CONTRATTO PRESIDI: UN PROTOCOLLO D’INTESA OO.SS.-MIUR ILLEGITTIMO E LESIVO
Data: Sabato, 03 aprile 2010 ore 09:18:34 CEST
Argomento: Opinioni


In premessa, si dice:


PROTOCOLLO

COMMENTO

E’ volontà comune delle parti concludere al più presto il CCNL per l’Area V “relativo al biennio economico 2006/2007 e giuridico 2006/2009”

La cosa semplicemente non ha senso, in quanto a livello di CCNL il MIUR non è soggetto contrattuale, essendo la parte pubblica rappresentata dall’Aran; forse, molto semplicemente, si intendeva esprimere un auspicio

E’ propedeutico alla sottoscrizione del CCNL l’assicurazione da parte del MIUR che le somme contrattate con l’Aran verranno dal Ministero medesimo considerate come “effettivamente aggiuntive”

Il non senso continua: il MIUR inteo come Amministrazione “esegue” quanto stabilito dal CCNL, una volta che questo è stato sottoscritto; si tratta solo di scrivere con chiarezza le norme contrattuali, in modo che non ci sia spazio per interpretazioni contrastanti

Le somme di cui sopra vanno considerate aggiuntive rispetto a “quelle già percepite o comunque dovute a seguito di sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro dei dirigenti scolastici”

Il non senso aumenta: cosa c’entrano i contratti individuali? La contrattazione  ha natura collettiva, il riferimento corretto, eventualmente, sarebbe stato quello ai CIR attualmente vigenti ed in base a cui sono stati sottoscritti i contratti individuali, che peraltro hanno natura amministrativa e possono essere impugnati dal lavoratore in sede giurisdizionale

E’ volontà comune che il CCNL regolamenti la ripartizione del fondo nazionale prevedendone la ripartizione tra le regioni in rapporto all’organico di diritto; similmente, la contrattazione regionale determinerà gli importi della retribuzione di posizione e di risultato sulla base dell’organico di diritto e sulla base delle risorse annualmente assegnate

A parte il fatto che ad oggi non esiste alcun fondo nazionale, va sottolineato che nei precedenti contratti si è fatto esattamente il contrario: non solo la ripartizione, ma lo stesso ammontare delle risorse disponibili è stato determinato sulla base del numero dei dirigenti in servizio all’inizio della vigenza contrattuale. Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema è indolore, oppure qualcuno ci guadagna?

Fino alla sottoscrizione di un nuovo CIR, rimane in vigore l’ultimo sottoscritto e certificato

La norma appare alquanto pleonastica.

Nel merito, le parti convengono:


Il MIUR, tramite gli USR, farà in modo che vengano corrisposti gli arretrati agli aventi diritto

Forse si fa riferimento a quelle regioni dove l’Amministrazione, unilateralmente, ha decurtato la retribuzione ai dirigenti

Le risorse da utilizzare per la contrattazione integrativa dell’anno 2010 non devono ricomprendere le economie degli anni precedenti

Altro che non senso: che c’azzecca il 2010? Si tratta di un’altra vigenza contrattuale, nessuno può oggi prendere impegni per il 2010; nel caso si registrino delle economie, che fine faranno?

Fino al 2009 compreso, non ci saranno aumenti sulla retribuzione di posizione e risultato, salvo eventuali incrementi stabiliti dal CCNL  con relativa assegnazione di risorse aggiuntive

Pazzesco! Viene annullata la contrattazione integrativa per almeno tre anni (2007/2008/2009), invadendo per di più la vigenza del secondo biennio economico 2008/2009, di cui non si è nemmeno aperta la trattativa all’Aran

