UN PROTOCOLLO D’INTESA OO.SS.-MIUR PER IL CONTRATTO DEI DIRIGENTI ILLEGITTIMO E LESIVO
Data: Martedì, 23 marzo 2010 ore 19:29:36 CET
Argomento: Opinioni


In premessa, si dice:


PROTOCOLLO

COMMENTO

E’ volontà comune delle parti concludere al più presto il CCNL per l’Area V “relativo al biennio economico 2006/2007 e giuridico 2006/2009”

La cosa semplicemente non ha senso, in quanto a livello di CCNL il MIUR non è soggetto contrattuale, essendo la parte pubblica rappresentata dall’Aran; forse, molto semplicemente, si intendeva esprimere un auspicio

E’ propedeutico alla sottoscrizione del CCNL l’assicurazione da parte del MIUR che le somme contrattate con l’Aran verranno dal Ministero medesimo considerate come “effettivamente aggiuntive”

Il non senso continua: il MIUR inteo come Amministrazione “esegue” quanto stabilito dal CCNL, una volta che questo è stato sottoscritto; si tratta solo di scrivere con chiarezza le norme contrattuali, in modo che non ci sia spazio per interpretazioni contrastanti

Le somme di cui sopra vanno considerate aggiuntive rispetto a “quelle già percepite o comunque dovute a seguito di sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro dei dirigenti scolastici”

Il non senso aumenta: cosa c’entrano i contratti individuali? La contrattazione  ha natura collettiva, il riferimento corretto, eventualmente, sarebbe stato quello ai CIR attualmente vigenti ed in base a cui sono stati sottoscritti i contratti individuali, che peraltro hanno natura amministrativa e possono essere impugnati dal lavoratore in sede giurisdizionale

E’ volontà comune che il CCNL regolamenti la ripartizione del fondo nazionale prevedendone la ripartizione tra le regioni in rapporto all’organico di diritto; similmente, la contrattazione regionale determinerà gli importi della retribuzione di posizione e di risultato sulla base dell’organico di diritto e sulla base delle risorse annualmente assegnate

A parte il fatto che ad oggi non esiste alcun fondo nazionale, va sottolineato che nei precedenti contratti si è fatto esattamente il contrario: non solo la ripartizione, ma lo stesso ammontare delle risorse disponibili è stato determinato sulla base del numero dei dirigenti in servizio all’inizio della vigenza contrattuale. Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema è indolore, oppure qualcuno ci guadagna?

Fino alla sottoscrizione di un nuovo CIR, rimane in vigore l’ultimo sottoscritto e certificato

La norma appare alquanto pleonastica.

Nel merito, le parti convengono:


Il MIUR, tramite gli USR, farà in modo che vengano corrisposti gli arretrati agli aventi diritto

Forse si fa riferimento a quelle regioni dove l’Amministrazione, unilateralmente, ha decurtato la retribuzione ai dirigenti

Le risorse da utilizzare per la contrattazione integrativa dell’anno 2010 non devono ricomprendere le economie degli anni precedenti

Altro che non senso: che c’azzecca il 2010? Si tratta di un’altra vigenza contrattuale, nessuno può oggi prendere impegni per il 2010; nel caso si registrino delle economie, che fine faranno?

Fino al 2009 compreso, non ci saranno aumenti sulla retribuzione di posizione e risultato, salvo eventuali incrementi stabiliti dal CCNL  con relativa assegnazione di risorse aggiuntive

Pazzesco! Viene annullata la contrattazione integrativa per almeno tre anni (2007/2008/2009), invadendo per di più la vigenza del secondo biennio economico 2008/2009, di cui non si è nemmeno aperta la trattativa all’Aran

Non si era mai visto un simile “suicidio contrattuale”, di cui sotto daremo una stima in termini di danno economico per la categoria. Come è potuto succedere? Questa sarebbe la soluzione della famosa “incapienza” dei Fondi Regionali”?
Riassumiamo brevemente i termini della questione.
Al momento della costituzione dei Fondi e poi dell’attribuzione degli ulteriori incrementi contrattuali, le risorse sono state assegnate in base al numero dei dirigenti in servizio, più esattamente al numero dei dirigenti in servizio all’inizio di ogni biennio economico, in base al principio che i contratti si fanno per il personale effettivamente in servizio e non per quello che teoricamente potrebbe esserlo, se tutte le istituzioni scolastiche fossero occupate da dirigenti “di ruolo”.
La cosa all’inizio non ha comportato problemi, anzi i dirigenti ci hanno guadagnato qualcosa, perché il personale in servizio è andato diminuendo; si è partiti da circa 9.950 del 2001 per scendere ai circa 9.959 del 2001 ai circa 8.150 del 2004.
Una prima piccola crisi c’è stata nel 2005, a causa dell’assunzione dei vincitori del primo concorso riservato, ma la situazione si è subito ristabilita a seguito dei pensionamenti; il punto di svolta è stato il 2007, quando sono stati assunti i vincitori del concorso ordinario e del secondo concorso riservato, per cui i dirigenti in servizio sono passati da 8.150 a 10.770, un incremento superiore al 30%.
I Fondi Regionali attuali, in base al CIN del 2007 (che fa data alle risorse disponibili  al 31/12/2005) ammontano a circa 100.600.000,00 euro; proviamo a fare due conti suddividendo questa somma non tra 8.150 dirigenti, ma tra 10.770:
Suddivisione Fondi Regionali


