Scuola, persi 11 mila posti di lavoro e la dispersione cresce sino al 18%
Data: Martedì, 09 marzo 2010 ore 08:50:04 CET Argomento: Rassegna stampa
Negli ultimi cinque anni la scuola siciliana ha perso 11
mila posti di lavoro, 7.260 solo nel 2009, con la fosca previsione di
una ulteriore emorragia di 5.000 unità l'anno prossimo tra
docenti e personale tecnico amministrativo. Sono i numeri, allarmanti,
resi pubblici da Giusto Scozzaro,
segretario regionale della Flc Cgil che ha aperto a Campofelice di
Roccella (Palermo) il congresso regionale. "Sono i drammatici effetti della 'cura
Gelmini e della mancanza di una politica regionale sul diritto
allo studio".
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La popolazione studentesca
siciliana è diminuita di 40 mila unità negli ultimi 5 anni per effetto
del calo demografico, ma, osserva ancora Scozzaro, "i tagli del
governo sono andati ben oltre incidendo sul tempo scuola, provocando la
diminuzione del sostegno ai diversamente abili, la chiusura di
laboratori e difficoltà di funzionamento per tutti gli istituti". In
base ai dati raccolti dalla Cgil, la
dispersione scolastica è in crescita con punte di oltre il 18% nei
licei e negli istituti tecnici.
La Flc Cgil chiede un "cambio di rotta" del governo nazionale che
"deve restituire alla scuola l'organico, autorizzando tutte le sezioni
di tempo pieno chieste dalle famiglie e fermando l'applicazione dei
regolamenti sulla secondaria di secondo grado". Il sindacato invita
anche la Regione ad "approvare una legge per il diritto allo studio, la
cui mancanza - dice Scozzaro - è uno scandalo politico che non possiamo
più tollerare".
A scuole, associazioni ed enti locali, inoltre, il segretario della Flc
sollecita "impegni politici che prevedano interventi sussidiari e
risorse per migliorare il piano regionale dell'offerta formativa,
l'edilizia scolastica e garantire i servizi e le attività di sostegno".
Su questo il sindacato annuncia la ripresa della mobilitazione a
partire dai luoghi di lavoro e invita i docenti a non acconsentire a
situazioni "fuorilegge", come quella delle classi sovraffollate.
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