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Un "sindacato giallo" viene ritenuto differenziarsi dalle legittime
associazioni sindacali, le quali sono organizzate in base a regolare
statuto secondo criteri democratici e trasparenti, hanno titolo a
sottoscrivere i contratti nazionali, e prevedono il versamento di una
quota di iscrizione.”
Questa è la definizione fornita dall’enciclopedia Wikipedia,
l'enciclopedia libera.
A questo punto correttezza vorrebbe che Rembado chiedesse scusa agli
iscritti e si dimettesse, in quanto unico e pervicace responsabile di
questa scelta fallimentare di precipitare i dirigenti scolastici in
un’avventura, che non solo si è rivelata fallimentare per ben due
tornate di elezioni rsu, ma che ha gettato una macchia di opportunismo
e di spregiudicatezza in una categoria che sta soffrendo le sette
piaghe d’Egitto per risalire la china della credibilità, intaccata
anche da episodi simili.
Lasciamo parlare la rassegna stampa:
ELEZIONI RSU: RESPINTO IL RICORSO DELL’ANP, GILDA SODDISFATTA.
Soddisfazione della Gilda degli Insegnanti per il provvedimento con cui
la Corte di Appello di Ancona ha respinto il ricorso avanzato
dall’Associazione nazionale presidi in merito alla partecipazione delle
loro liste alle elezioni per le Rsu. La sentenza di secondo grado,
quindi, conferma quella emanata nel 2006 dal Tribunale del Lavoro che
aveva già stabilito l’inammissibilità delle loro liste alla
competizione elettorale.
“Le motivazioni con cui la Corte di Appello ha respinto il ricorso
presentato dall’Anp – afferma il coordinatore nazionale della Gilda
degli Insegnanti, Rino Di Meglio – sono pienamente in linea con quanto
abbiamo sempre sostenuto: il sindacato dei dirigenti scolastici,
godendo di una capacità contrattuale autonoma distinta da quella delle
altre categorie di lavoratori della scuola, non può presentarsi alle
elezioni delle Rsu insieme con le rappresentanze sindacali degli altri
dipendenti. Se la sentenza della Corte di Appello fosse stata di segno
opposto, si sarebbe configurata una posizione di predominio dei
dirigenti scolastici rispetto ai docenti. Ci auguriamo - conclude Di
Meglio - che questo importante precedente contribuisca a uno
svolgimento più sereno delle prossimi elezioni Rsu”.
Roma, 4 marzo 2010
UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI
Da La tecnica della scuola
I SINDACATI DEI CAPI D’ISTITUTO NON POSSONO AVERE RAPPRESENTANTI RSU
di A.G.
La Corte di appello di Ancona respinge, in secondo grado, il ricorso
presentato dall’Anp contro la Gilda. Esulta il sindacato dei prof: in
caso contrario si sarebbe configurata una posizione di predominio dei
ds rispetto ai docenti. Intanto dopo le suppletive svolte nei giorni
scorsi, ora si guarda alle prossime elezioni: che potrebbero servire
per eleggere rappresentanti non più d’istituto.
L’Anp dovrà rassegnarsi: il sindacato dei dirigenti scolastici e della
alte professionalità della scuola non può concorrere nella formazione
delle liste di aspiranti a ricoprire posti di Rsu nella scuola. A
stabilirlo è stata la Corte di appello di Ancona, che ha respinto il
ricorso avanzato, nel novembre 2006, dal sindacato guidato da Giorgio
Rembado contro la sentenza emanata nel maggio del 2006 dal Tribunale
del Lavoro che di fatto impediva la partecipazione dell’Associazione
nazionale presidi nelle competizioni per l’elezioni Rsu.
La sentenza di secondo grado ha riscosso l’immediata soddisfazione da
parte della Gilda, il sindacato degli insegnanti portato davanti ai
giudici dall’Anp: secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della
Gilda degli Insegnanti, "se la sentenza della Corte di appello fosse
stata di segno opposto, si sarebbe configurata una posizione di
predominio dei dirigenti scolastici rispetto ai docenti".
La sentenza di secondo grado conferma quindi l’inammissibilità ad
accogliere sindacati dei capi d’istituto nella competizione elettorale
per la scelta delle rappresentanze sindacali d’istituto poiché
godrebbero di una valenza diversa: "le motivazioni con cui la Corte di
Appello ha respinto il ricorso presentato dall’Anp – ha sottolineato
oggi il leader della Gilda – sono pienamente in linea con quanto
abbiamo sempre sostenuto: il sindacato dei dirigenti scolastici,
godendo di una capacità contrattuale autonoma distinta da quella delle
altre categorie di lavoratori della scuola, non può presentarsi alle
elezioni delle Rsu insieme con le rappresentanze sindacali degli altri
dipendenti".
La Gilda spera anche che la sentenza spazzi ora definitivamente il
campo dalle lotte interne ai sindacati: "ci auguriamo – ha detto sempre
Di Meglio - che questo importante precedente contribuisca a uno
svolgimento più sereno delle prossimi elezioni Rsu". Elezioni che, è il
caso di ricordare, potrebbero però essere svolte in un contesto
completamente diverso da quello delle tre sessioni precedenti. Ed anche
da quelle, terminate pochi giorni fa, svolte negli istituti dove la
maggioranza delle Rsu erano decadute e quelle oggetto di fusioni o
accorpamenti (sugli esiti definitivi bisognerà attendere ancora qualche
giorno, anche se dalle prime rilevazioni sembrerebbe che la Flc-Cgil
abbia fatto riscontrare il più alto numero di incrementi rispetto al
passato). La riforma Brunetta della pubblica amministrazione prevede,
infatti, un rinnovamento delle rappresentanze sindacali dei dipendenti.
Nei prossimi mesi, e comunque entro l’estate poiché la proroga della
attuali Rsu scadrà a novembre, il quadro prescelto con le parti sociali
dovrà essere definito: nelle scuole l’idea da cui intende partire la
Funzione pubblica è quella di decentrare la contrattazione spostandola
a livello regionale. Un passo che forse, anche alla luce della sempre
più scarna quota del Fis assegnato da viale Trastevere, potrebbe non
trovare più la ferma opposizione dei sindacati.
05/03/2010