L'AREA UNICA DI SOSTEGNO ANCHE ALLA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
Data: Lunedì, 01 marzo 2010 ore 16:26:13 CET
Argomento: Opinioni


Riceviamo la testimonianza (di cui la scrivente si assume tutte le responsabilità) in forma di lettera di una collega docente di sostegno di area umanistica AD02 di Palermo, LEA PIZZITOLA, che oltre ad avere rifiutato il posto POR, ha assistito alla baraonda delle convocazioni.  Tuttavia ai docenti di sostegno dell’area tecn. prof. artist. AD03 questa possibilità non è stata data. La testimonianza della collega è  contestuale all’articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia il 20/02/2010. (Rosalia Stagno)

Ciao Liella,
che dire, se non che hai ragione da vendere e che quello che è successo ha dell'incredibile?
Ho assistito soltanto ad una parte delle convocazioni, in mezzo alla baraonda.
Non credo neanche di poter immaginare l'amarezza di vedere distribuite cattedre a quelli con punteggio molto più basso del tuo.
Io avrei potuto accettare il progetto alla scuola media con ben soli 27 punti! ed avere la nomina anche alla scuola superiore in area umanistica con 75 punti (perché è stata addirittura esaurita la graduatoria dei docenti con i requisiti del salva-precari e hanno ricominciato con coloro che i requisiti non li avevano e con bassissimo punteggio) ho rinunciato perché il tipo di contratto -essendo prestazione d'opera- non prevede nessun permesso o congedo per malattia, inoltre, essendo le singole scuole a stilare il contratto, esiste il dubbio che venga inserita la clausola che, non riuscendo a finire il progetto, non vengono pagate neanche le ore svolte.
E questo mi è stato confermato dal sindacalista della Cgil che era nella famosa "stanza dei bottoni".
Non ci sono neanche criteri uniformi per la distribuzione delle ore: al sindacato (Cgil) mi hanno detto non più di 50 ore al mese per sei mesi mentre so che alcune scuole stanno progettando di svolgere tutte le ore entro il termine delle attività didattiche, il che comporta un carico di lavoro settimanale ben diverso  (e questo non si sa se non dopo aver accetto la nomina, particolare non indifferente).  Così io -e so per certo un'altra collega che è incinta- abbiamo rinunciato.
Capisco che raccontare questa cosa a te, che vivi la situazione opposta,  faccia bruciare ancora di più la mancanza di equità del sistema di reclutamento. NON POSSO FARE A MENO DI NOTARE CHE IL PUBBLICO STA COMINCIANDO AD ASSUMERE CRITERI PRIVATISTICI DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO, lasciando indietro le fasce più deboli: tanto alla loro integrazione lavorativa chi ci pensa più? Del resto non c'è da aspettarsi altro se non si pensa neanche all'integrazione dei disabili a scuola.
Lea Pizzitola












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