Non si era mai visto un simile “suicidio contrattuale”, di cui sotto daremo una stima in termini di danno economico per la categoria. Come è potuto succedere? Questa sarebbe la soluzione della famosa “incapienza” dei Fondi Regionali”?
Riassumiamo brevemente i termini della questione.
Al momento della costituzione dei Fondi e poi dell’attribuzione degli ulteriori incrementi contrattuali, le risorse sono state assegnate in base al numero dei dirigenti in servizio, più esattamente al numero dei dirigenti in servizio all’inizio di ogni biennio economico, in base al principio che i contratti si fanno per il personale effettivamente in servizio e non per quello che teoricamente potrebbe esserlo, se tutte le istituzioni scolastiche fossero occupate da dirigenti “di ruolo”.
La cosa all’inizio non ha comportato problemi, anzi i dirigenti ci hanno guadagnato qualcosa, perché il personale in servizio è andato diminuendo; si è partiti da circa 9.950 del 2001 per scendere ai circa 9.959 del 2001 ai circa 8.150 del 2004.
Una prima piccola crisi c’è stata nel 2005, a causa dell’assunzione dei vincitori del primo concorso riservato, ma la situazione si è subito ristabilita a seguito dei pensionamenti; il punto di svolta è stato il 2007, quando sono stati assunti i vincitori del concorso ordinario e del secondo concorso riservato, per cui i dirigenti in servizio sono passati da 8.150 a 10.770, un incremento superiore al 30%.
I Fondi Regionali attuali, in base al CIN del 2007 (che fa data alle risorse disponibili  al 31/12/2005) ammontano a circa 100.600.000,00 euro; proviamo a fare due conti suddividendo questa somma non tra 8.150 dirigenti, ma tra 10.770:
Suddivisione Fondi Regionali


ANNO

AMMONTARE FONDI

DIRIGENTI IN SERVIZIO

MEDIA PRO CAPITE

DIFFERENZA

2006

100.600.000,00

8.150

12.343,56

 

2008

100.600.000,00

10.770

9.340,76

- 3.002,80

Come si vede, a partire dal 2008, se si fossero rinnovati i contratti regionali, i dirigenti avrebbero dovuto ridare indietro una bella cifretta! Non si tratta di una mera ipotesi: in alcune regioni la cosa è effettivamente successa.
Per assicurare nel 2008 a tutti i dirigenti la  stessa retribuzione di posizione e di risultato del 2006, i Fondi dovrebbero essere incrementati di circa 32 milioni di euro annui lordo dipendente; in termini di risorse aggiuntive lordo stato si va oltre i 45 milioni di euro.

Tutto questo era ben chiaro a tutti, da sempre, per cui il problema andava risolto già prima del’inizio della trattativa contrattuale, nell’unico modo possibile: se le risorse vanno assegnate in rapporto agli addetti effettivamente in servizio, i Fondi andavamo rideterminati a carico della fiscalità generale, perché è chiaro che se si assumono 2.600 nuovi dirigenti, va prevista la spesa per corrispondere loro l’intero stipendio (stipendio tabellare+retribuzione di posizione+retribuzione di risultato, per non parlare della RIA, che costituisce un problema a se stante), prevedendo quindi anche il rifinanziamento dei Fondi Regionali da cui si attinge per corrispondere la retribuzione di posizione e di risultato.

Adesso viene stipulato l’accordo che l’assegnazione delle risorse ai Fondi si fa in base ai posti in organico di diritto; se si assume questo criterio, andrebbero “rifatti” i due primi CCNL e i relativi CIN e CIR, assegnando risorse aggiuntive pari alla differenza tra organico di diritto e dirigenti allora in servizio: o sono pere o sono mele, le pere non si possono trasformare in mele a seconda degli interessi dell’Amministrazione (Che peraltro fa il suo mestiere, ma i sindacati che mestiere fanno?).
Il passaggio dalle pere alle mele si è risolto in modo molto semplice: bloccando la posizione e il risultato ai valori attuali, che sono poi quelli stabiliti nel 2006 sulla base delle risorse disponibili al 31 dicembre 2005; per i quattro anni seguenti, Mourinho direbbe: “zeru tituli”!

Si potrebbe dire: non ci abbiamo guadagnato niente, ma almeno non ci abbiamo perso; non è affatto vero, ci abbiamo rimesso, eccome!
Come ben si sa, nei Fondi confluiscono anche risorse extracontrattuali (la RIA dei pensionati e una quota degli incarichi aggiuntivi); nei quattro anni passati sono quindi già confluite nei Fondi risorse di natura extra-contrattuale, per cui, di fatto, all’incapienza dei Fondi regionali abbiamo posto rimedio noi, con i nostri soldi; si tratta risorse  che vengono scippate alla categoria non sulla base di un contratto regolarmente sottoscritto nella sede naturale, l’Aran, ma sulla base in un protocollo di incerta natura giuridica, sottoscritto in una sede impropria, il Miur, non supportato da alcuna norma giuridica, di qualsiasi natura; del resto, l’Aran ha una sua credibilità da difendere e, giustamente, un simile pastrocchio non l’avrebbe mai sottoscritto.

