I ragazzi poveri imparano di meno
Data: Martedì, 06 aprile 2010 ore 09:09:45 CEST Argomento: Rassegna stampa
I bambini più poveri all'inizio della scuola dell'obbligo
sono un anno dietro ai compagni. In
particolare lo svantaggio economico ne impoverisce il linguaggio
causandone un ritardo di 11,1 mesi sui coetanei provenienti dalle
famiglie a reddito medio. A rivelarlo uno studio britannico
sulle competenze linguistiche dei bambini inglesi nella prima infanzia,
pubblicato recentemente dalla Fondazione Sutton (www.suttontrust.com).
(da ItaliaOggi - Emanuela Micucci)
I bambini più poveri
all'inizio della scuola dell'obbligo sono un anno dietro ai compagni.
In particolare lo svantaggio economico ne impoverisce il linguaggio
causandone un ritardo di 11,1 mesi sui coetanei provenienti dalle
famiglie a reddito medio. A rivelarlo uno studio britannico sulle
competenze linguistiche dei bambini inglesi nella prima infanzia,
pubblicato recentemente dalla Fondazione Sutton (www.suttontrust.com).
Dalla serie di test somministrata a circa 12.500 bimbi di 5 anni,
tuttavia, emerge che un ambiente favorevole e una buona cura parentale
possono ridurre di 9 mesi il gap di apprendimento fra classi medie e
povere.
Fattori comuni
Fattori comuni nelle famiglie più disagiate influenzano lo sviluppo del
linguaggio dei figli: circa la metà (47%) dei bambini che provengono da
1/5 delle famiglie più povere inglesi, infatti, sono nati da madri
giovani, con meno di 25 anni di età, e il 65% non vivono con i proprio
genitori biologici.
Le buone abitudini
Esistono poi buone abitudini familiari che favoriscono lo sviluppo sia
fra i bambini poveri sia tra quelli benestanti. Così, avere i genitori
vicini prima di andare a dormire tra i 3 e i 5 anni fa progredire di 2
mesi e mezzo lo sviluppo del linguaggio. Due mesi in caso di letture
quotidiana per i figli di 3 anni. A parità età, poi, i bambini che
vanno in libreria con i genitori almeno una volta al mese sono avanti
di 2 mesi e mezzo sui coetanei che non la frequentano. Un potenziale di
una buona genitorialità che permette di superare alcuni effetti
negativi della povertà sviluppo precoce dei bambini. «I risultati dello
studio sono un atto d'accusa tragico sulla società moderna», commenta
Peter Lampl, presidente della Trust Sutton, «e prospettive dei nostri
bambini dipendono tanto dal loro contesto familiare, non dai loro
talenti individuali». Ora c'è la prova «che politiche e programmi per i
bambini a basso reddito contribuiscono a ridurre i divari nella prima
infanzia», afferma Jane Waldfogel, curatore dello studio, «sappiamo
anche che il meglio di questi investimenti produrranno rendimenti
nettamente superiori ai loro costi». Tra le 5 priorità individuate per
ridurre il gap una riguarda proprio i nuovi fondi che il governo
inglese guidato da Gordon Brown prevede di stanziare per estendere
l'istruzione gratuita materna a 3 e 4 anni: per la Trus Suddon
andrebbero reinvestiti per fornire 25 ore di scuola materna di una
settimana a bimbi di 2-4 anni del 15% delle famiglie più svantaggiate,
accompagnandole con programmi per i genitori.
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