TAGLI, RIFORMA E SOLDI ALLE SCUOLE: UN DISAGIO SENZA FINE
Data: Giovedì, 25 marzo 2010 ore 09:20:40 CET Argomento: Rassegna stampa
Dichiarazione
di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola. Il Ministro
dell'istruzione non può dire che i "tagli" che il governo ha intrapreso
non c'entrano nulla con la riforma della scuola: in realtà quei "tagli"
la stanno inquinando pesantemente e trasformano gli attesi interventi
di rinnovamento della secondaria di secondo grado in un sommario
rastrellamento di risorse.
Redazione
TAGLI, RIFORMA E SOLDI ALLE SCUOLE: UN DISAGIO SENZA FINE -
Dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
Il Ministro dell'istruzione non può dire che i "tagli" che il governo
ha intrapreso non c'entrano nulla con la riforma della scuola: in
realtà quei "tagli" la stanno inquinando pesantemente e trasformano gli
attesi interventi di rinnovamento della secondaria di secondo grado in
un sommario rastrellamento di risorse. Per raggiungere lo scopo, il
Ministro dell'economia impone di mettere mano senza alcun ritegno anche
ai "piani-orario" delle classi non interessate alla riforma, con buona
pace della gradualità e della congruenza dei percorsi rispetto ai
profili di uscita. In parole povere, si chiede di raggiungere gli
stessi risultati riducendo i tempi di studio delle diverse discipline.
Si conferma sempre di più quanto sia perversa e inaccettabile la scelta
di rendere le ragioni della scuola e della formazione totalmente
subalterne alle esigenze di contenimento della spesa.
Al Governo chiediamo ancora una volta di recuperare un minimo di
ragionevolezza e buon senso, a partire dai provvedimenti che dovrà tra
poco emanare sugli organici: questi tagli la scuola non li regge, vanno
rivisti nella loro entità e nella loro scansione nel tempo.
Non si condanni la scuola ad un altro anno di disagio e tensioni: non è
in questo modo che si può gestire e sostenere un processo di
innovazione e di riforma.
Quanto ai bilanci delle scuole, è giusto il richiamo ai Dirigenti
perché non chiedano soldi alle famiglie: ma ancor più giusto e urgente
sarebbe che il Ministero pagasse alle scuole i suoi pesanti debiti, che
ammontano a quasi un miliardo di euro.
La qualità del servizio si persegue anche assicurando alle scuole la
gestione dell'ordinaria amministrazione: i soldi per le supplenze, non
spesi perché non ci sono, non costituiscono un risparmio, ma un
colpevole spreco di opportunità formative cui i ragazzi avrebbero
sacrosanto diritto.
Roma, 24 marzo 2010
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
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