Non si tratta certo di risorse di poco conto; noi effettuiamo qui delle stime prudenziali, sarebbe dovere dell’Amministrazione e dei Sindacati pubblicare le tabelle, in modo che tutti possano rendersi conto della situazione, se anche per loro vale il D.Lgs 150/2009.

Nella precedente vigenza contrattuale, fino al 2005, il conferimento della RIA ha comportato un beneficio medio pro capite di circa 4.000 euro annui (considerando una consistenza media di dirigenti scolastici in servizio di circa 8.000 unità); dal 2006 al 2009 (considerando che il numero dei dirigenti come ben sappiamo è aumentato e che la  RIA dei pensionati ha un importo inferiore a quello della precedente vigenza contrattuale), possiamo stimare che la perdita si aggiri sui 2.600 euro annui medi pro capite, 200 euro al mese.
Va anche sottolineato che la perdita di questi 200 euro si ripercuote non solo sugli stipendi ttuali, ma anche sulla pensione e sulla liquidazione.

Ulteriore elemento di riflessione: nella precedente tornata contrattuale, noi abbiamo goduto di un beneficio economico pari a 9.720 euro annui, di cui 5.720 derivanti da incrementi contrattuali e 4.000, come già detto, dal conferimento della Ria dei pensionati; ad oggi, a conclusione della trattativa attualmente in corso, tenendo anche conto che il secondo biennio rischia di andare in cavalleria, possiamo aspettarci un beneficio economico totale di circa 2.900 euro annui!

Viene da dire: speriamo di aver capito male! Nessuno più di noi sarebbe felice di essere smentito; ma se così non sarà, sarà bene cominciare ad affilare le armi (giuridiche…) per impugnare un “protocollo” del tutto illegittimo, sia a livello formale che di contenuti, non appena si tradurrà in atti lesivi degli interessi di ognuno di noi.

PROTOCOLLO MIUR/OO.SS. LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO SUBITO

Ritorniamo sul protocollo firmato il 15 Marzo2010 ; rispetto al nostro precedente commento, vogliamo per prima cosa evidenziare due fatti:

  1. il protocollo comporta non solo la perdita della RIA dei pensionati, ma anche della quota-parte di incarichi aggiuntivi versata nei Fondi; soprattutto nelle regioni meridionali, non si tratta di una cifra di poco conto
  2. il riferimento ai contratti individuali comporta una disparità di trattamento tra le regioni che hanno sottoscritto il contratto integrativo anche per il 2007 e quelle invece che si sono fermate al 2006: figli e figliastri?

Per rendere più chiari possibile gli effetti del protocollo, illustriamo di seguito la situazione del Lazio, regione di servizio dello scrivente, in modo di avere davanti dati concreti e non una generica media nazionale; del resto i dati non variano molto da regione a regione.
Abbiamo ipotizzato che il CIR del Lazio venga rinnovato anche negli anni 2007, 2008 e 2009, aggiungendo al budget del 2006 solo la Ria dei pensionati e considerando tutti i dirigenti in servizio, vecchi e nuovi; abbiamo cioè fatto finta…che il protocollo non sia stato mai firmato e tutto quindi vada come sarebbe dovuto andare.

A regime, dal primo gennaio 2009, il danno, espresso al lordo, è il seguente:


FASCE

ANNO

MESE 

PRIMA

3.173,25

244,10

SECONDA

2.618,59

201,43

TERZA

2.064,37

158,80

QUARTA

1.510,13

116,16

MEDIA

2.580,90

198,53

Nota: nel Lazio ci sono quattro fasce, più quella media

In termini di arretrati, dal 2007 al 2009 compreso, sempre al lordo, il danno è il seguente:


FASCE

2007

2008

2009

TOTALE

PRIMA

1.456,62

2.168,87

3.173,25

6.798,74

SECONDA

1.021,19

1.789,77

2.618,59

5.429,55

TERZA

946,96

1.410,97

2.064,37

4.422,30

QUARTA

692,97

1.032,15

1.510,13

3.235,25

MEDIA

1.183,90

1.764,01

2.580,90

5.528,81

Va notato che il danno mensile è permanente, fino alla pensione ed oltre, dato che si riprodurrà appunto sulla pensione e sulla liquidazione; lo scrivente, che confida di andarsene in pensione dal prossimo primo settembre, con 40 anni di servizio subirà un danno di circa 150 euro netti mensili sulla pensione e di circa 6.000 euro netti sulla liquidazione.
E’ chiaro che non sono disponibile a subire un simile sopruso (come altro chiamarlo?), che ha origine da un atto illegittimo che riforma in pejus le norme che attualmente regolano le nostre retribuzioni; se il protocollo dovesse essere recepito dal contratto, farò ricorso e credo che molti colleghi faranno come me, perché i contratti non possono stravolgere le leggi e i principi costituzionali.

