SICILIA, CON LA RIFORMA 2000 CATTEDRE IN MENO!
Data: Sabato, 22 gennaio 2005 ore 06:40:00 CET
Argomento: Opinioni


SICILIA, CON LA RIFORMA 2000 CATTEDRE IN MENO! 

 
Con la riforma, ormai alle porte, della scuola superiore la Sicilia perderà circa duemila cattedre. Dopo lunghissima gestazione, lo "schema di decreto legislativo relativo al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione" è stato reso noto, e i sindacati di categoria lo hanno subito bocciato. «In Sicilia è come chiudere un´industria di grosse dimensioni - commenta Enza Albini, segretario regionale della Cgil Scuola - Si tratta di un duro colpo per i giovani laureati che hanno investito sull´insegnamento. A decine di migliaia di precari non resterà che preparare la valigia e andare altrove».

Ma non solo: la riduzione dell´offerta formativa, in termini orari rispetto all´attuale, fa intravedere «un´ulteriore penalizzazione per i giovani siciliani che dovranno misurarsi con un mercato del lavoro sempre più competitivo».

Enza Albini commenta ancora: "Il doppio canale fra sistema dei licei e della formazione professionale determinerà in modo precoce chi dovrà andare a lavorare e chi dovrà continuare fino all´università. E in Sicilia, dove la dispersione scolastica è da record, la scelta avverrà in base alla provenienza socio-economica».

Facciamo dunque un paio di calcoli. Il decreto sul secondo ciclo prevede otto licei (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane, economico, tecnologico, artistico e musicale) che assorbiranno quasi tutti gli attuali licei e istituti tecnici, e il sistema della formazione professionale, la cui gestione passerà alle Regioni.
Secondo i dati ufficiali relativi all´anno 2003-2004, nell´Isola sono oltre 58 mila gli studenti degli istituti professionali, pari a un quarto del totale. In futuro, per coloro che sceglieranno la formazione professionale, toccherà alla Regione predisporre percorsi triennali, o quadriennali, di 990 ore annue.
Risultato:  rispetto alle 1.320 ore annue previste attualmente per il triennio, si tratta di un taglio pari al 25 per cento, che vedrà volatilizzarsi oltre 1.100 cattedre. A queste occorrerà sommarne altre 300 per la soppressione del quinto anno, attualmente frequentato in Sicilia da quasi 7 mila studenti.

Riduzione oraria in vista anche per gli istituti tecnici e per i licei socio-psicopedagogici. Solo a titolo di esempio, l´istituto tecnico industriale, che diventerà liceo tecnologico, perderà da tre a sei ore settimanali di lezione. Lieve calo orario per i tecnici commerciali. Stesso monte ore per i licei linguistici e i licei artistici, che diventeranno quinquennali, mentre per i licei classici e scientifici è in vista un lieve aumento orario. A conti fatti, con la popolazione scolastica attuale, se la riforma entrasse in vigore oggi, in Sicilia nel sistema dei licei si perderebbero altre 400-500 cattedre. In totale, 1.900 posti in meno per gli oltre 22 mila precari siciliani. Per difendere i diritti degli alunni e degli insegnanti, i sindacati promettono «una stagione di lotte furiose».
Ahinoi, ho l'impressione che ci toccherà inventarci un'altra attività!

                                         Silvana La Porta







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