Dalla Gran Bretagna una ulteriore conferma alle idee di Don Milani
Data: Mercoledì, 17 febbraio 2010 ore 16:21:32 CET
Argomento: Rassegna stampa


(Da Tuttoscuola)Uno studio britannico rivela come le difficoltà linguistiche siano collegate alla classe sociale di appartenenza.
La britannica Fondazione Sutton, (www.suttontrust.com) ha pubblicato uno studio sulle competenze linguistiche dei bambini inglesi nella prima infanzia. Dalla rilevazione è emerso lo stretto legame fra le condizioni economiche delle famiglie e la ricchezza del linguaggio dei piccoli, fra i quali, prima ancora di accedere alla scuola dell'obbligo, sono evidenti le disuguaglianze sociali.
Lo studio della fondazione ha elaborato e pubblicato i risultati di una serie di test sulle competenze linguistiche somministrati a circa 12.500 bambini inglesi di cinque anni. Da esso è emerso che quelli provenienti dalle famiglie più povere erano quasi un anno indietro per risultati. Lo studio ha anche indagato quali siano i fattori comuni alle famiglie più povere che possono influenzare lo sviluppo del linguaggio dei piccoli.
È risultato che circa una metà di quelli che provengono da un quinto delle famiglie più povere, sono nati da mamme giovani, con meno di 25 anni, e poco meno di due terzi non vivono con i loro genitori biologici.
Alcuni fattori chiave comunque, sostengono lo sviluppo sia fra i bambini più poveri che fra quelli più benestanti. Regolari momenti della buona notte (genitori vicini ai bambini prima di dormire) nell'età fra tre e cinque anni, secondo i ricercatori, fa progredire di due mesi e mezzo lo sviluppo del linguaggio. Leggere quotidianamente per i bambini quando hanno tre anni lo incrementa di circa due mesi; i bambini i cui genitori organizzano almeno una visita al mese in libreria si rivelano due mesi e mezzo avanti a bambini della stessa età privi di questa esperienza.
Secondo lo studio, una miglior cura parentale può ridurre il gap di apprendimento fra classi medie e povere di oltre nove mesi.
Vale la pena ricordare cosa diceva don Milani: "Quanti vocaboli possiedi? Al massimo 250. Il tuo padrone non ne possiede meno di 1000; questa è una delle ragioni per cui lui resta padrone e tu rimani nelle condizioni in cui sei, povero e servo".







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