PROTOCOLLO MIUR/OO.SS. DEL 15 MARZO SEMPRE PEGGIO…

Man mano che le notizie arrivano dalle varie regioni, nel silenzio assoluto dei sindacati nazionali, emerge una situazione veramente assurda, con almeno cinque differenti situazioni:

  1. le regioni che sono ferme al 2006: non è stato sottoscritto un nuovo contratto integrativo e l’Amministrazione ha continuato a corrispondere regolarmente la retribuzione di posizione e di risultato; si tratta ad esempio della situazione del Lazio
  2. le regioni dove è stato sottoscritto un nuovo contratto integrativo per il 2007, con un miglioramento rispetto al 2006; si tratta ad esempio della situazione della Lombardia
  3. le regioni dove l’ultimo contratto integrativo sottoscritto è quello del 2006, ma l’Amministrazione ha unilateralmente disdettato il contratto o comunque ha operato una decurtazione delle retribuzioni, più o meno pesante; il caso più emblematico è quello della Sardegna
  4. le regioni dove è stato rinnovato il contratto integrativo, ma in perdita per i dirigenti, con una reformatio in pejus delle loro retribuzioni, con l’accordo solo di alcuni sindacati, come in Abruzzo
  5. le regioni dove è stato rinnovato il contratto in perdita per i dirigenti, come nel caso precedente, ma con l’accordo di tutti i sindacati: è il caso della Puglia

Il caso pugliese è l’ultimo di cui abbiamo avuto notizia; se per l’Abruzzo abbiamo parlato di assurdo, qui siamo alla pazzia.

Il 30 aprile del 2009 tutti i sindacati hanno sottoscritto con l’Amministrazione un contratto che va letto, perché in esso viene detto con chiarezza cosa succederà in tutta Italia, senza che nemmeno ce se ne possa rendere conto; questi i punti essenziali:

  1. all’articolo 3 viene determinato il budget per l’esercizio finanziario 2008: 10.064.665,82 euro, con un aumento di 1.482.956,20 rispetto agli 8.581.701, 62 del budget del 2006
  2. l’incremento del budget è determinato da risorse aggiuntive extra-contrattuali, cioè dalla RIA dei pensionati (1.329.441,76 euro), dagli incarichi aggiuntivi (102.868,42 euro) e dalle economie del 2007 (50.646,02 euro)
  3. nonostante l’incremento del budget, dato l’aumento del numero dei dirigenti, agli artt. 5 e 6 viene operata una decurtazione della retribuzione di posizione e di risultato, con una perdita come da tabella allegata:

FASCIA

 PERDITA

PRIMA

-1.394,42

SECONDA

-1.277,21

TERZA

-1.161,11

QUARTA

-754,71

a cui l’Amministrazione sta già dando attuazione, con conseguente decurtazione dello stipendio, nonché recupero per il 2008, il 2009 e i primi mesi del 2010 di quanto “indebitamente” percepito di colleghi pugliesi.

Oltre la perdita secca di cui sopra, i colleghi pugliesi debbono registrare anche un “mancato guadagno” di quasi 2.800 euro pro-capite in media, in conseguenza del fatto che i circa 2.580.000 euro (considerando anche un ulteriore aumento del budget di circa 1.100.000 euro nel 2009) di risorse aggiuntive in tre anni sono stati utilizzati per riempire il Fondo regionale anziché per corrispondere degli aumenti, come successo nella precedente tornata contrattuale.

A fronte di questo autentico disastro, i cinque sindacati (ormai la UIL è stata arruolata in pianta stabile) chiedono “in termini di estrema urgenza” un incontro all’Amministrazione al fine “di dirimere (?) una situazione di gravissima disparità di trattamento rispetto a quanto sta avvenendo nelle altre regioni d’Italia”, dato anche che in sede di sottoscrizione del contratto avevano espresso “l’auspicio che l’Amministrazione non penalizzasse ulteriormente la categoria”.

