Istruzione obbligatoria e gratuita? Non proprio se si pagano le tasse scolastiche.
Data: Lunedì, 08 marzo 2010 ore 08:05:43 CET Argomento: Rassegna stampa
Se non paghi il contributo scolastico non hai diritto alla pagella.
Così si è sentita dire una studentessa di un liceo di Genova alla fine
del primo quadrimestre. Convinta di aver subito un'ingiustizia, si è
rivolta a noi per denunciare l'accaduto. E ha scoperto di non essere
sola a rifiutarsi di pagare un contributo spesso superiore ai 100 euro.
SEGRETO DI PULCINELLA - Le scuole non hanno i soldi nemmeno per
acquistare il sapone, la carta igienica o quella per le fotocopie.
Quindi chiedono aiuto alle famiglie, facendo pagare un Contributo
Scolastico ogni anno insieme all'iscrizione. Pur essendo volontario,
molte scuole lo spacciano per obbligatorio. E' un problema noto al
Ministero da almeno cinque anni, quando l'Ufficio Regionale Scolastico
dell'Emilia Romagna scrisse questa lettera ufficiale per fare chiarezza
sul tema. Eppure il Ministero, sia con governi di sinistra che di
destra, non è mai intervenuto! Così negli anni si è alimentato il caos.
Chi ha deciso di dire no, di far valere i propri diritti ha subito
ingiustizie come quelle che vi raccontiamo oggi.
IL CASO DI GENOVA - Al Liceo Cassini una mamma lo scorso anno decide di
non pagare più il contributo volontario. Il risultato: sequestro della
pagella. Dopo segnalazione all'Ufficio Scolastico Provinciale con con
minaccia di fare denuncia è comparso un documento ufficioso coi voti.
Quest'anno stessa musica, perché pretendono ancora ben due anni di
contributi. Così la mamma va in caserma e sporge denuncia per omissione
di atti d'ufficio e concussione. Il giorno dopo arriva una lettera del
Dirigente Scolastico che invita la famiglia a ritirare la pagella.
IL CASO DI ROMA - All'Istituto Ambrosoli di Roma, lo scorso novembre,
non consegnano i pagellini trimestrali a una settantina studenti che si
sono rifiutati di pagare l'oneroso contributo scolastico di 200 euro! I
pagellini non sono mai arrivati, ma dopo la denuncia di Skuola.net al
GT Ragazzi il Dirigente Scolastico è sceso a miti consigli. Al secondo
trimestre lo studente che ci ha segnalato l'accaduto ha ottenuto la
pagella, ma solo dopo essere andato in segreteria a chiedere una
dichiarazione scritta della scuola su quello che stava accadendo.
IL CASO DI ADRANO - Fenomeni
paranormali anche al Liceo Verga di Adrano (CT): dai quadri di fine
anno scompaiono i voti di quelli che hanno pagato il contributo
scolastico volontario, con tanto di scritta "Non in regola con i
pagamenti". Grazie alla battaglia degli studenti, quest'anno la scuola
esonera dai pagamenti gli studenti under 16.
IL CASO DI BUSTO ARSTIZIO- Al Professionale Verri di Busto Arstizio(VA)
non hanno nessun timore e inviano una lettera ufficiale a uno studente
che si è rifiutato di pagare il contributo scolastico, a suo giudizio
volontario e quindi non necessario. Nella comunicazione ufficiale si
chiede di pagare entro 20 giorni. In caso di mancato saldo, la scuola
non rilascerà più allo studente documenti come "il diploma, certificati
di iscrizione e frequenza, di voti" . Documenti ufficiali che la scuola
è tenuta a produrre se richiesti.
IL CASO DI ANGELO - Ma in Redazione sono giunte anche storie
drammatiche come quelle di Angelo. Disoccupato, padre di tre figli, si
vede rifiutare l'iscrizione di tutti e tre i pargoli per il mancato
pagamento del famoso contributo scolastico volontario. Solo dopo aver
minacciato di denunciare la scuola, si aprono le porte per i suoi
figli.
L'INCHIESTA - Da tempo Skuola.net denuncia il fenomeno e raccoglie le
segnalazioni di studenti e famiglie, letteralmente abbandonati dalle
istituzioni di fronte a questo fenomeno. Sono poche infatti le scuole
che, come il Liceo Newton di Roma, dichiarano apertamente che i
contributi scolastici sono volontari. Molte giocano al gioco del
silenzio, sperando che tutti paghino. Contributi spesso onerosi: il 30%
degli studenti paga oltre 100 euro all'anno (fonte sondaggio
Skuola.net, 2000 votanti).
CONTRIBUTO (IN)VOLONTARIO - Le Istituzioni scolastiche, non risultano
titolari di autonomo potere impositivo di tasse e contributi, facoltà
questa riservata esclusivamente allo Stato. Quindi tutti i contributi
richiesti non possono che essere volontari. Eccezione può essere fatta
per quelle spese che sono considerate un rimborso di denaro anticipato
per conto delle famiglie, come quelle sostenute per assicurazione,
pagelle e libretti delle giustificazioni. In un periodo di crisi
economica come quello attuale, dove molte famiglie fanno fatica ad
arrivare alla fine del mese, sono da apprezzare tutte quelle scuole che
scelgono la strada della chiarezza: proprio in quelle situazioni tutti
pagano senza obiettare nulla, perché non si sentono presi in giro.
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