Iscrizioni 2010-2011 nella secondaria superiore: la Cgil-Flc ha notificato il ricorso al TAR Lazio contro la Circolare n. 17
Data: Giovedì, 25 febbraio 2010 ore 14:39:35 CET
Argomento: Rassegna stampa


Come preannunciato nei giorni scorsi, la FLC Cgil ha notificato ieri al TAR del Lazio il ricorso contro la Circolare ministeriale n. 17 del 18 febbraio scorso, relativa alle iscrizioni nella scuola secondaria superiore per l’anno scolastico 2010-2011.
 
http://www.flcgil.it/notizie/news/2010/febbraio/iscrizioni_2010_2011_nella_secondaria_superiore_notificato_al_tar_lazio_il_ricorso_della_flc_contro_la_circolare_n_17

Redazione


Prima della pubblicazione dell'ultima versione dei regolamenti sulla scuola superiore,
avvenuta il 23 febbraio, sul sito dell'INDIRE, il Miur ha emanato la C.M. 17 del 18 febbraio
2010, per le iscrizioni alla scuola secondaria superiore, previste dal 26 febbraio al 26
marzo 2010.
Il fatto che l'emanazione della circolare avvenga prima dell'adozione definitiva dei
regolamenti non pone solo problemi di legittimità, che certo non sono secondari e per i
quali stiamo inoltrando ricorso al TAR del Lazio.
I problemi sono anche di fattibilità concreta a procedere alle iscrizioni, a fronte
dell'assenza di una serie di elementi, necessari per capire come sarà la scuola secondaria
superiore, dove si collocano i nuovi indirizzi.
Non ci sono, quindi, le condizioni, né per le scuole di predisporre correttamente il loro
piano dell'offerta formativa, né per Regioni ed Enti locali di fare una seppure parziale
programmazione territoriale, né per genitori e studenti, per esprimere una scelta che sia
anche solo minimamente consapevole.
La situazione è davvero critica e crediamo che in particolare le Province, in queste ore alle
prese con quella che dovrebbe essere la programmazione territoriale, stiano misurando la
impossibilità a dare indicazioni, in modo ponderato, su come si distribuiranno gli indirizzi
sul territorio, tenendo conto della serie storica di ciascuno degli istituti secondari, che non
può essere cancellata d'imperio e solo per rispondere ad esigenze di risparmio; delle
peculiarità territoriali e nel contempo anche di una distribuzione degli studenti che non
deve in alcun modo stravolgere il tessuto territoriale, con vere e proprie "deportazioni" di
studenti dalla loro sede naturale verso quegli istituti che sembrano garantire una maggiore
certezza e stabilità dell'offerta formativa.
Se davvero si dovesse partire dal prossimo settembre con le classi prime organizzate sui
nuovi modelli orari e curricolari, non minori sarebbero i problemi anche sul versante del
personale, a partire da quello precario, che in buona parte non troverebbe più il posto di
lavoro, dato il taglio pesante dell'orario di lezione e delle discipline. Ma anche quello di
ruolo si troverebbe a vivere una condizione di totale incertezza, oltre che di molte
soprannumerarietà, sempre prodotte da quei tagli, orari e disciplinari.
In questa situazione, la stessa mobilità rischia di stravolgere le situazioni interne agli
istituti, la loro impostazione "tradizionale", con docenti alla ricerca, confusa, di quelle
scuole che garantiscono, almeno sulla carta, una qualche stabilità, rispetto anche alla loro
professionalità, negata e svilita da provvedimenti improntati esclusivamente alla logica del
risparmio.
Noi pensiamo che la conoscenza sia la risorsa fondamentale per il nostro paese, sia per il
mantenimento e la garanzia del suo sistema democratico che per uscire dalla grave crisi,
non solo economica, che lo sta attraversando.
Tagliare sulla scuola pubblica significa decidere il modo in cui il nostro paese uscirà da
questa crisi. Non potremo competere sull'innovazione, perché essa richiede investimenti,
oggi, sulla formazione delle persone, la competitività si giocherà su una concorrenza sui
costi, quindi tutta al ribasso.
Insomma ne usciremo più arretrati rispetto a come ne siamo entrati, e ciò penalizzerà tutti,
le persone, la loro occupabilità ed il sistema paese.
Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
www.flcgil.it

C'è, quindi, bisogno di mettere insieme tutti i soggetti, istituzionali e sociali, che insieme a
noi sono consapevoli della insostenibilità di una attuazione che lederebbe i diritti delle
persone, soprattutto dei giovani; che aumenterebbe la situazione di caos e di confusione,
nelle scuole e nei territori, che sta provocando anche una sorta di guerra fra i diversi
istituti, a caccia di studenti, alla ricerca quasi disperata di salvaguardare la loro
sopravvivenza.
Dobbiamo fare tutti gli sforzi per fermare questo disastro, chiedendo in particolare alle
province di assumersi la responsabilità di denunciare l'impossibilità concreta a procedere
ad una programmazione minimamente seria, di sospendere per settembre 2010 l'avvio
dell'attuazione di quei regolamenti, pubblicati fuori tempo massimo.
A sostegno dell'azione di contrasto che va realizzata in queste ore, il più diffusamente
possibile, nei territori e nelle singole istituzioni scolastiche autonome, abbiamo predisposto
schede di lettura e di approfondimento della circolare.
La circolare omette qualunque riferimento alle opzioni, in buona parte già definite e
pubblicate nei quadri orari pubblicati, e sulle possibili confluenze, che possono essere
definite solo con i piani provinciali dell'offerta formativa.
In tal modo assistiamo ad una informazione parziale e distorta rispetto a quanto, sebbene
poco, è già definito, che aggrava la situazione sia sul versante dei diritti di genitori e
studenti ad una informazione corretta sia sul versante dell'organizzazione dell'offerta
formativa, interna alle scuole e sui territori.
Maria Brigida
Segretaria nazionale della FLC Cgil






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