Non ci resta che piangere! Non è l’Amministrazione da sola che penalizza la categoria: sbagliamo, ma il contratto pugliese del 2009 non l’hanno firmato anche i sindacati?
Oggi come oggi, in Puglia ed in Abruzzo il protocollo del 15 marzo condanna i colleghi, perché fa riferimento alle retribuzioni individuali derivanti dai contratti sottoscritti in sede regionale; forse è bene che qualcuno informi i vertici nazionali delle conseguenze dei “protocolli” firmati.

Adesso si corre ai ripari, ma in modo improprio, invocando il protocollo del 15 Marzo e l’art.7, comma 1 del CIR del 2009; il comma citato recita: “Il presente accordo può essere modificato a seguito di nuove determinazioni contrattuali assunte in sede nazionale”.
Ora, il “protocollo” non è un contratto, è un atto tra privati senza alcuna validità giuridica e il contratto pugliese può essere modificato solo da una norma contrattuale di livello nazionale, come stabilisce il comma sopra riportato; se si vuole risolvere il problema (per modo di dire…) va inserita una norma nel CCNL, altrimenti si rischia che il caos esploda, che ogni regione vada per la sua strada: dato che dobbiamo essere fregati, almeno che la fregatura sia eguale per tutti, dalla Lombardia alla Puglia, passando per l’Abruzzo!
ALLEGATI-
LE TABELLE DELLA PUGLIA

RAFFRONTO TRA I DUE CIR

TABELLA 1-CIR 19 MARZO 2007

FASCIA

POSIZIONE

RISULTATO

TOTALE

PRIMA

11.763,36

2.023,21

13.786,57

SECONDA

10.783,08

1.854,60

12.637,68

TERZA

9.802,80

1.686,00

11.488,80

QUARTA

6.371,82

1.095,90

7.467,72

TABELLA 2-CIR 30 APRILE 2009

FASCIA

POSIZIONE

RISULTATO

TOTALE

PRIMA

10.523,40

1.868,75

12.392,15

SECONDA

9.646,45

1.714,02

11.360,47

TERZA

8.769,50

1.558,20

10.327,70

QUARTA

5.700,18

1.012,83

6.713,01

FASCIA

DIFF.

PRIMA

--1.394,42

SECONDA

-1.277,21

TERZA

-1.161,11

QUARTA

-754,71

 

RISORSE AGGIUNTIVE E MANCATO BENEFICIO

RISORSE AGGIUNTIVE/CIR DEL 30 APRILE 2009

ANNI

RIA

INC. AGG.

ECONOMIE

TOTALE

2005

280.286,49

1.013,90

 

 

2006

714.475,65

 

 

 

2007

334.679,62

101.854,52

50.646,02

 

 

1.329.441,76

102.868,42

50.646,02

1.482.956,20

RISORSE AGGIUNTIVE PER IL 2009-STIMA

8/12 RIA del 2007

669.359,24

4/12 RIA del 2008

330.000,00

Incarichi agg. 2008

100.000,00

 Totale

1.099.359,24

PERDITA MEDIA

BUDGET AGGIUNTIVO 2009

NUMERO DIRIGENTI

MANCATO BENEFICIO

2.582.315,44

926

2.788,68

 

Caro Massimo Primerano,
pres. regionale ANP Toscana
la tua presa di posizione sul protocollo del 15 Marzo, pubblicata sul sito dell’Anp Toscana, è chiaramente una risposta alle posizioni della DirPresidi e mie in particolare: il riferimento a me è evidente quando dici “E’ abbastanza discutibile il fatto che colui che a suo tempo contribuì di persona a siglare il 1^ CCNL adesso contesti l’ipotesi di intesa del 15 Marzo che rimedia, almeno in parte, all’inadeguatezza del CCNL da lui stesso siglato.” Veramente, il contratto non l’ho siglato io, mi sono sempre limitato a fare l’umile tecnico, come farò anche in questa mia risposta alle tue argomentazioni; certo, io i conti li so fare, per cui li faccio e li rendo pubblici; vedremo di seguito chi ha sbagliato.

Permetti quindi anche a me qualche riferimento personale; ci conosciamo da una vita, non mi sarei mai aspettato da te una frase di questo tenore “Tutto il resto sono chiacchiere da salotto fatte solo per raccattare qualche tessera convincendo lo sprovveduto di turno.”. La boria che trasuda da questa frase non è da te, appartiene ad altri; spero per te che in questi ultimi tre anni non ti sia fatto contaminare dai cattivi esempi di Viale del Policlinico. A parte la mia persona, che conta poco, credo che i Colleghi vadano rispettati; comunque, anche per contribuire a far diminuire il numero degli sprovveduti, cerco di risponderti,  punto per punto.

