ARS: Approvato ordine del giorno dell'On. Baldo Gucciardi (Pd) per il rinvio della riforma secondaria in Sicilia
Data: Mercoledì, 31 marzo 2010 ore 07:24:32 CEST
Argomento: Rassegna stampa


“L’atto di indirizzo votato dall’intero parlamento siciliano – conclude Gucciardi – costituisce pertanto un’iniziativa politica importante per fermare l’applicazione di una riforma che ha solo tagliato risorse, senza alcun investimento per la qualità della scuola pubblica. Meno ore di lezione non migliorano certo la qualità dell’istruzione in una fase che richiede invece più competenze e più innovazione, ingredienti indispensabili per far uscire la Sicilia dalla crisi”.

Redazione

L’Assemblea regionale siciliana, nella seduta dello scorso 25 marzo, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno di cui è primo firmatario l’onorevole Baldo Gucciardi e sottoscritto anche dagli onorevoli Giuseppe Lupo e Giovanni Barbagallo, con cui si impegna il governo regionale, a porre in essere ogni azione necessaria a rinviare l’avvio del provvedimento di riordino della scuola secondaria superiore, previsto dalla “Riforma Gelmini”, all’anno scolastico 2011/2012.
“I regolamenti attuativi della riforma della scuola secondaria superiore – rileva Beldo Gucciardi – infatti, ad oggi non sono ancora pubblicati nella Gazzetta Ufficiale e potranno pertanto essere annullati dal Giudice Amministrativo, facendo precipitare la scuola nel caos. Inoltre – aggiunge il deputato regionale – la loro mancata approvazione, impedisce alla regione di approvare i piani di dimensionamento e definire l’offerta formativa per gli insegnanti aggiuntivi, con grave lesione dell’autonomia regionale”.
La richiesta di rinvio di un anno, avanzata dal mondo della scuola, e fatta propria dai deputati del Pd, consentirebbe di mettere mano alle molteplici criticità contenute nel progetto del governo nazionale e garantirebbe alle istituzioni coinvolte, prima fra tutte la regione, il tempo necessario di adempiere agli atti dovuti per un sereno avvio del prossimo anno scolastico.
L’avvio della riforma già dal settembre 2010, determinerebbe un taglio di centinaia di sperimentazioni, con una consistente riduzione del tempo scuola e dell’offerta formativa con un inaccettabile impoverimento della formazione culturale dei giovani. A ciò si andrebbe ad aggiungere la perdita di circa 5000 posti di lavoro per il prossimo anno in aggiunta agli 11000che la scuola siciliana ha già perso negli ultimi cinque anni.







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