Formigoni: «Bonus merito» per i prof
Data: Venerdì, 26 marzo 2010 ore 08:55:47 CET Argomento: Rassegna stampa
Il
governatore: «Potenzieremo il sistema
di valutazione degli insegnanti». Premi economici ai più
preparati. «Puntiamo sul merito per non scivolare nella mediocrità». È
lo slogan elettorale di Roberto
Formigoni per affrontare scuola ed educazione e cercare di
coniugare il diritto di tutti a essere istruiti con il diritto dei
meritevoli a poter esprimere al meglio i propri talenti. (da Il
Giornale)
Redazione
Nel concreto dei provvedimenti, significa mettere insieme «dote scuola»
e «dote merito», opportunità per tutti ma adeguate a ciascuno. La Dote
Scuola è un buono che aiuta le famiglie a scegliere con maggiore
libertà che tipo di istruzione si vuole per i propri figli e in quale
istituto iscriverli. La Dote Merito è un assegno tra i 300 e i 1.000
euro per gli studenti che si sono distinti per bravura.
Il problema dell’attualità riguarda sia la formazione che la selezione
di quella che un tempo si chiamava classe dirigente e oggi con un certo
disprezzo «casta», ma nel senso migliore sono (dovrebbero essere)
persone che hanno voglia di percorrere un cursus honorum spesso
faticoso e prendersi onori e oneri dei lavori impegnativi e difficili.
Non sempre si nasce nella famiglia giusta, così il compito di motivare
può essere esercitato dallo Stato come supplente o aiutante dei
genitori. Formigoni spiega così la filosofia di ciò che è stato fatto
in Lombardia. E promette misure più consistenti: «Abbiamo già
introdotto la dote merito e un riconoscimento istituzionale a tutti gli
studenti meritevoli. Nella prossima legislatura aumenteremo le
iniziative rivolte agli studenti eccellenti lombardi, sostenendoli
nell’intraprendere un percorso formativo universitario di alto livello,
anche all’estero».
La novità più controversa e difficile da ammortizzare è che il discorso
riguarda non solo coloro che imparano ma anche coloro che insegnano.
Insomma, la Lombardia vuole introdurre la «Dote» anche per i
professori. Spiega Formigoni: «Vogliamo valorizzare il merito degli
insegnanti attraverso il sostegno alla specializzazione, alla ricerca,
alle esperienze internazionali, anche attraverso premialità
economiche». Le difficoltà non mancano, in passato è bastato molto meno
per scatenare le reazioni risentite dei sindacati della scuola. Il
governatore ammette che si tratti di un percorso a ostacoli: «Certo,
per fare ciò bisogna che aumenti la cultura della valutazione, del
“rendere conto”, peraltro già molto sviluppata nelle scuole lombarde».
Il progetto prevede una collaborazione con il ministro Mariastella
Gelmini e con l’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del
sistema educativo di istruzione e di formazione del ministero:
«Potenzieremo il sistema di valutazione dei risultati degli istituti
scolastici, in modo da aumentare la consapevolezza delle eccellenze, ma
anche delle situazioni di difficoltà su cui intervenire».
Nei piani della Regione la valorizzazione del contratto di
apprendistato anche per i ragazzi minorenni. La prima sperimentazione
partirà nel settore dell’artigianato: «L’obiettivo è consentire ai
giovani di conseguire un diploma o una qualifica non solo a scuola, ma
anche attraverso il lavoro. L’apprendistato è un contratto di lavoro
importante perché ha una valenza formativa e consente di portare la
scuola in impresa e l’impresa nella scuola». C’è poi il capitolo
dell’edilizia scolastica, ovvero come risolvere il problema di aule a
volte fatiscenti. La promessa è di intervenire anche attraverso l’aiuto
dell’ecologia e con l’ambizione di realizzare «strutture modello» per
il Paese: «Insieme a Province e Comuni lavoreremo per la completa messa
a norma e sistemazione di tutti gli oltre seimila edifici scolastici
della Regione. Sarà anche l’occasione per introdurre innovazioni di
risparmio energetico nelle scuole per elettricità e riscaldamento; si
possono raggiungere risparmi anche di oltre il 60 per cento».
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