Regolamenti superiori: per Calogero Virzì riforma a rischio
Data: Lunedì, 22 febbraio 2010 ore 08:14:19 CET
Argomento: Rassegna stampa


Forti osservazioni Consiglio Stato inattuabili in soli 30 giorni. Calogero Virzì: “La lentezza del ministero dell'Istruzione nel produrre i regolamenti attuativi della scuola secondaria superiore, approvata il 4 febbraio in seconda lettura dal Cdm, ha buone possibilità di derivare dalle difficoltà di viale Trastevere nel rendere attuabili alcune osservazioni prodotte dal Consiglio di Stato attraverso il parere n. 4597 sui nuovi istituti tecnici e professionali del 13 gennaio scorso”

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(Apcom) - La lentezza del ministero dell'Istruzione nel produrre i regolamenti attuativi della scuola secondaria superiore, approvata il 4 febbraio in seconda lettura dal Cdm, ha buone possibilità di derivare dalle difficoltà di viale Trastevere nel rendere attuabili alcune osservazioni prodotte dal Consiglio di Stato attraverso il parere n. 4597 sui nuovi istituti tecnici e professionali del 13 gennaio scorso: a sostenerlo è Calogero Virzì, studioso di problematiche sull'istruzione e redattore dalla rivista specializzata 'La Tecnica della Scuola'. "Il governo della scuola - dichiara ad Apcom l'esperto di scuola - sembra sempre più procedere tra incompetenza e arroganza. Analizzando il parere del Consiglio di Stato sull'avvio della riforma delle superiori si legge che vi sono almeno sette-otto punti che avrebbero dovuti essere definita con un 'atto regolamentare': ma poiché mancano poco più di 30 giorni al termine delle iscrizioni (26 marzo ndr) è chiaro che i tempi per la loro attuazione non ci sono". Anche se per legge le indicazioni del Consiglio di Stato non sono vincolanti, il Miur sarebbe obbligato a tenerne conto: in caso contrario, infatti, esporrebbe la riforma a dei vizi regolamentari impugnabili e con buone possibilità che vengano accolti dai giudici di competenza. "Al ministero - sostiene Virzì - farebbero bene a rispettare la procedura indicata dal Consiglio di Stato", ma in tal caso non rimarrebbe altro che "rinviare le scadenze previste per la fine delle iscrizioni alla scuola superiore". Una soluzione che però rappresenterebbe il naufragio del progetto a cui tiene il governo, con in testa i ministri Giulio Tremonti e Mariastella Gelmini, di introdurre la riforma già dal prossimo 1° settembre. Il redattore della 'Tecnica della scuola' ipotizza quindi che per al ministero dell'Istruzione stia vagliando anche un'altra possibilità: "quella di emettere un decreto ministeriale, in linea con il provvedimento avente forza di legge indicato dal Consiglio di Stato, ma che allo stesso tempo - sottolinea Virzì - rappresenterebbe anche un vero e proprio smacco al parere dello stesso organo di rilievo costituzionale".






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