Educazione sessuale a scuola, la chiedono l'83% degli studenti
Data: Mercoledì, 17 marzo 2010 ore 08:08:32 CET
Argomento: Rassegna stampa


Aumentano gli aborti tra le giovanissime e le malattie sessualmente trasmissibili ma di educazione sessuale a scuola le istituzioni non parlano. Eppure sono gli studenti a chiederla in prima persona per combattere disinformazione e luoghi comuni e perchè, parlare di certe cose in classe, è più facile che farlo in famiglia (http://www.studenti.it/)

Redazione

Di sesso i giovani ne parlano ma non sempre con cognizione di causa. Molti di loro credono di sapere tutto attraverso il confronto con altri coetanei, i più fortunati ne parlano con i genitori ma sono tanti, soprattutto giovanissimi, quelli che non sanno ancora abbastanza di contraccezione o sono vittime dei luoghi comuni.
Eppure le prime esperienze sessuali sono sempre più precoci, gli aborti fra le minorenni sono più che raddoppiati nelle under-14 passando dallo 0,5% del 1995 all'1,2% del 2005 e sono in aumento anche le malattie sessualmente trasmissibili come la clamydia che negli ultimi 10 anni è cresciuta di 6-10 volte a seconda delle regioni.
Questo campanello d'allarme ha portato la SIGO (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia) a lanciare il primo kit per l’educazione sessuale nelle scuole: “Si tratta di un’iniziativa assolutamente unica e innovativa in Italia pensata per tutti i ginecologi che si recano nelle classi per parlare di questi temi – spiega il prof. Emilio Arisi, membro del direttivo SIGO e direttore di “Scegli Tu”, il progetto della Società scientifica per una sessualità consapevole -. È rivolto ai ragazzi delle scuole superiori, multimediale, con materiale per gli studenti e gli insegnanti. Vogliamo infatti stabilire una sinergia fra giovani e adulti, con il medico come mediatore. È l’unica via per riuscire davvero a stimolare l’interesse e far maturare la responsabilità. Chiediamo e lanciamo un appello al Ministero perché strumenti come questi possano venire adottati ufficialmente”.
Sull'educazione sessuale però il Ministero non si pronuncia, e forse per questo la scorsa settimana al Liceo Keplero di Roma è stato installato un distributore automatico di preservativi in cui poterli acquistare a prezzi più bassi che altrove. L'iniziativa è stata ovviamente accolta con entusiasmo dagli studenti della scuola, dalle associazioni studentesche e dal circolo Mario Mieli che ha definito questa "una risposta adeguata ad un cambiamento sociale ormai evidente a tutti e cioè l’abbassamento dell’età dei  rapporti sessuali".
Per il Vaticano si è invece trattato di una banalizzazione della sessualità e da altre parti si è invitato a sostituire iniziative eclatanti come questa con un'educazione sentimentale perchè di distributori in giro ce ne sono in ogni angolo della città, di sesso i ragazzi sanno tutto mentre si sa  e si parla poco di sentimenti. Sarà vero?
Da un'inchiesta ancora in corso su Studenti.it è emerso che il 55% dei partecipanti è favorevole ad una educazione sessuale a scuola perchè tra i giovani c'è molta disinformazione mentre per un 28% sarebbe utile parlare di sesso in classe perchè farlo in famiglia è imbarazzante. Solo l'11% ritiene che i giovani sappiano già tutto e che l'educazione sessuale a scuola non servirebbe a nulla mentre il 5% non si è pronunciato sulla questione.
Insomma, gli studenti chiedono a gran voce che si parli di sesso anche a scuola perchè -come scrive Yad- "la sessualità è un aspetto della persona che non dovrebbe fare tanto scalpore. Non è un argomento scabroso, quindi basta con certi moralismi".
(da Studenti.it)






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