Fuga dall'ora di religione in 700mila fuori dall'aula
Data: Sabato, 06 marzo 2010 ore 14:22:28 CET Argomento: Rassegna stampa
Lenta, ma inesorabile, prosegue la fuga degli alunni dalle aule
italiane durante l'ora di religione. La conferma arriva dalla più
autorevole fonte in materia: la Conferenza episcopale italiana. Nel
corso del 2008/2009, ultimo anno di rilevazione disponibile al momento,
9 alunni italiani su 100 preferiscono uscire dall'aula quando entra
l'insegnante di religione. E i primi dati dell'anno in corso mostrano
un ulteriore incremento. E mentre il governo, per tagliare il maggior
numero di cattedre possibile, si appresta a riempire ulteriormente le
classi, quando c'è l'ora di insegnamento confessionale le stesse si
spopolano.
Un fenomeno che preoccupa non poco le gerarchie vaticane, specialmente
al Nord. "Il dato, valutato nella sua dinamica temporale, indica - si
legge nell'Annuario 2009 - una lieve ma progressiva flessione nella
quota degli studenti avvalentisi che ha totalizzato nell'arco dei 16
anni di rilevazione, una perdita complessiva di poco più di due punti
percentuali: 93,5% nell'anno scolastico 1993/94 contro 91% del
2008/09". E quando si prendono in considerazione i dati relativi al
Nord le defezioni assumo la dimensione di una vera e propria fuga.
"La percentuale attuale dei non avvalentisi (14,9%) segnala ancora una
volta una sensibile tendenza all'aumento crescendo, nel breve volgere
di un triennio, di quasi un punto percentuale". E passando ai singoli
ordini di scuola si scopre che "La disaggregazione per tipo di scuola
conferma - continuano i vescovi - che la preoccupante ascesa è
ascrivibile, in larga misura, alla scuola dell'infanzia mentre più
contenuta appare la crescita sia nella primaria che nella secondaria di
primo grado". Mentre nelle classi della scuola superiore, dove il dato
è comunque record (25,5%) si profila una lieve contrazione rispetto
all'anno precedente.
Se le percentuali, ancora provvisorie della Cei, saranno confermate
sono oltre 700 mila gli alunni che, mentre i compagni studiano la
Bibbia o discutono di tematiche religiose, si dedicano ad altro. Alla
scuola materna si sfiora il 7% (quasi un punto in più in 12 mesi),
mentre alla primaria l'incremento è di quasi mezzo punto: 5,8%. Nelle
classi della scuola media la percentuale è stabile: 7,3%. E al
superiore sarebbe addirittura in leggero calo: 14,7% nel 2008/2009 e
15,5% l'anno precedente. Ma il dato è da confermare, spiegano dal
Servizio nazionale per l'insegnamento della religione cattolica.
Nelle regioni settentrionali, anche per la massiccia presenza di alunni
stranieri, i dati si impennano e superano di gran lunga le medie
nazionali. Nella scuola dell'infanzia si sfiora quota 13% (12,7, per la
precisione), alla primaria siamo oltre il 9% e alla media quasi al 12.
Percentuale che raddoppia al superiore: 25,5%. E' la Toscana la regione
meno affezionata alla Religione, almeno a scuola. Al momento siamo al
18,3%, ma di questo passo la soglia del 20% non è lontana.
Intanto, col nuovo Regolamento sul dimensionamento scolastico, da
settembre le classi si riempiranno. Il governo ha infatti innalzato di
0,4 il numero medio di alunni per aula, incrementando anche i tetti
massimi che in alcuni casi possono toccare quota 30 alunni. Al
superiore, sono oltre 22 in media gli studenti per classe, ma quando
entra il prof di Religione si respira: si scende a 18 e al Nord
addirittura a 16.
(da Repubblica.it di SALVO INTRAVAIA)
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