Siamo alle solite: la scure solo sulle scuole pubbliche!
Data: Lunedì, 15 marzo 2010 ore 08:00:00 CET
Argomento: Opinioni


Le scuole di Brescia sono sull’orlo del collasso finanziario.
Le istituzioni scolastiche vantano un credito dal Ministero di Maria Stella Gelmini di 25 milioni di credito. E cominciano a disperare di vederli, tutti quei soldi.
La denuncia è del segretario Cisl-Scuola, Enrico Franceschini, del consigliere comunale ed ex assessore alla Pubblica Istruzione di Brescia, Carla Bisleri e Piero Maffeis, candidato del Partito Democratico alle elezioni regionali lombarde, dirigente dell’I.I.S. “Dandolo” di Corzano, presidente Asab (Associazione Scuole Autonome Bresciane) e Faisal (Federazione delle associazioni degli istituti scolastici autonomi della Lombardia).
Le cifre di Maffei parlano chiare: “ Gli istituti bresciani, soprattutto quelli superiori, vantano dal Ministero vantano crediti stimati dai 20 ai 25 milioni. Sono soldi già spesi ed ora da Roma ci dicono che non ci verranno dati. Solo il mio Istituto deve congelare 380 mila euro, e si trova nell’impossibilità di pagare i contributi, gestire la didattica, fare programmi per l’anno prossimo”.
L’autonomia scolastica è del 1987, ma “non si può avere senza certezza di risorse – sottolinea Maffeis – e negli ultimi anni i trasferimenti dello Stato non sono state più assegnate”.
E se lo Stato si comporta male, la Regione Lombardia non si comporta meglio.
L’accordo Formigoni – Gelmini porta nelle scuole professionali statali i corsi triennali della Regione. Maffeis e Franceschini lo trovano giusto in teoria. “Abbiamo chiesto dei tavoli tecnici per organizzare percorsi che abbiano i requisiti per l’assolvimento dell’obbligo e la Regione si rifiuta.
Non va, inoltre, il sistema della dote che da il 90% dei 45 milioni alle famiglie dlle scuole paritarie e il 10 alle statali”.
Siamo alle solite: la scure solo sulle scuole pubbliche!
Il sindacalista prevede che per l’anno scolastico venturo altri 250 cattedre in meno nella sola provincia di Brescia e ben 2500 in Lombardia.
“Di positivo c’è – sottolinea Bisleri – che le famiglie cominciano a capire le reali difficoltà delle scuole, e si mobilitano in massa, come è accaduto sabato, con la manifestazione organizzata da una rete di docenti, dirigenti scolastici e famiglie”.
Siamo solo agli inizi.
Anche in Lombardia come in Sicilia, come dappertutto, i genitori stanno finalmente prendendo coscienza che bisogna “alzare la voce”, occorre lottare per garantire un futuro ai propri figli.

Angelo Battiato (nostro inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it






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