ANNO

AMMONTARE FONDI

DIRIGENTI IN SERVIZIO

MEDIA PRO CAPITE

DIFFERENZA

2006

100.600.000,00

8.150

12.343,56

 

2008

100.600.000,00

10.770

9.340,76

- 3.002,80

Come si vede, a partire dal 2008, se si fossero rinnovati i contratti regionali, i dirigenti avrebbero dovuto ridare indietro una bella cifretta! Non si tratta di una mera ipotesi: in alcune regioni la cosa è effettivamente successa.
Per assicurare nel 2008 a tutti i dirigenti la  stessa retribuzione di posizione e di risultato del 2006, i Fondi dovrebbero essere incrementati di circa 32 milioni di euro annui lordo dipendente; in termini di risorse aggiuntive lordo stato si va oltre i 45 milioni di euro.

Tutto questo era ben chiaro a tutti, da sempre, per cui il problema andava risolto già prima del’inizio della trattativa contrattuale, nell’unico modo possibile: se le risorse vanno assegnate in rapporto agli addetti effettivamente in servizio, i Fondi andavamo rideterminati a carico della fiscalità generale, perché è chiaro che se si assumono 2.600 nuovi dirigenti, va prevista la spesa per corrispondere loro l’intero stipendio (stipendio tabellare+retribuzione di posizione+retribuzione di risultato, per non parlare della RIA, che costituisce un problema a se stante), prevedendo quindi anche il rifinanziamento dei Fondi Regionali da cui si attinge per corrispondere la retribuzione di posizione e di risultato.

Adesso viene stipulato l’accordo che l’assegnazione delle risorse ai Fondi si fa in base ai posti in organico di diritto; se si assume questo criterio, andrebbero “rifatti” i due primi CCNL e i relativi CIN e CIR, assegnando risorse aggiuntive pari alla differenza tra organico di diritto e dirigenti allora in servizio: o sono pere o sono mele, le pere non si possono trasformare in mele a seconda degli interessi dell’Amministrazione (Che peraltro fa il suo mestiere, ma i sindacati che mestiere fanno?).
Il passaggio dalle pere alle mele si è risolto in modo molto semplice: bloccando la posizione e il risultato ai valori attuali, che sono poi quelli stabiliti nel 2006 sulla base delle risorse disponibili al 31 dicembre 2005; per i quattro anni seguenti, Mourinho direbbe: “zeru tituli”!

Si potrebbe dire: non ci abbiamo guadagnato niente, ma almeno non ci abbiamo perso; non è affatto vero, ci abbiamo rimesso, eccome!
Come ben si sa, nei Fondi confluiscono anche risorse extracontrattuali (la RIA dei pensionati e una quota degli incarichi aggiuntivi); nei quattro anni passati sono quindi già confluite nei Fondi risorse di natura extra-contrattuale, per cui, di fatto, all’incapienza dei Fondi regionali abbiamo posto rimedio noi, con i nostri soldi; si tratta risorse  che vengono scippate alla categoria non sulla base di un contratto regolarmente sottoscritto nella sede naturale, l’Aran, ma sulla base in un protocollo di incerta natura giuridica, sottoscritto in una sede impropria, il Miur, non supportato da alcuna norma giuridica, di qualsiasi natura; del resto, l’Aran ha una sua credibilità da difendere e, giustamente, un simile pastrocchio non l’avrebbe mai sottoscritto.

Non si tratta certo di risorse di poco conto; noi effettuiamo qui delle stime prudenziali, sarebbe dovere dell’Amministrazione e dei Sindacati pubblicare le tabelle, in modo che tutti possano rendersi conto della situazione, se anche per loro vale il D.Lgs 150/2009.