Natura giuridica del protocollo del 15 Marzo
Finalmente qualcuno ammette quello che noi abbiamo sempre sostenuto, sin dal primo giorno: il protocollo nasce senza genitori, non si sa cos’è, tu dici che “non ha assolutamente niente a che fare con il Contratto Nazionale dei Dirigenti dell’Area Va”, che “la materia in questione era materia extracontrattuale”; se così è, ti domando:

  1. nel protocollo si dice che la retribuzione di posizione e di risultato sono bloccate ai livelli del 2006: questa è la “ciccia” del protocollo, a me sembra materia contrattuale, che può essere regolata solo dal CCNL; se così non sarà, ogni Direttore Regionale sarà autorizzato a fare quello che vuole
  2. in particolare, come può il protocollo risolvere i problemi della Puglia e dell’Abruzzo, dove sono stati sottoscritti due Contratti Regionali a perdere? Può un “protocollo” annullare dei contratti regolarmente stipulati?

Il fatto è che il problema è posto male: l’incapienza dei Fondi è un problema che va risolto a livello contrattuale, ma utilizzando risorse aggiuntive a carico della fiscalità generale; di questo doveva occuparsi l’Anp, ancora prima di aprire la trattativa, ma era distratta da altre cose…per cui il problema è stato risolto utilizzando i nostri soldi (RIA dei pensionati e quota parte degli incarichi aggiuntivi)!

I Fondi Regionali
Caro Massimo Primerano, mi sembra che in quello che dici ci sia un po’ di confusione, che vengano mescolate cose molto diverse: per chiarezza, secondo me bisogna fare una doppia distinzione:

  1. tra Costituzione dei Fondi (L’ammontare del budget a livello nazionale) e Distribuzione dei Fondi (La suddivisione delle risorse disponibili a livello nazionale tra le diverse regioni)
  2. nella costituzione dei Fondi, tra risorse di origine contrattuale e risorse di origine extra-contrattuale

Come tu giustamente ricordi, il budget fu inizialmente costituito utilizzando delle risorse di natura contrattuale (Quelle preesistenti derivanti dal vecchio contratto di Comparto e quelle nuove assegnate dal primo contratto di Area) e delle risorse di natura extra-contrattuale (Ria dei pensionati e quota parte degli incarichi aggiuntivi).

Le risorse di natura extra-contrattuale hanno degli importi assoluti, per cui non ci sono problemi: a consuntivo si aggiungono ai Fondi: in Toscana, la somma della RIA dei pensionati dal 2001 al 2005 è stata pari a 2.016.289,76 euro, risorse che sono state utilizzate nel CIR relativo all’esercizio finanziario 2006.

Ben diverso è il discorso sulle risorse contrattuali: qui abbiamo degli importi medi pro capite (Ad esempio: 10 euro di aumento contrattuale) che daranno luogo ad un budget diverso a seconda del moltiplicatore che si usa; sin dal primo contratto, come moltiplicatore è stato usato il numero di dirigenti in servizio, anziché il numero delle scuole.
A quei tempi i dirigenti in servizio erano 9.959, mentre le scuole erano 10.771; usando il primo moltiplicatore, i 10 euro di cui sopra avrebbero dato un budget  99.590 euro, usando il secondo il budget sarebbe stato di 107.710 euro.
In sede di trattativa per la stipula del primo Contratto Integrativo Nazionale, io feci presente il problema: come sarebbero  stati pagati eventuali nuovi assunti? Nino Zucaro, che tutti conosciamo, mi rispose in stretto dialetto romanesco: “A Perzià, i contratti se fanno a capocce, no a scole”; tradotto in italiano: “Caro Perziani, i contratti si fanno per le persone in servizio, non per i posti costituiti in organico”.
Il principio fu quindi introdotto dall’Amministrazione, perché così i costi per lo Stato erano minori,  ma fu accettato anche dai sindacati, perché i dirigenti andavano diminuendo: in quel momento c’era una convenienza reciproca, ma è chiaro che se viene stabilito un principio, questo deve valere sempre, non solo quando conviene, per tutte e due le parti.

Cosa è successo in occasione delle nuove assunzioni, a partire dal 2007? L’Amministrazione si è semplicemente scordata del principio da lei stessa stabilito, dato che non ha stanziato tutte le risorse necessarie per pagare l’intero stipendio ai nuovi assunti.

