Test di medicina rubati all'università di CATANZARO
Data: Martedì, 23 marzo 2010 ore 00:05:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


In carcere sono finiti Valter Mancuso, e Antonio Cuteri, entrambi di 42 anni, mentre ai domiciliari sono
finiti Giuseppe La Rocca, di 29 anni, all'epoca impiegato con contratto di prestazione d'opera, Manuela Costanzo (37) e Patrizia Scandale (28), all'epoca studenti. Nei confronti di altre 14 persone è stata disposta l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Giudice per le indagini, Tiziana Macrì.

Mancuso, addetto al servizio di pulizia dell'Ateneo, e Cuteri, impiegato, erano già stati arrestati per la vicenda del furto del 2007. Il primo è stato condannato a tre anni di reclusione nell'aprile 2009 al termine del processo con rito abbreviato, mentre per Cuteri il processo è in corso. Gli indagati sono accusati di peculato, falsità ideologica e ricettazione.

La nuova tranche dell'inchiesta, condotta dai sostituto procuratori di Catanzaro, Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, riguarda i test di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia, di Odontoiatria e di Veterinaria degli anni 2005-2006, 2006-2007 e 2007-2008 per i quali i test sarebbero stati acquisiti in anticipo dagli indagati.

L'indagine, avviata con accertamenti tecnici svolti dai carabinieri del Ris di Messina su un plico risultato manomesso, è proseguita con una serie di attività di riscontro che hanno consentito di smantellare il sistema che, secondo l'accusa, era incentrato su persone che all'epoca dei fatti, con contratti di prestazione d'opera, svolgevano mansioni di vario genere all'interno dell'Università di Catanzaro.

Anche alcuni appartenenti alla sezione di Catanzaro dell'Associazione Nazionale Carabinieri sono coinvolti nell'inchiesta sul furto dei test di ammissione. Cuteri e Mancuso, secondo quanto ricostruisce il gip, riuscivano infatti a impossessarsi in anticipo dei test di ammissione attraverso il contributo degli addetti alla vigilanza degli immobili in cui erano custoditi. Tali addetti appartenevano all'Associazione Nazionale dei Carabinieri ed erano, in molte circostanze, direttamente interessati a conoscere il contenuto dei test di ammissione. Alcuni componenti dell'associazione, già studenti all'Università di Catanzaro, non hanno denunciato il furto dei test in cambio di raccomandazioni, da parte di Mancuso, per riuscire a superare degli esami.

Uno dei casi citati nelle oltre 60 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare è quello di Giuseppe La Rocca. Quest'ultimo svolse l'attività di vigilanza nel luogo dove vennero custoditi i test di ammissione del 2007. Sentito dagli investigatori ha riferito di aver saputo del furto ma di non aver denunciato l'accaduto perché gli serviva una raccomandazione di Mancuso per superare l'esame di biochimica.

da www.ilmessaggero.it







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