Tagli ai budget: corsi di recupero a rischio
Data: Domenica, 28 marzo 2010 ore 11:51:33 CEST
Argomento: Rassegna stampa


A Roma, dice Il Messaggero, i fondi per i corsi di recupero sono in ritardo e le famiglie rimangono critiche sull’obbligo di pagare un contributo nominalmente volontario. Le scuole della Capitale segnalano i disagi prodotti dalla scarsità delle risorse. Una preside: «La quota per i corsi di recupero ancora non si è vista e si parla di cifre intorno a 20 mila euro. Funzionamento didattico e amministrativo, supplenze rischiano di subire un danno». (di Luca Brugnara da Il Messaggero)

Redazione

Nei giorni scorsi, il ministro Gelmini aveva esortato le scuole a non richiedere contributi alle famiglie. «In mancanza dei relativi fondi - spiega il preside del liceo Mamiani, Cosimo Guarino - abbiamo dovuto anticipare il pagamento per i recuperi e gli esami di stato: la richiesta del contributo alle famiglie si è resa necessaria per evitare di finire in rosso. Chiediamo che quest’ultimo venga regolamentato». La soluzione è stata quella di razionalizzare i corsi di recupero. «Quest’anno - dichiara la professoressa Marcella Cognolato, dell’Istituto Von Neumann - sono stati fatti solo nelle materie di indirizzo».

La richiesta del contributo alle famiglie incontra pareri discordanti. «Si è creata una situazione di scompiglio sul tema - evidenzia la preside del liceo Righi, Margherita Mastrangelo - che non è utile a nessuno». «Le carenza di fondi è una realtà - afferma Paolo Mazzoli, preside dell’elementare Mauri e presidente dell’Asal - Crediamo sia giusto chiedere il contributo, ma anche rendere conto su come viene utilizzato: deve essere un’opportunità per la scuola». E ieri “sciopero bianco” dei presidi di decine di istituti, tra cui Dante, Virgilio, Tasso, Mamiani, Farnesina.

«L’attività è stata regolare - aggiunge Guarino - ma non abbiamo parlato con genitori, docenti, studenti. Da 5 anni, siamo in attesa che il contratto dei dirigenti scolastici venga rinnovato». Chiusi i termini delle pre-iscrizioni alle superiori, sembra confermata la maggioranza delle scelte verso i licei: primo il classico, seguito dallo scientifico, dati contrastanti per i tecnici. «Su 230 ragazzi - ricorda la preside della media Settembrini, Simona Pianese Longo - un centinaio hanno scelto il classico, in calo lo scientifico. Per la prima volta da noi, 20 studenti hanno optato per gli istituti tecnici». «Bene classico e scientifico - concludono dal Newton - mentre sembrano in calo i professionali».








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