Fisco, lavoro, cittadinanza e… conoscenza. Le ragioni dello sciopero del 12 marzo
Data: Mercoledì, 10 marzo 2010 ore 07:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


La CGIL ha proclamato per il 12 marzo uno sciopero generale che metterà al centro della mobilitazione le proposte per affrontare i problemi più immediati e pressanti per uscire dalla crisi e per l'equità sociale: un fisco giusto, attenzione al lavoro, diritti di cittadinanza. Aderiscono pure Comitato precari scuola, ANIEF, COBAS

Redazione
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La scuola statale e non statale e l'AFAM aderiscono per l'intera giornata, l'università, la ricerca e tutti i comparti privati con quattro ore (come deciso dalla CGIL) a fine turno. Articolazioni diverse, possono essere state decise localmente. Sono previste manifestazioni territoriali. Le iniziative dei giovani della CGIL.
Le ragioni dello sciopero ci coinvolgono direttamente, sono tante e tutte ugualmente importanti. Prima fra tutte una riforma del fisco che restituisca a lavoratori dipendenti e pensionati una quota del reddito che viene costantemente eroso, in modo crescente e iniquo, dalla progressività delle imposte: la FLC si batte per stipulare contratti di lavoro adeguati alla difesa e crescita del potere d'acquisto delle retribuzioni, ma questo impegno rischia di essere poi vanificato da un prelievo fiscale sempre crescente.
Accanto a una forte politica contrattuale è perciò necessario ristabilire una tassazione equa e sostenibile.
Un secondo buon motivo ci interessa direttamente, perché riguarda l'intero sistema formativo e di ricerca italiano. I settori della conoscenza tutti sono al centro di un attacco violento da parte del Governo, che taglia l'occupazione, riduce l'offerta formativa e di ricerca, mortifica e marginalizza il ruolo e la funzione delle istituzioni, e, attraverso i tagli al finanziamento, le mette in condizioni di non poter gestire persino l'ordinaria amministrazione.
Non è solo in gioco la condizione professionale e retributiva di tutti coloro che operano nei nostri settori, ma la stessa sopravvivenza di un sistema pubblico della conoscenza.
Dalla scuola, all'università, all'AFAM, alla ricerca, alla formazione professionale, il nostro Paese rischia di non avere più un settore pubblico dell'istruzione al servizio di tutti i cittadini.
Abbiamo una sfida di fronte, quella di coniugare la difesa delle condizioni di lavoro e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, con una azione generale che riproponga la necessità strategica per il Paese di tornare a investire sulla conoscenza.
È per queste ragioni che la FLC chiede a tutti i lavoratori dei settori della conoscenza di aderire allo sciopero generale del 12 marzo.
DIFENDIAMO LA SCUOLA PUBBLICA E IL NOSTRO POSTO DI LAVORO DALLA MANOVRA TREMONTI-GELMINI-BRUNETTA
SCIOPERIAMO VENERDI’ 12 MARZO

No al il decreto “ammazza precari”, assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari/e, parità di trattamento economico e normativo tra il personale a tempo determinato e indeterminato, per evitare che il poter pagare meno un docente e ata precario renda conveniente la precarietà selvaggia nella scuola;
Contro i tagli e l’immiserimento della scuola pubblica;
Per il ritiro dei tagli agli insegnanti di sostegno, come sancito da recente sentenza della Corte Costituzionale;
Per il ritiro della “riforma” delle superiori;
Contro il decreto Brunetta, il disegno di legge Aprea, la gerarchizzazione nella scuola;
Perché l’obbligo scolastico venga innalzato e non abbassato a 15 anni;
Per forti investimenti nella scuola pubblica;
Per la democrazia sindacale nelle scuole e la restituzione a tutti del diritto di assemblea.
Comitato precari scuola


ANIEF aderisce a Sciopero CGIL-COBAS del 12 marzo 2010
       
Considerati la grave crisi del settore dell’Istruzione, i 100.000 tagli della “riforma” Gelmini, la proposta di regionalizzare le graduatorie ad esaurimento, il rinvio delle elezioni RSU, la mortificazione del merito nel contratto sulla mobilità e della professione docente, l’arrogante atteggiamento del MIUR nei confronti dei verdetti dei tribunali, la scure sui posti di sostegno e la continua vessazione del precariato in disprezzo di alcuni principi sanciti dalla Costituzione, l’ANIEF ritiene doveroso scioperare il 12 marzo 2010 con le altre OO. SS. per dare voce al disagio, all’insofferenza, al malcontento del personale docente e ATA. 
ANIEF invita tutti i soci a stampare ed affiggere sulla bacheca sindacale della propria scuola il manifesto ANIEF.

IL GOVERNO APPROVA LA RIFORMA DELLE SUPERIORI LA SCUOLA SCIOPERA IL 12 MARZO
Manifestazione nazionale a Roma fino al Ministero
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai Regolamenti della sciagurata “riforma” delle superiori. Tale “riforma” non ha alle spalle alcun progetto didattico, come non ne avevano alle elementari la “maestra unica” o la devitalizzazione del Tempo Pieno. Si cancellano o si immiseriscono materie importanti di studio, si tagliano ore di insegnamento cruciali (in media 4 ore settimanali in meno), si sopprimono laboratori e esperienze pratiche professionalizzanti, si cacciano decine di migliaia di precari, eliminandone il posto di lavoro, soltanto in nome del Dio Risparmio, a spese di una istruzione sempre più impoverita, giudicata un investimento improduttivo da questo e dagli ultimi governi. Ma la partita non si chiude qui.
I Regolamenti dovranno superare ancora non solo le obiezioni del Consiglio di Stato ma ottenere l’approvazione della Corte dei Conti e del capo dello Stato, fino alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Solo allora le scuole potranno presentare l’“offerta formativa” alle famiglie che, essendo a poche settimane dalla scadenza per le iscrizioni (26 marzo), dovrebbero iscrivere i figli pressoché “al buio”. Soprattutto, in queste poche settimane docenti, genitori e studenti vedranno il progetto distruttivo in tutta la sua brutale concretezza, città per città, paese per paese, con le scuole che spariscono, gli accorpamenti folli, gli indirizzi di studio soppressi. Ci sono dunque le condizioni perché si sviluppi, qui ed ora, una forte opposizione alla “riforma” da parte di docenti ed ATA, precari e “stabili”, studenti, genitori. Dobbiamo intensificare subito la lotta, agevolando la mobilitazione di tutto il popolo della scuola pubblica. Tale lotta culminerà il 12 marzo nello sciopero generale della scuola per l’intera giornata, convocato dai Cobas, e in una grande manifestazione nazionale (P.della Repubblica ore 10, corteo fino al Ministero di V.Trastevere), per il ritiro della “riforma” delle superiori; contro i tagli, il decreto Brunetta, il disegno di legge Aprea e la gerarchizzazione nella scuola; contro il decreto “ammazza precari”, per l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti; perché l’obbligo scolastico venga innalzato e non abbassato a 15 anni, per significativi investimenti, per la democrazia sindacale nelle scuole e la restituzione a tutti del diritto di assemblea. In testa al corteo del 12 marzio ci saranno i precari/e, che in questi mesi si sono battuti coraggiosamente in difesa della scuola pubblica, della qualità dell’insegnamento e del loro posto di lavoro.












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