Catania, scuola a rischio crollo: sotto inchiesta Scapagnini
Data: Venerdì, 02 aprile 2010 ore 07:42:55 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Sapevano che la situazione di pericolo era arrivata al limite dell’irreversibilità e non hanno fatto nulla per evitarlo mettendo dunque a rischi la vita di oltre 400 bambini. Questa l’ipotesi della Procura etnea nei confronti dell’ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini, dell’allora vicesindaco Giuseppe Arena, del dirigente del servizio manutenzione edifici nonché responsabile del procedimento unico Giovanni Tomasello e del progettista Santo Cimellaro che, fin dall’ottobre del 2005 sarebbero stati a conoscenza del forte degrado delle fondamenta della scuola “Musco” di Villaggio Sant’Agata non prendendo poi gli opportuni provvedimenti per l’incolumità pubblica.
(di Elisa Catanzaro http://catania.blogsicilia.it/2010/04/catania-scuola-a-rischio-crollo-sotto-inchiesta-scapagnini)

Sapevano che la situazione di pericolo era arrivata al limite dell’irreversibilità e non hanno fatto nulla per evitarlo mettendo dunque a rischi la vita di oltre 400 bambini.
Questa l’ipotesi della Procura etnea nei confronti dell’ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini, dell’allora vicesindaco Giuseppe Arena, del dirigente del servizio manutenzione edifici nonché responsabile del procedimento unico Giovanni Tomasello e del progettista Santo Cimellaro che, fin dall’ottobre del 2005 sarebbero stati a conoscenza del forte degrado delle fondamenta della scuola “Musco” di Villaggio Sant’Agata non prendendo poi gli opportuni provvedimenti per l’incolumità pubblica.
E per questo che i pm titolari dell’inchiesta hanno notificato ai quattro le informazioni di garanzia per falso ideologico.
Come rivela l’emittente “SestaRete”, l’indagine si basa principalmente su atti municipali e precisamente sul verbale della conferenza dei servizi del 6 giugno 2006 in cui si evince come nel corso di lavori per la messa in sicurezza dell’edificio i funzionari responsabili fossero venuti a conoscenza del fatto che i pilastri della scuola erano gravemente lesionati tanto che sarebbe stato chiesto alla ditta di eseguire con la stessa cifra, pari a circa 30.000 euro, anche i lavori di consolidamento strutturale, appaltati dopo il sequestro della scuola e oggi in corso, e che ammontano a circa 100.000 euro.
La ditta si sarebbe rifiutata di eseguirli ed allora, l’amministrazione comunale, si sarebbe premurata soltanto della sicurezza degli uomini che operavano nel cantiere mettendo invece a repentaglio la sicurezza dei bambini, oltre che del personale docente e Ata.
A supportare il lavoro degli inquirenti una consulenza tecnica dalla quale si evidenzia che il grado di corrosione dei pilastri fosse arrivato ormai al limite estremo tanto che i tondini di ferro erano fuorusciti dal pilastro ed anche le cerchiature erano cadute a causa dell’erosione del cemento.di Elisa Catanzaro







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