LE PROVE INVALSI NON SONO OBBLIGATORIE
Data: Domenica, 28 febbraio 2010 ore 08:26:31 CET
Argomento: Rassegna stampa


Anche quest’anno molti Dirigenti Scolastici stanno solertemente candidando le nostre scuole per le prove INVALSI.  Ricordiamo che nessun Dirigente può arrogarsi il diritto di iscrivere la propria scuola alle prove; è il Collegio Docenti, unico organo competente in materia didattica, che può eventualmente deliberare l’adesione della scuola. Ma può essere pure funzionale al disegno di legge Aprea, che a breve sarà portato in discussione in parlamento, e che prevede la differenziazione di carriera per gli insegnati: 3 livelli stipendiali, un portfolio del docente in cui siano registrati “l’efficacia dell’azione didattica e formativa”. (da Anief)

Sono anni che i vari Ministri stanno cercando di piegare i docenti italiani a meccanismi
di valutazione degli apprendimenti che, giustamente, vengono sentiti come estranei alle pratiche didattiche delle scuole. E sono anni che in tutto il paese moltissime  Istituzioni Scolastiche decidono di non somministrare i test, moltissimi insegnanti si rifiutano di sottoporre i loro ragazzi alle prove e in alcuni casi i genitori, soprattutto quelli dei bimbi della scuola elementare, tengono a casa i bambini per i giorni della somministrazione.
È stato infatti subito chiaro a tutti il significato di tali prove: classificare le scuole, dare ad ognuna il suo punteggio che influirà sui finanziamenti, proseguire e anzi elevare a sistema quella didattica dei quiz che resta la sola capace di fornire una “valutazione oggettiva” a ciò che per definizione non può esserlo: la scuola resta una moltitudine di comunità viventi, ciascuna con la sua storia, le sue abitudini, i suoi conflitti, dove si incontrano esseri umani diversi per età, sesso, carattere, visioni del mondo, provenienze geografiche e culturali. La noncuranza per l’esperienza reale di insegnanti e studenti è particolarmente evidente nelle prove Invalsi: esse rappresentano un asse portante dei processi di riforma che ormai da 15 anni stanno infestando la scuola italiana.
OGGI I TEST INVALSI RISCHIANO DI ESSERE ANCORA PIÙ PERICOLOSI: il disegno di legge Aprea, che a breve sarà portato in discussione in parlamento, prevede infatti la differenziazione di carriera per gli insegnati: 3 livelli stipendiali, un portfolio del docente in cui siano registrati “l’efficacia dell’azione didattica e formativa”. Insomma, il passaggio da un livello stipendiale all’altro sarà determinato dai risultati didattici, calcolati da prove “oggettive” quali quelle proposte dall’INVALSI.
LE PROVE INVALSI RAPPRESENTANO UN PERICOLO
PER LA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO
 RIFIUTIAMO DI SOTTOPORRE I NOSTRI STUDENTI AI TEST
 PRETENDIAMO CHE I COLLEGI DOCENTI SI ESPRIMANO










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