Fino al 31 agosto 2007, la situazione era la seguente:

VOCI RETRIBUTIVE

RETRIBUZIONE INDIVIDUALE

COSTO PER LO STATO

NUMERO DIRIGENTI IN SERVIZIO

Stipendio

40.129,98

327.059.337,00

8.150

Posizione e Risultato

12.500

101.875.000,00

8.150

Totale

52.629,98

428.934.337,00

 

Con una retribuzione media di 52.629,98 euro e con 8.150 dirigenti in servizio, lo Stato spendeva 428.934.337,00 euro ogni anno.

Con l’assunzione di 2.600 nuovi dirigenti, la situazione doveva essere la seguente:

VOCI RETRIBUTIVE

RETRIBUZIONE INDIVIDUALE

COSTO PER LO STATO

DIFFERENZA

NUMERO DIRIGENTI IN SERVIZIO

Stipendio

40.129,98

431.397.285,00

104.337.948,00

10.750

Posizione e Risultato

12.500

134.375.000,00

32.500.000,00

10.750

Totale

52.629,98

565.772.285,00

136.837.948,00

 

 

 

 

 

 

Lo Stato avrebbe dovuto stanziare circa 136 milioni di euro per corrispondere ai dirigenti neo assunti la retribuzione contrattuale al momento vigente; la cosa sembra lapalissiana, ma non è andata così; lo Stato ha provveduto a pagare lo stipendio tabellare, che è liquidato direttamente dal Tesoro, ma non ha stanziato le risorse necessarie per corrispondere la retribuzione di posizione e di risultato, risorse che andavano versate nei Fondi regionali.
Sono così mancati all’appello circa 32 milioni di euro, di qui l’incapienza dei Fondi, dovuta al fatto che il Governo…ha fatto il dritto!

Questo i sindacati avrebbero dovuto evidenziare e avrebbero dovuto pretendere dal Governo  lo stanziamento dei 32 milioni prima dell’inizio della trattativa contrattuale; il protocollo del 15 Marzo  comporta che il prezzo lo paghiamo noi quasi per intero, perché lo Stato si appropria (con il consenso dei sindacati…) di risorse che sono nostre, risorse non di poco conto, come vedremo sotto.
Tu dici: “ La RIA dei dirigenti che sono andati in pensione negli ultimi tre anni è stata riassorbita dall’ipotesi d’accordo, ovvero contribuisce, insieme alle nuove risorse, a ripianare il “buco” dei Fondi Regionali”; diciamo che di “nuove risorse” non ce ne sono, il grosso dell’incapienza è ripianata con i nostri soldi, per il resto MIUR e MEF fanno finta di niente, dato che retribuzione di posizione e di risultato vengono bloccate per tre anni.

Se non è un suicidio sindacale, che cos’è? E’ chiaro che il problema c’era, alcuni USR hanno cominciato a decurtare le retribuzioni, in alcune regioni addirittura in accordo con i sindacati, la situazione è sfuggita loro completamente di mano al punto che in Abruzzo e Puglia  hanno addirittura firmato dei contratti a perdere; oggi, nel 2010, i sindacati avrebbero firmato anche che due più due fa cinque, pur di  togliersi il dente e chiudere la questione.

A poco vale dire che dal 2010 le risorse saranno distribuite in base al numero dei posti in organico (A proposito: mi sembra che anche questa sia materia contrattuale, per di più attinente alla vigenza  contrattuale 2010-2013…), il problema non è la distribuzione delle risorse, ma l’ammontare del budget, per cui se si passa dalle “capocce” alle “scole” i Fondi vanno ricostituiti in base al nuovo sistema: prima di distribuirli, i soldi bisogna averli…

I calcoli del Lazio e della Toscana
Caro Massimo Primerano, quando fai i conti della Toscana e del Lazio, ho l’impressione che tu non abbia ben capito come funziona il meccanismo del conferimento della RIA dei pensionati ai Fondi Regionali; prendo per buoni i tuoi dati  vediamo cosa succede.
Fino al 2005, nel Fondo della Toscana sono confluiti euro:

