Consiglio
di Stato accoglie ricorso della Gilda degli insegnanti Il Consiglio di
Stato restituisce a 33 studenti disabili circa 1.200 ore mensili, pari
a 16 docenti che avranno a disposizione, anche se solo dal mese di
marzo, ovvero tutte le ore previste dalle diagnosi funzionali per
aiutarli nel loro percorso d'integrazione scolastica e sociale.
La sentenza è resa nota dalla Gilda degli insegnanti, che incassa una
vittoria sul fronte dell'assistenza didattica agli alunni con
handicap(Apcom)
Redazione
(Apcom) - Il
Consiglio di Stato restituisce a 33 studenti
disabili circa 1.200 ore mensili, pari a 16 docenti che avranno a
disposizione,
anche se solo dal mese di marzo, ovvero tutte le ore previste dalle
diagnosi
funzionali per aiutarli nel loro percorso d'integrazione scolastica e
sociale.
La sentenza è resa nota dalla Gilda degli insegnanti, che incassa una
vittoria
sul fronte dell'assistenza didattica agli alunni con handicap.
Impugnando una
sentenza del Tar di Bari contro la quale, oltre alla Gilda, avevano
presentato
ricorso 64 genitori delle province di Barletta e Foggia, i giudici di
Palazzo
Spada, hanno stabilito che le ore di sostegno possono essere concesse
in
deroga, in conformità alla motivazione del grado di handicap accertato
dalla
Asl competente. "Si tratta di una battaglia di civiltà - afferma il
coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio -
perché i
diritti fondamentali dei minori disabili sono protetti dalla nostra
Carta
costituzionale, dalla Comunità europea e da altri importanti organismi
internazionali
e non sono negoziabili da parte di nessuna legge Finanziaria". Il
pronunciamento non è il primo in favore della battaglia portata avanti
dalla
Gilda degli Insegnanti. Altri successi, infatti, si sono registrati
recentemente grazie alla sentenza della Corte Costituzionale, che ha
dichiarato
incostituzionale una norma della legge Finanziaria 2008 che imponeva un
tetto
al numero dei docenti di sostegno, e al dispositivo con cui il Tar del
Lazio ha
accolto il ricorso avanzato dalla Gilda-Unams di Latina contro la
decisione
dell'Ufficio scolastico regionale di autorizzare soltanto 988 posti
invece dei
1.600 riconosciuti dallo Stato.