ACIREALE: OMAGGIO A PADRE ORAZIO BARBARINO
Data: Mercoledì, 17 marzo 2010 ore 12:00:00 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Lascia la Parrocchia di San Paolo dopo 10 anni di servizio sacerdotale svolto con scrupolo, diligenza ed assoluto spirito di donazione.

 

Prima, era stato parroco ad Aci Platani una borgata di contadini, braccianti ed operai, una delle zone più povere della Diocesi dove Padre O. Barbarino ha iniziato svolgendo il suo ministero, distinguendosi per le sue doti pastorali e umane dando prova della sua probità e del suo spirito cristiano.

 

Ha vivificato con la sua parola e il suo esempio tutte le persone che nel tempo l’hanno frequentato. Io l’ho conosciuto nel 1978 ai tempi dell’omicidio dell’On. Moro nel Liceo Classico M. Amari di Giarre e pur seguendo allora un diverso cammino debbo riconoscergli la magnanimità e la lungimiranza del vero educatore (ricordo nelle sue lezioni le frequenti citazioni di Don Milani, Don Primo Mazzolari e Padre Ernesto Balducci) e uno stile di vita sobrio e rigoroso pari alla scelta fatta.

 

Ad Acireale non c’è persona che non sia, in un modo o nell’altro, venuta a contatto con Padre Orazio o che non abbia sentito parlare di lui, l’aiuto offerto agli anziani, ai bisognosi, agli ammalati e agli extra-comunitari, le sue omelie, lo rendono l’esempio palpabile di un sacerdote sempre disponibile, intellettualmente aperto e dalla grande generosità d’animo.

 

Ricordo con piacere l’affabilità delle sue maniere, il suo modo cortese di porgersi, il suo sorriso stemperato e l’umiltà dimostrata nelle molte iniziative di cui era promotore. Sempre pronto all’ascolto, a dare una parola di incoraggiamento e di speranza, a salutare e a benedire gli adulti e specialmente i bambini che tanto spazio hanno avuto nel suo cuore.

 

Ritengo doveroso qui, salutandolo e ringraziandolo per tutto quello che ha fatto, ricordare il debito che la comunità acese gli deve. Innumerevoli le sue iniziative , tutte degne di plauso e di stima che mi auguro vengano ulteriormente incrementate. Tra le tante ne voglio menzionare almeno alcune: il presente vivente da lui voluto e iniziato, l’accoglienza nei confronti degli extra-comunitari, il museo della civiltà contadina, l’ospitalità offerta ai teatranti perché per lui il teatro è anche l’occasione per la costruzione di uno spirito comunitario.

 

A Padre Orazio i nostri omaggi e i nostri auguri.

 

Filippo Laganà da AKIS







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