Gilda e Cgil-Flc contrari alla valutazione dei docenti da famiglie e alunni.
Data: Giovedì, 11 marzo 2010 ore 08:29:23 CET
Argomento: Rassegna stampa


La Gilda contro l'ipotesi che gli studenti valutino i docenti: "Facciamo giudicare i giudici dagli imputati, i dirigenti dagli insegnanti, i medici dai malati, gli arbitri dai giocatori, i capi-ufficio dai dipendenti".  E La Cgil-Flc: "Parlare di valutazione dei docenti in quei termini  mira a far ricadere sui docenti le responsabilità della cattiva scuola che le scelte di questo Governo sta determinando".

Redazione
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 (da TUTTOSCUOLA)
È nel segno del sarcasmo la reazione del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio di fronte alla proposta della Presidente della Commissione Cultura della Camera Valentina Aprea contenuta nel numero di marzo della rivista Tuttoscuola (si vada la sintesi nell'articolo Aprea a Tuttoscuola: ''Pure gli studenti potranno valutare i docenti''): "Leggo che secondo l'on Aprea gli studenti potranno partecipare alla compilazione di pagelle per gli insegnanti. Debbo dire che sono pronto ad accettare questa geniale proposta; ad un'unica condizione: che valga per tutti. Facciamo giudicare i giudici dagli imputati, i dirigenti dagli insegnanti, i medici dai malati, gli arbitri dai giocatori, i capi-ufficio dai dipendenti. Ma per piacere!"
Da parte della Gilda, spiega Di Meglio a Tuttoscuola, non c'è "nessuna barriera ideologica alla valutazione", ma, avverte il coordinatore dell'organizzazione sindacale, "per valutare bisogna essere innanzi tutto competenti e in secondo luogo imparziali".
"In quanto alle nuove forme di reclutamento - continua il coordinatore della Gilda -, sulla cui urgenza siamo pienamente d'accordo, chiediamo che esse siano serie ed efficaci, per il bene della Scuola".
Infine Di Meglio conclude raccomandando ai politici "un coordinamento in materia di abilitazioni con il resto dell'Unione Europea, affinché vi siano modalità abilitative per quanto possibile equipollenti. Anche per evitare le migrazioni tra gli aspiranti alle varie abilitazioni".

La Flc Cgil boccia la proposta Aprea
È critico il commento rilasciato a Tuttoscuola dal segretario gnerale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo sui contenuti dell'intervista alla Presidente della Commissione Cultura della Camera Valentina Aprea contenuta nel numero di marzo della rivista (una sintesi è visibile nell'articolo Aprea a Tuttoscuola: ''Pure gli studenti potranno valutare i docenti''): "Al solito questa maggioranza cerca di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dai problemi reali della scuola statale, dirottandola su luoghi comuni che chi ha responsabilità istituzionali dovrebbe al contrario rifuggire".
Pantaleo biasima "la "promozione" da parte del Presidente Aprea dei sindacati tranne la FLC Cgil, evidentemente rea di portare in evidenza i problemi e di non partecipare al gioco al massacro della scuola pubblica perpretato con grande determinazione da questo Governo e dalla maggioranza che lo sostiene", e puntualizza "che la valutazione è un processo molto serio e complesso, su cui le semplificazioni producono solo danni, come dimostrano gli studi ed i contributi di autorevoli pedagogisti e docimologi, da anni alle prese con quelle problematiche".
"Parlare di valutazione dei docenti in quei termini - continua il segretario generale della Flc Cgil - mira a far ricadere sui docenti le responsabilità della cattiva scuola che le scelte di questo Governo sta determinando".
"Se a questa semplificazione - spiega Pantaleo - aggiungiamo l'ipotesi di andare alla valutazione nonché all'assunzione diretta dei docenti da parte dei Dirigenti scolastici, emerge con estrema chiarezza la volontà di mettere a tacere gli insegnanti, condizionarne in modo pesante la libertà di insegnamento, inficiando alle radici le fondamenta della scuola pubblica, libera, laica,di qualità che la Costituzione ha delineato".
"Noi - conclude il segretario generale della Flc Cgil a Tuttoscuola - continueremo con determinazione a difendere le ragioni di una buona scuola pubblica, in cui i docenti sono attori fondamentali, da valorizzare e sostenere anche con la formazione, su cui invece da anni si taglia in modo crescente. Chiediamo che sulla scuola pubblica si smetta di fare facile propaganda e che anziché tagliare si ricominci ad investire, che le si restituisca certezza e serenità, fermando gli interventi frettolosi e confusi di queste ore".








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