ANNO

RIA

2001

385.061,71

2002

478.246,00

2003

540.225,58

2004

415.420,24

2005

197.336,23

Da 01.01.2006

2.016.289,76

A livello nazionale, a partire dal 01.01.2006, il beneficio medio è stato di circa 4.000 euro annui, un beneficio permanente senza alcuno spalmamento; questi soldi sono attualmente nei nostri stipendi e rimarranno nelle nostre pensioni e ci porteranno circa 8.000 euro in più sulle buonuscite.
Grazie al protocollo del 15 Marzo, tutto questo finisce, o per meglio dire si blocca fino al 2009; per quantificare il danno (o se si preferisce il mancato beneficio…), facciamo finta che i contratti regionali vengano rinnovati anche per il 2007, il 2008 e il 2009, consideriamo il beneficio che ne deriverebbe ai dirigenti della Toscana grazie al solo conferimento della Ria.
Nell’esercizio finanziario 2007, si avrebbe:

 

RIA

IMPORTO

8/12 CESSATI 2005

394.672,46

4/12 CESSATI 2006

100.000,00

TOTALE

494.672,46

Per il 2008 si avrebbe:


RIA

IMPORTO

8/12 CESSATI 2005

394.672,46

4/12 CESSATI 2006

100.000,00

8/12 CESSATI 2006

200.000,00

4/12 CESSATI 2007

100.000,00

TOTALE

794.672,46

Per il 2009 si avrebbe:


RIA

IMPORTO

8/12 CESSATI 2005

394.672,46

4/12 CESSATI 2006

100.000,00

8/12 CESSATI 2006

200.000,00

4/12 CESSATI 2007

100.000,00

8/12 CESSATI 2007

200.000,00

4/12 CESSATI 2008

100.000,00

TOTALE

1.094.672,46

Questo è il modo corretto di fare i calcoli; del resto, basta prendere il CIN del 2007 per rendersene conto e devo dire che lo conosco bene, anche nella sua genesi, dato che quella è stata la mia ultima fatica contrattuale in Anp.
Il dato del 2005 deriva dal CIN del 2007, mentre per il 2006  e gli anni seguenti ho preso per buona la tua ipotesi di 30 cessati ogni anno con una RIA media di 10.000 euro, anche se il dato mi sembra sottostimato; comunque, i dati sulla RIA dovrebbero essere pubblici o resi pubblici, non dice così anche Brunetta?
Mi sembra che il tuo dato di 700.000 non stia né in cielo, né in terra; il mancato beneficio a regime, considerando 542 dirigenti in servizio, dal 1 gennaio 2.009 è in media di 2.019,69 euro annui, 155,36 mensili, tutti interi, senza alcuno spalmamento, un danno permanente che rimarrà a vita, prima sugli stipendi e poi sulla pensione.
Per quanto riguarda il Lazio, non so chi sia la tua fonte, ma ti posso assicurare che il dato della perdita di circa 200 euro in media è assolutamente esatto, così come esatti gli altri dati pubblicati; se c’è qualcuno in Anp in grado di fare i conti, gli posso fornire i files completi dal 2007 al 2009, con le posizioni di ognuno dei dirigenti in servizio nelle cinque province della regione e i relativi totali.

Chiusura del contratto
Tu dici:
“Per l’ANP ci sono due priorità:

  1. Perequazione interna, ovvero riportare gli stipendi dei vincitori degli ultimi concorsi al livello di quello degli ex presidi.
  2. Perequazione esterna, per avere una retribuzione di posizione equivalente a quella delle altre Dirigenze statali.

Abbiamo condotto fin dall’inizio la nostra battaglia su queste due priorità e non siamo disponibili a rinunciarci.
Speriamo che anche gli altri ci seguano nella battaglia”
Caro Massimo Pri,erano, sono convinto che purtroppo queste oggi siano pie illusioni, al punto che sia a livello personale che come DirPresidi stiamo iniziando la strada dei ricorsi giurisdizionali: dal contratto non possono uscire altro che quattro soldi di parziale recupero del tasso di inflazione per il primo biennio; questo lo sanno tutti, le risorse bisognava farsele dare prima dell’apertura della trattativa, bisogna incominciare a lavorare per il prossimo.
Del resto, in base al decreto Brunetta, i soldi a partire da aprile ce li dovrebbe anticipare il Governo e a quel punto si potrebbe fare anche a meno di rinnovare questo contratto e passare direttamente al prossimo.
Nessuno più di me sarebbe felice di essere smentito…
Che farà l’Anp?

Sempre con amicizia e cordialità,

 

Pietro Perziani, perziani@libero.it
responsabile nazionale relazioni sindacali
Dirpresidi/Confedir







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