Nella precedente vigenza contrattuale, fino al 2005, il conferimento della RIA ha comportato un beneficio medio pro capite di circa 4.000 euro annui (considerando una consistenza media di dirigenti scolastici in servizio di circa 8.000 unità); dal 2006 al 2009 (considerando che il numero dei dirigenti come ben sappiamo è aumentato e che la  RIA dei pensionati ha un importo inferiore a quello della precedente vigenza contrattuale), possiamo stimare che la perdita si aggiri sui 2.600 euro annui medi pro capite, 200 euro al mese.
Va anche sottolineato che la perdita di questi 200 euro si ripercuote non solo sugli stipendi ttuali, ma anche sulla pensione e sulla liquidazione.

Ulteriore elemento di riflessione: nella precedente tornata contrattuale, noi abbiamo goduto di un beneficio economico pari a 9.720 euro annui, di cui 5.720 derivanti da incrementi contrattuali e 4.000, come già detto, dal conferimento della Ria dei pensionati; ad oggi, a conclusione della trattativa attualmente in corso, tenendo anche conto che il secondo biennio rischia di andare in cavalleria, possiamo aspettarci un beneficio economico totale di circa 2.900 euro annui!

Viene da dire: speriamo di aver capito male! Nessuno più di noi sarebbe felice di essere smentito; ma se così non sarà, sarà bene cominciare ad affilare le armi (giuridiche…) per impugnare un “protocollo” del tutto illegittimo, sia a livello formale che di contenuti, non appena si tradurrà in atti lesivi degli interessi di ognuno di noi.

LE CONSEGUENZE SUL LAZIO

Vogliamo per prima cosa evidenziare due fatti:

  1. il protocollo comporta non solo la perdita della RIA dei pensionati, ma anche della quota-parte di incarichi aggiuntivi versata nei Fondi; soprattutto nelle regioni meridionali, non si tratta di una cifra di poco conto
  2. il riferimento ai contratti individuali comporta una disparità di trattamento tra le regioni che hanno sottoscritto il contratto integrativo anche per il 2007 e quelle invece che si sono fermate al 2006: figli e figliastri?

Per rendere più chiari possibile gli effetti del protocollo, illustriamo di seguito la situazione del Lazio, regione di servizio dello scrivente, in modo di avere davanti dati concreti e non una generica media nazionale; del resto i dati non variano molto da regione a regione.

Abbiamo ipotizzato che il CIR del Lazio venga rinnovato anche negli anni 2007, 2008 e 2009, aggiungendo al budget del 2006 solo la Ria dei pensionati e considerando tutti i dirigenti in servizio, vecchi e nuovi; abbiamo cioè fatto finta…che il protocollo non sia stato mai firmato e tutto quindi vada come sarebbe dovuto andare.

A regime, dal primo gennaio 2009, il danno, espresso al lordo, è il seguente:


FASCE

ANNO

MESE 

PRIMA

3.173,25

244,10

SECONDA

2.618,59

201,43

TERZA

2.064,37

158,80

QUARTA

1.510,13

116,16

MEDIA

2.580,90

198,53

Nota: nel Lazio ci sono quattro fasce, più quella media

In termini di arretrati, dal 2007 al 2009 compreso, sempre al lordo, il danno è il seguente:


FASCE

2007

2008

2009

TOTALE

PRIMA

1.456,62

2.168,87

3.173,25

6.798,74

SECONDA

1.021,19

1.789,77

2.618,59

5.429,55

TERZA

946,96

1.410,97

2.064,37

4.422,30

QUARTA

692,97

1.032,15

1.510,13

3.235,25

MEDIA

1.183,90

1.764,01

2.580,90

5.528,81

Va notato che il danno mensile è permanente, fino alla pensione ed oltre, dato che si riprodurrà appunto sulla pensione e sulla liquidazione; lo scrivente, che confida di andarsene in pensione dal prossimo primo settembre, con 40 anni di servizio subirà un danno di circa 150 euro netti mensili sulla pensione e di circa 6.000 euro netti sulla liquidazione.

E’ chiaro che non sono disponibile a subire un simile sopruso (come altro chiamarlo?), che ha origine da un atto illegittimo che riforma in pejus le norme che attualmente regolano le nostre retribuzioni; se il protocollo dovesse essere recepito dal contratto, farò ricorso e credo che molti colleghi faranno come me, perché i contratti non possono stravolgere le leggi e i principi costituzionali.

 

Pietro Perziani, perziani@libero.it
responsabile nazionale relazioni sindacali
 dirpresidi/confedir







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