Brunetta promette. «Il contratto? A maggio»
Data: Domenica, 07 marzo 2010 ore 09:41:40 CET
Argomento: Rassegna stampa


La stagione contrattuale nel pubblico impiego, che interessa circa 3,5 milioni di lavoratori, si aprirà a maggio. A rivelarlo è il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta in una intervista rilasciata all’agenzia Ansa. , Il ministro manda un messaggio alla Cgil, che non ha firmato il nuovo modello contrattuale: «Il mondo è bello perché libero e vario. Quando ho un accordo sindacale completo sono contento; quando ho, comunque, un accordo sindacale sono contento. Nessuno ha diritto di veto"

Redazione
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(Da L'Unità)
La stagione contrattuale nel pubblico impiego, che interessa circa 3,5 milioni di lavoratori, si aprirà a maggio. A rivelarlo è il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta in una intervista rilasciata all’agenzia Ansa. , Il ministro manda un messaggio alla Cgil, che non ha firmato il nuovo modello contrattuale: «Il mondo è bello perché libero e vario. Quando ho un accordo sindacale completo sono contento; quando ho, comunque, un accordo sindacale sono contento. Nessuno ha diritto di veto ».Nell'intervista, il ministro annuncia anche che l’«operazione trasparenzà va avanti: dopo essersi concentrata su consulenze, distacchi e permessi sindacali, il faro si accende ora sul »settore opaco« degli incarichi e dei collaudi che le amministrazioni danno ai propri dipendenti, rispetto al quale il ministro intende fare chiarezza. «Apriremo i tavoli contrattuali a maggio mantenendo gli impegni presi - assicura Brunetta -: responsabilmente governo e parti sociali ragioneranno del triennio, compatibilmente con gli andamenti di finanza pubblica». DIRITTO Il governo, dunque,non è disponibile a modificare strada facendo quanto già concordato con gli altri sindacati. Il campo del negoziato, pertanto, ha dei confini ben chiari. Il sindacato guidato da Guglielmo Epifani, spiega, sarà chiamato al tavolo, «se si tratta di interlocuzioni istituzionali, come quelle legate alla riforma, ma se si tratta di implementazioni di un accordo che non ha sottoscritto e, pertanto, non riconosce.... ». Aggiungendo: «Se poi volesse parteciparvi, significa che implicitamente riconosce il nuovo modello contrattuale. Io non ho nessun problema di tavoli o di sedie, auspico solo ci sia coerenza. Mi sembrerebbe strano - va avanti il ministro - che un sindacato dica “ragioniamo non di tre anni, ma di due” perché il nuovo modello è di tre. A quel punto è difficile l’interlocuzione. Ma le vie del Signore sono infinite, così come lo sono le vie delle relazioni sindacali: più rappresentanze ho nella controparte, meglio è. Però non riconosco a nessuno il diritto di veto». L’accordo del 23 luglio, infatti, prevedeva che il contratto avesse durata biennale per la parte economica e quadriennale per quella normativa; ora, invece, è di tre anni per entrambi gli aspetti. In particolare, la nuova tornata contrattuale interesserà il triennio 2010-2012. La Finanziaria di quest’anno ha stanziato la sola indennità di vacanza contrattuale, mentre secondo stime sindacali sarebbero necessari almeno 7 miliardi. Il governo, comunque, si è impegnato a individuare ulteriori risorse. La Cgil ribatte al ministro giudicando come «propaganda» le sue affermazioni. «Non abbiamo capito come si chiuderanno i contratti visto che le risorse non ci sono - afferma il responsabile settori pubblici, Michele Gentile -. Al tavolo, poi, in base alle leggi vigenti compresa quella Brunetta, siedono le organizzazioni sindacali rappresentative nei comparti pubblici. Tra queste la più rappresentativa è la Cgil e le sue categorie».






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