Agenzia delle Entrate, diversi istituti impongono agli studenti una seconda imposta che parte dai 10 euro e può arrivare oltre i 50.
(da Corriere Bologna)

IL CONTRIBUTO - In teoria dovrebbe essere un «contributo volontario» per le spese che le scuole sostengono per gli esami (fotocopie, carta, materiali) ma a Bologna solo il Liceo Fermi lo specifica. In ogni caso, fra i documenti riepilogativi necessari da allegare all’iscrizione, è elencato anche il secondo bollettino da 30 euro. «La scuola è sempre più in difficoltà, non ha fondi — spiega la dirigente scolastica del Fermi, Elviana Amati — in quei 30 euro che chiediamo è compreso un contributo a vari progetti post diploma. Se gli alunni non lo pagano non vengono discriminati ma nel caso le spese devono sostenerle per loro gli altri studenti».
TASSA - In molti altri istituti, invece, sul modulo della domanda di iscrizione all’esame, il contributo viene chiamato tassa scolastica. È il caso dell’Istituto Alberghiero Scappi di Castel San Pietro, che chiede 55 euro. La cifra del contributo è variabile e a totale discrezione degli istituti. Così, le Laura Bassi, dicono dalla segreteria, vogliono 48 euro, mentre l’Itc Crescenzi-Pacinotti si limita a reclamare 20 euro. L’Itis Alberghetti di Imola chiede agli alunni, oltre ai 12,09 euro canonici, altri 16 euro e nella circolare che lo comunica li definisce «tassa d’esame» e specifica, sottolineandolo, che devono «essere versati da tutti gli allievi indistintamente». Il meno esoso parrebbe il Liceo Artistico Arcangeli di Bologna: 10 euro aggiuntivi. Sulla circolare scolastica, in realtà, si parla di 50 euro e di tassa scolastica, non di contributo volontario per gli esami di Stato, ma il preside, Vittorio Biagino, informa che si tratta di un errore. «Quella cifra si riferisce alla tassa per i privatisti — dice — che comunque non è di 50 ma di 100 euro». «In ogni caso — aggiunge — i nostri esami sono molto costosi perché comprendono l’acquisto di materiali artistici, di nuovi software e l’affitto di una modella per il disegno dal vero. Con i fondi della scuola non si riesce più a comprare niente e il Governo ci deve 600.000 euro».
PROVVEDITORE - L’Ufficio scolastico regionale, informato del fatto che molte scuole chiedono una doppia tassa di maturità senza specificare che è un contributo volontario, cade dalle nuvole. Il dirigente Marcello Limina che, dicono dall’ufficio stampa, ne era totalmente all’oscuro per ora non si pronuncia. Giorni fa il Ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini aveva dichiarato che le scuole chiedono contributi alle famiglie con troppa leggerezza. «È molto scorretto che alcuni istituti domandino un’altra tassa per poter sostenere l’esame e non specifichino che è un contributo volontario — dice Domenico Altamura, preside del Liceo Righi — ma è anche vero che le scuole non sanno più dove prendere i soldi». E E prosegue: «Il governo ha un debito con il mio liceo di 360.000 euro ma i contributi le scuole dovrebbero chiederli ad inizio anno e non come condizione per dare l’esame di Stato, anche perché la tassa si paga a novembre, se poi un alunno non viene ammesso versa la cifra inutilmente».







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-20593.html