Cisl: Insegnamento della lingua inglese, fra competenze vere e presunte
Data: Domenica, 04 aprile 2010 ore 09:55:55 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il provvedimento secondo cui il MIUR, accantonando le competenza professionali acquisite dagli insegnanti specialisti di lingua inglese, avvii una pseudo-formazione di 2mila docenti di ruolo con 50 ore di formazione integrata (30 ore in presenza e 20 on line) e, dando per scontata la competenza disciplinare, li destini operativamente in classe dal prossimo settembre, almeno per la 1° e 2° classe, lascia stupefatti. E delle restanti 250 ore da effettuare? (da Cisl-scuola Sicilia)
Tuttavia chiediamo sempre alla Cisl: se non è il sindcato a portare le lotte di giustizia e di equità chi dovrebbe farlo? E perchè la Cisl non mobilita i lavoratori contro la politica del governo invece di criticarla semplicemente? Preso atto che questo provvedimento è inadeguato cosa intende fare? p.a.



Cisl: Insegnamento della lingua inglese, fra competenze vere e presunte
Il provvedimento secondo cui il MIUR, accantonando le competenza professionali acquisite dagli insegnanti specialisti di lingua inglese, avvii una pseudo-formazione di 2mila docenti di ruolo con 50 ore di formazione integrata (30 ore in presenza e 20 on line) e, dando per scontata la competenza disciplinare, li destini operativamente in classe dal prossimo settembre, almeno per la 1° e 2° classe, lascia stupefatti. E delle restanti 250 ore da effettuare? Nei prossimi anni, con buona pace della sbandierata qualità della scuola.
La soluzione, ovviamente, non soddisfa la Segreteria Nazionale della CISL Scuola che ritiene il progetto predisposto dal MIUR foriero di "un abbassamento dei livelli di qualità dell'insegnamento, qualora non siano assicurate alcune precise condizioni. Non basta che il possesso di un livello A1 di competenza sia indicato come requisito di priorità nell'accesso al contingente dei duemila corsisti ‘accelerati’: questo deve essere indicato come requisito essenziale e imprescindibile. L'efficacia e la qualità della didattica – conclude la CISL Scuola - non possono continuare ad essere l'ultima preoccupazione di chi governa la nostra scuola pubblica". (e.p.)







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